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Dall’Inter all’Inter, così la Lazio è diventata una squadra da scudetto

La Lazio non perde in campionato da un’intero girone, dalla sfida d’andata contro l’Inter. Il percorso di maturazione passa per i gol di Immobile, i particolari movimenti di Luis Alberto e Milinkovic-Savic, e per uno stile difensivo che non ricerca il pressing alto a tutto campo, ma la chiusura delle linee di passaggio.
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Un intero girone, metà campionato, senza mai perdere. La Lazio di Inzaghi non conosce sconfitta dallo stop di San Siro contro l'Inter, la sfida segnata dalla panchina “punitiva” per Immobile. Da quello stop al 2-1 dell'Olimpico, un'esibizione di flessibilità tattica e maturità nella gestione della partita, la Lazio si è inserita fra i nerazzurri e la Juve di Sarri. A 14 giornate dalla fine del campionato, Inzaghi ha in mano una squadra da scudetto, con tanto di record di punti nella storia del club dopo 24 partite.

Immobile, bomber da record

I biancocelesti hanno già ottenuto il doppio dei punti rispetto alla scorsa stagione negli scontri contro Juve, Inter, Atalanta, Roma e Napoli. Vantano il secondo miglior attacco della Serie A, e la seconda miglior produzione offensiva in termini di expected goals dietro l'Atalanta. Indiscutibile il merito di Ciro Immobile, che segna un gol ogni 77,4 minuti: 26 reti in serie A finora, in 24 partite. Contro l'Inter ha realizzato il decimo rigore della stagione. Penalty a parte, realizza una rete ogni tre tiri nello specchio (16 su 48 conclusioni). Segna quasi solo dall'interno dell'area (25 volte) e in gran parte di destro (20 su 26). Ma l'efficacia del gioco offensivo della Lazio, la completezza della costruzione di squadra non si esaurisce certo nel contributo realizzativo del bomber che si candida anche a guidare l'attacco della nazionale a Euro 2020.

Il profilo dei tiri stagionali di Immobile
Il profilo dei tiri stagionali di Immobile

Correa valore aggiunto in attacco

Immobile interpreta perfettamente il ruolo di centravanti moderno che serve a una squadra capace di 12.78 attacchi in profondità a partita, il secondo dato più elevato della serie A. Il suo tipico modo di galleggiare fra le linee per poi infilarsi in verticale e sfidare il centrale avversario nello spazio di mezzo di centro-sinistra diventa un fondamentale valore aggiunto. Soprattutto se si combina con un creatore di spazi come Correa: il filtrante che porta al gol contro il Sassuolo lo dimostra.

Il valore dei tagli fuori linea di Immobile sta anche nella quota di imprevedibilità che la sua posizione garantisce mentre la Lazio risale il campo. Andando ad aumentare la concentrazione di uomini sulla trequarti, Immobile lascia i difensori senza punti di riferimento immediati e di fronte alla prospettiva di fronteggiare giocatori che puntano la porta in velocità. In questo, Immobile e l'attacco della Lazio ha due alleati non da poco: Milinkovic-Savic e Luis Alberto, che ha fornito quattro assist in stagione al capocannoniere della Serie A.

Un'azione della Lazio contro il Sassuolo: Luis Alberto vede nello spazio fra le linee Correa che poi fornirà a Immobile l'assist per il gol
Un'azione della Lazio contro il Sassuolo: Luis Alberto vede nello spazio fra le linee Correa che poi fornirà a Immobile l'assist per il gol

Il ruolo di Luis Alberto e Milinkovic

Luis Alberto è il giocatore della Lazio che completa di media più passaggi progressivi, ovvero i tocchi che permettono di superare una linea di pressing, che mettono chi lo riceve nella condizione di trovare meno avversari tra sé e la porta.

Lo spagnolo, si è visto anche contro l'Inter, si abbassa praticamente da play aggiunto accanto a Leiva in fase di costruzione del gioco. Inzaghi l'ha messo al centro della scena, ne ha fatto il giocatore creativo per eccellenza della squadra. E questo movimento gli consente di guadagnare più spazio e una visione più ampia del campo.

L'effetto di questa interpretazione ibrida di Luis Alberto, che comunque è secondo in serie A per passaggi totali nella trequarti offensiva (260, diciassette in meno del leader Zielinski), libera Milinkovic-Savic che sul centro-destra gioca da mezzala classica, da incursore che sposta gli equilibri con e senza palla nel corridoio di centro-destra.

I compagni lo cercano con palloni lunghi e cambi di gioco. In queste fasi, Immobile e Correa o Caicedo attaccano la profondità per dettare il passaggio o ri-aggredire il pallone in caso di respinta della difesa. Quando la Lazio porta palla sulla fascia sinistra, non è inusuale vedere Milinkovic-Savic inserirsi alle spalle del difensore per favorire il ribaltamento rapido sul lato debole.

Le zone di azione di Luis Alberto e Milinkovic-Savic contro l'Inter
Le zone di azione di Luis Alberto e Milinkovic-Savic contro l'Inter

Al senso dell'inserimento con e senza palla, il serbo aggiunge una presenza fisica non irrilevante in area che gli consente di essere pericoloso anche sui palloni alti, come in occasione del gol al Lecce in cui prende posizione contro il terzino sinistro giallorosso e valorizza il cross sul secondo palo di Acerbi.

La difesa bassa protegge bene l'area

È proprio la sicurezza garantita da Acerbi a consentire il meccanismo offensivo della Lazio, che si sviluppa in velocità anche attraverso la spinta dell'esterno destro di centrocampo, spesso Radu. La caratteristica distintiva della squadra di Inzaghi resta la capacità di gestire i ritmi e gli spazi, di dominare il campo anche senza andare a pressare alto. Infatti la squadra di Inzaghi non fa leva sull'intensità difensiva, è terzultima nella graduatoria Wyscout che tiene in considerazione la media di duelli, contrasti e intercetti per ogni possesso palla avversario (5.3). Elevata anche la quota di passaggi per azione difensiva (PPDA), che testimonia uno stile difensivo bilanciato, mirato all'occupazione delle linee di passaggio.

La costruzione dal basso della Lazio (fonte: Total Football Analysis)
La costruzione dal basso della Lazio (fonte: Total Football Analysis)

Il trio di centrali, con il supporto di Leiva che si abbassa, riesce comunque a proteggere bene l'area. La squadra di Inzaghi ha infatti incassato 21 reti, quasi otto in meno rispetto a quanto stimato in base al modello degli “expected goals against”. Proprio questo indice di efficienza difensiva premia particolarmente la Lazio. La probabilità di concedere una rete per ogni conclusione degli avversari è al momento la più bassa di tutta la Serie A. A questo si arriva con il contributo di tutti, certo non solo dei difensori. Ed è proprio la partecipazione costante e collettiva alle due fasi gioco, l'applicazione nell'occupazione del campo e la compattezza delle linee nelle transizioni che rende la Lazio una squadra efficiente, poco prevedibile, difficile da sorprendere. Una squadra da scudetto.

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