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Danilo dell’Udinese ai domiciliari per razzismo, se la cava con una multa

Il difensore dell’Udinese nel 2010, quando ancora giocava con il Palmeiras, sputò ad un avversario di colore, che poi definì una ‘scimmia’.
A cura di Alessio Morra
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danilo dell'Udinese condannato in Brasile per razzismo

Da una settimana si parla nuovamente, purtroppo, del razzismo nel calcio. Perché sette giorni fa un gruppetto di tifosi, a Busto Arsizio, ha offeso Boateng, Niang e Muntari nel corso dell’amichevole tra Pro Patria e Milan. Boateng, molto apprezzato dai suoi colleghi per aver deciso di lasciare il campo, è stato, però, bacchettato dal presidente della Fifa Blatter. Ieri il presidente della Figc Giancarlo Abate ha detto che c’è bisogno di maggior rigore e per contrastare questo fenomeno tutti coloro che usano parole razziste vanno cacciati dagli stadi. L’osservatorio nazionale ha detto che, se ci saranno ancora offese nei confronti di calciatori di colore, le partite potranno essere sospese. Un calciatore che gioca nel nostro campionato, intanto, è stato condannato ad un anno di carcere per razzismo. Si tratta del difensore dell’Udinese Danilo. Il Tribunale dello Stato di San Paolo ha condannato il calciatore che nel 2010, quando giocava ancora con il Palmeiras, avrebbe sputato in faccia a Manoel dell’Atletico Paranaense in un match di Coppa del Brasile. Non contento il brasiliano avrebbe definito l’avversario una ‘scimmia’. Il tribunale ha condannato Danilo ad un anno di arresti domiciliari, ma, essendo questa la prima condanna penale per il calciatore, gli arresti domiciliari saranno sostituiti con il pagamento di 500 salari minimi (circa 130 mila euro) che verranno destinati ad un’istituzione di carità.

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