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Dallo stop di Barzagli al “caso” Criscito: altre polemiche anti-Italia

Mentre l’Italia arriva in Polonia e si appresta ad esordire a Euro 2012 contro la Spagna, scoppia un nuovo “caso Nazionale” con Mimmo Criscito in vana attesa di una seconda chance europea. Una nuova schermaglia che contribuisce a destabilizzare un ambiente già precario.
A cura di Adriana De Maio
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Domenico Criscito, Cesare Prandelli

Una vigilia europea molto movimentata per la Nazionale italiana, dei giorni infuocati per Cesare Prandelli. Mentre gli azzurri volano a Cracovia, circolano vari rumors che attorcigliano ulteriormente una situazione già contorta di suo. Il ct aveva, già, le sue belle gatte da pelare, ma ora sembra diventato il protagonista involontario di una farsa ben architettata da terzi. Un mare malsano di accuse nel quale il mister cerca di tenere a galla la sua Nazionale, ma dove, inesorabilmente, vi sprofonda sempre più. Le chiacchiere dell'ultim'ora della stampa italiana, mettono altra carne a cuore e ravvivano il fuoco delle polemiche. Così, invece di concentrarsi sul calcio giocato si sprecano altre parole superflue, che destabilizzano un'ambiente dall'equilibrio già precario. Gli ingredienti per una miscela esplosiva ci sono tutti: uno scandalo, un escluso recalcitrante ma speranzoso, un infortunato e un possibile ripescato. Sembra la trama del più comune dei reality show ma, in realtà, è la routine degli ultimi giorni a Casa Azzurri, dove è nato un nuovo presunto "caso". Ma, andiamo con ordine e cerchiamo di capirci qualcosa.

Quella promessa fatta "a cuor leggero" – Dopo la detonazione della bomba scommessopoli che ha scosso e stravolto il calcio italiano e il blitz a Coverciano, la Federazione ha subito optato per l'esclusione di Mimmo Criscito dall'avventura europea, in quanto inserito nella lista degli indagati dell'inchiesta New Last Bet. Una decisione concordata con lo stesso difensore dello Zenit e con il ct Prandelli. Ma stando alle ultime dichiarazioni di Criscito non si trattava di un provvedimento perentorio, per lui le porte della Nazionale si potevano ri-spalancare così come si erano chiuse. Ecco, infatti, cosa ha dichiarato l'azzurro escluso al Corriere dello Sport:

Non ho ricevuto alcuna chiamata, sono qui in attesa e in questi giorni sto continuando ad allenarmi con l'impegno di sempre. Mi è stato chiesto di lasciare il ritiro della Nazionale dopo un colloquio con mister Prandelli, alla presenza di Demetrio Albertini. Mi comunicarono la decisione. E aggiunsero una promessa: ‘Se s'infortuna qualcuno, anche un attaccante, quel posto sarà tuo."

Solo un palliativo o un fraintendimento? – Che si sia trattato solo di un tentativo di "indorare la pillola"? Stando ai fatti, sembrerebbe di sì. Infatti, l'infortunio paventato si è concretizzato, ma il cellulare di Criscito non ha squillato. Andrea Barzagli si è infortunato, sarà out 20 giorni, di sicuro salterà la sfida con la Spagna, ma per ora resta col gruppo. Dopo lo stop del difensore della Juve, Cesare Prandelli non ha fatto nessuna telefonata, o meglio non ha chiamato l'ex Genoa, ma pare che uno squillo a qualcuno l'abbia fatto. Secondo varie fonti (Gianluca Di Marzio in primis) pare sia stato allertato Davide Astori, escluso alla prima scrematura dalla lista dei 25. In merito, non ci sono conferme ufficiali, anche perchè Barzagli è volato in Polonia con gli altri azzurri, in più, pare che il ct Prandelli non abbia neanche tradito la parola data. Le dichiarazioni di Demetrio Albertini, infatti, chiariscono la situazione:

Ero presente al congedo e Prandelli gli ha detto chiaramente: ‘Nel caso venissi ascoltato, cadesse il tuo stato di indagato, venisse meno l'avviso di garanzia, e qualcuno si facesse male, saresti il primo ad essere considerato. Prima cosa: noi speriamo di recuperare Barzagli. Seconda: non ci sono state novità su Criscito. Non avrebbe senso cambiare una decisione presa e motivata"

Bando alle ciance, pensiamo a giocare – Ora che è scoppiato anche il "caso Criscito" c'è da domandarsi se non ci si trovi davanti ad un chiaro esempio di misunderstanding di circostanza. Forse la troppa voglia di partecipare alla competizione europea ha accecato il difensore dello Zenit, che ha frainteso o mal interpretato le parole del ct azzurro che, dal canto suo, forse cercava di essere delicato e politicamente corretto. Indipendentemente da come siano andati realmente i fatti, c'è una sola verità: nel marasma di problemi in cui versa il nostro calcio e di cui la Nazionale è lo specchio, suo malgrado, questo nuovo "caso" è ovviamente deleterio per tutti. C'è un assoluto bisogno di ascoltare solo la voce del campo; c'è un assoluto bisogno di sognare, tifare, esultare e finanche imprecare per vicende prettamente pallonare. Nella speranza che tutte le polemiche extra-calcistiche svaniscano al fischio d'inizio di Euro 2012, non ci resta altro che augurare una pronta guarigione ad Andrea Barzagli e un in bocca al lupo alla nostra Nazionale.

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