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De Laurentiis: “Balotelli e Lavezzi non servono al Napoli”

Dopo la vittoria in Supercoppa italiana, il presidente rilancia il Napoli: “Dobbiamo crescere e restare competitivi in campionato, Europa League e Coppa Italia”. Mercato: “A volte i procuratori dei calciatori si divertono a tirare fuori il nostro nome, ma noi non c’entriamo né con Lavezzi né con Balotelli”.
A cura di Marco Beltrami
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Dopo una conclusione di 2014 da incorniciare con il successo in Supercoppa sulla Juventus, il Napoli è pronto a vivere un 2015 di grandi soddisfazioni. Il club partenopeo vuole sfruttare la scia dell'entusiasmo per il trionfo qatariota per riavvicinarsi alla vetta della Serie A e lottare fino alla fine anche in Coppa Italia ed Europa League. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha grande fiducia nel suo gruppo che sarà reso ancor più competitivo dagli innesti di Gabbiadini e Strinic, che a breve diventeranno ufficiali. Bigon e company sono pronti a sfruttare ogni ulteriore occasione, anche se i nomi di Lavezzi e Balotelli accostati al Napoli nelle ultime ore sono destinati a rimanere esclusivamente delle suggestioni. Questa infatti la chiusura di De Laurentiis: "Balotelli e Lavezzi? A che servirebbero? Siamo copertissimi in attacco, tra un paio di mesi rientra anche Insigne. Si dimentica che Lavezzi ha uno stipendio di 4,5 milioni netti all’anno e che soprattutto è stato lui a voler lasciare il Napoli: lo decise nel 2011 e noi gli chiedemmo di restare ancora un anno, nel 2012 è passato al Psg. A volte i procuratori dei calciatori si divertono a tirare fuori il nostro nome, ma noi non c’entriamo né con Lavezzi né con Balotelli”.

Gli obiettivi del Napoli nel 2015

Il patron azzurro ha voluto correggere il tiro rispetto alle dichiarazioni estive, quando si sbilanciò sulle possibilità di conquista del tricolore da parte del suo Napoli. I due trofei conquistati nel 2014 confermano il grande valore della squadra che però deve dare sempre il massimo e rimandare i bilanci a fine stagione: "In ritiro ho sbagliato a parlare di tricolore. L’obiettivo del Napoli è essere competitivi sempre. Prima o poi lo scudetto arriverà, ma non perché arriveranno uno o due giocatori. Si vince quando c’è un fronte unico composto da squadra, società e tifoseria. Lo scudetto ci sarà quando l’ambiente sarà maturo. Il Napoli è la sola squadra italiana ad aver vinto due trofei nell’anno solare ed eravamo reduci da una straordinaria Champions: nel dicembre 2013 siamo stati eliminati con 12 punti, penso a cosa è accaduto nella competizione quest’anno, con la Roma eliminata e la Juve qualificata con punteggi nettamente inferiori al nostro. Abbiamo chiuso lo scorso campionato al terzo posto e siamo ora nelle prime posizioni. I conti vanno fatti alla fine: noi siamo un po’ come quel ciclista che fora una gomma e riparte in ritardo, c’è tempo per recuperare, le tappe del campionato sono 38 e non siamo neanche a metà del cammino”.

Il distacco da Juventus e Roma nella corsa al titolo tricolore. "Dobbiamo crescere e restare competitivi in campionato, Europa League e Coppa Italia dopo aver festeggiato la Supercoppa. In campionato c’è già un distacco rispetto a Juve e Roma, ma andiamo avanti con fiducia. Con l’obiettivo di vincere tutte le partite e senza avere paura di nessuno, come dice Benitez. Non siamo scontenti, ma scontentissimi quando non vinciamo o pareggiamo su campi non proibitivi”.

Il rapporto con Benitez

In conclusione una battuta sui rapporti con Rafa Benitez e con la grande incertezza che regna sul suo futuro che si deciderà a fine stagione: "Il suo contratto era di due anni – conclude il patron in un'intervista a "Il Mattino" – mi auguro che voglia restare perché dare continuità a un progetto tecnico e societario è la soluzione migliore. Sapremo tutto tra qualche mese. Ma una cosa è certa: la mentalità internazionale, che io ho voluto proporre affidando la guida della squadra a Benitez, non cambierà, proseguiremo su questa linea che è diventata un nostro principio”.

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