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De Laurentiis al Napoli: “Il campionato? La meta è massima”

Il presidente non parla di scudetto ma tiene la Juve nel mirino. Ai tifosi: dice “Ho speso quasi 250 milioni in quattro anni, rispetto i tifosi, non mi devo arrabbiare. ‘Caccia i soldi’ è il loro grido di guerra, hanno bisogno di stimoli continui”.
A cura di Maurizio De Santis
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il presidente azzurro saluta i partenopei

Per scaramanzia la parola magica non riesce a pronunciarla. Quasi gli viene un groppo in gola se solo ci prova. Il Napoli di Aurelio De Laurentiis, quello raccolto dall'inferno della serie C e senza nemmeno i palloni per allenarsi, è cresciuto abbastanza da meritare un posto di rango nel calcio italiano. Secondo in classifica, alle spalle della "odiata" (per la rivalità storica) Juventus e alle prese con la settimana che conduce al big match contro l'Inter. E, allora sì, che viene un groppo in gola. La posta in gioco è molto alta. Altrettanto la pressione della piazza, cui non sembra vero di aver trovato un nuovo idolo da osannare: è Cavani, il bomber che mezza Europa vuole (in Italia è la Juve che avrebbe voluto strapparlo agli azzurri) e al quale i tifosi chiedono ‘o miracolo.

Qual ‘è l'obiettivo di quest'anno? De Laurentiis non ha dubbi.

Il campionato? La meta è la massima.

A Sorrento, dove ha presentato il listino della Filmauro alle 35esime Giornate professionali di cinema, le parole del numero uno azzurro hanno solleticato la fantasia dei tifosi. Credere nell'impresa, sì, ma tenere alta la concentrazione.

Non faccio previsioni. Io e Mazzarri la pensiamo allo stesso modo, ogni partita va giocata con concentrazione, basta una minima distrazione come quella di Aronica per perdere una partita. Bisogna concentrarsi partita per partita, solo così si può dire di aver lavorato bene.

Mercato di gennaio alle porte, i tifosi chiedono i "pezzi da novanta" per garantire il salto di qualità alla squadra.

Ho speso quasi 250 milioni in quattro anni, rispetto i tifosi, non mi devo arrabbiare. ‘Caccia i soldi' e' il loro grido di guerra, hanno bisogno di stimoli continui. Ma lo spogliatoio è una cosa sacra.

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