De Laurentiis: “Accusa infamante, il Napoli va assolto” (VIDEO)

Quello celebrato questa mattina nell'aula dell’Hotel Nh Vittorio Veneto di Roma è il secondo grado del processo sul Calcioscommesse. L'organismo presieduto da Gerardo Mastrandrea è chiamato a esprimersi sui ricorsi del Napoli contro i due punti di penalizzazione (con 70mila euro di ammenda) decisi in primo grado dalla Disciplinare e dei calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, entrambi squalificati per 6 mesi per omessa denuncia. I due, secondo quanto testimoniato dall'ex terzo portiere del club partenopeo Matteo Gianello (squalificato in primo grado per 3 anni e 3 mesi), avrebbero rifiutato la combine di Sampdoria-Napoli (maggio 2010) senza però denunciare il tentativo di illecito. Il pronunciamento è atteso in serata. Durante il dibattimento, è intervenuto il presidente Aurelio De Laurentiis che ha letto una dichiarazione spontanea.
Sono qui personalmente a rappresentare il Napoli perché credo nella giustizia anche se la fiducia è stata messa a dura prova dopo il primo grado. Comprenderete che chi ritiene di essere innocente non è facile sentirsi chiedere un punto di penalizzazione da 1 punto dal procuratore federale in primo grado e poi vedersi penalizzati di due punti da una sentenza azzeccata in ogni parte e anticipata da giornali. Ci siamo ritrovati da innocente e colpevole condannato. Due punti da scontare in questo campionato e due giocatori fondamentali fuori gioco. Non è accettabile, non è plausibile. I miei giocatori mi hanno assicurato che nulla è stato posto essere da un soggetto a fine contratto, ormai estraneo alla squadra. Mister Mazzarri in testa e tutta la squadra hanno già subito un grave danno per una condanna già esecutiva: ci hanno tolto due giocatori fondamenti come Cannavaro e Grava. Abbiamo accettato la sentenza di primo grado perché diversamente non si poteva fare, ma è ingiusta e offensiva. Percorreremo ogni strada per riavere ciò che ci è stato tolto.
L'accusa è infamante, la nostra è sempre stata una condotta specchiata, in 8 anni e 4 mesi di mia presidenza.
Siamo lontano anni luci da logiche di accordi sotto banco, non fanno parte del nostro dna, sono distanti anni luce dal nostro modo di fare sport. Questa è la storia del calcio Napoli, di cui vanno orgogliosi milioni di napoletani e non napoletani. Sono fantasiose contradditorie, ricostruzioni di un corpo estreneo allo spogliatoio. Una sentenza per una partita giocata quattro stagioni or sono. Tutto questo è ridicolo. Mi appello alla certezza del diritto, alla regolarità del campionato che sono principi ineludibili da riconoscere al Napoli e a tutti i soggetti.
La responsabilità oggettiva va mantenuta, ma non nei termini di appiattimento dimostrata fino ad adesso con il Napoli. Non vogliamo riformarla ora, ma valutate gli atti processuali, certi che riuscirete a discendere il vero dal falso. Abbiamo sempre urlato il nostro no al compromesso con zone d'ombra da quando ho raccolto il club dalle dalle ceneri fumanti di un fallimento che brucia ancora. C'è bisogno del contributo di tutti: chiediamo obiettività e serietà di giudizio per essere assolti. Non c'è spazio per vie di mezzo o sentenze salomoniche: siamo estranei a tutto.
Il nostro campionato ce lo giochiamo sul campo e non vogliamo subire danni ingiusti che possano danneggiarlo. Sforzi e investimenti di primo livello non possono essere vanificati col sospetto, con personaggi con me e la mia società. Nessun asterisco può essere accostato alla classifica. Nessun handicap alla cavalcata dei miei giocatori. Pena la credibilità del sistema. Il calcio non deve avere paura di adeguarsi: il Napoli va assolto, come i suoi tesserati. Basta leggere le carte.
La classifica attuale: Juventus 45; Lazio 42; Napoli 40 (-2); Inter 38; Fiorentina 35; Roma 32; Milan 31; Parma, Udinese 30; Catania 29; Chievo 24; Torino 23 (-1); Atalanta 22 (-2); Bologna, Sampdoria 21 (-1); Pescara 20; Cagliari 18; Genoa 16; Palermo 15; Siena 11 (-6).