“Dalle stelle alle stalle”, 5 storie di giovani promesse mancate
Il calcio si sa, è una giungla pericolosa in cui si intrecciano spesso parole, paragoni e giudizi che a volte possono sembrare pericolosi. Già, perché quando si cerca di capire il modo di giocare di una giovane promessa pronta ad approdare nel grande calcio, si cade sempre nell’errore di cercare di capire a chi possa somigliare in termini di caratteristiche tecniche. Tante “etichette” che sono state stampate sulla testa di questi baby fenomeni che hanno già dovuto convivere, ancor prima di cominciare, con una pesante eredità. Ecco quindi alcune delle “promesse mancate” del calcio internazionale.
Adu, a 16 anni era già la nuova star degli States
Era considerato la più grande stella del calcio statunitense. Freddy Adu, classe 1989, ha tentato di scalare subito le vette dei più grandi campionati europei. Un percorso travagliato, fatto di scelte sbagliate e rifiuti avventati. Voleva giocare solo nel Real Madrid. Ma a 17 anni Adu era già sparito dai radar. Ora ha 25 anni, e dopo aver fallito l’assalto all’Europa con Benfica, Monaco e Belenenses, è stato svincolato dallo Jagodina, squadra serba con cui aveva firmato un contratto semestrale. Adesso gioca per gli statunitensi del Tampa Bay Rowdies.
Il suo idolo era Raul, ma il Bernabeu per Portillo era troppo
Javier Portillo realizzò oltre 700 gol nella Cantera del Real Madrid e fu subito chiamato in prima squadra. Con i Blancos realizzò 17 gol in 57 presenze totali tra il 2002 e il 2004 che non gli bastarono per meritarsi la conferma. Nel 2004 arrivò alla Fiorentina senza lasciare traccia di sè, poi il rapido declino, iniziato a 24 anni, verso la periferia del calcio spagnolo: Gimnàstic, Osasuna, Hercules, Las Palmas. Poi il ritorno all’Hercules, prima del ritiro dal calcio nel 2015 all’età di 33 anni.
Enyinnaya nell'attacco del Bari in coppia con Cassano
La stella di Michael Enyinnaya, nigeriano classe 1981, nacque nel 1999 quando, con Cassano, schiantarono l’Inter al San Nicola con un gol ciascuno. Poche presenze in Italia, seguite poi dal passaggio, nel 2004/2005, al Gornik Zabrze, squadra polacca di prima divisione. Dopo 3 anni in Polonia, Enyinnaya tornò in Italia per ripartire dal basso, firmando, in Eccellenza, prima con l'Anziolavinio e poi con il Meda. Da qui in poi un declino infinito che spegnerà la storia di quel baby fenomeno.
Che fine ha fatto ‘Chicco' Macheda?
Federico Macheda, romano, classe 1991, passò dalla Lazio al Manchester United. Nel 2009 a 17 anni, segnò all’esordio contro l’Aston Villa. Macheda però, non riuscì mai a trovare la continuità e l'efficacia di un attaccante vero. Retrocederà in B con la Sampdoria, dove si trasferì dal gennaio al giugno 2011. Ma pure al QPR e allo Stoccarda. Zero gol in due anni. Fino al declassamento nella seconda lega inglese fra Cardiff City, Birmingham, Doncaster Rovers e Nottingham Forest. Attualmente è svincolato.
Scuffet da “successore di Buffon” alla Lega Pro con il Como
Di Simone Scuffet, classe 1996, oggi all’Udinese, ci sarebbe da dire molto. Non tanto perché ha sprecato la sua carriera, (ha solo 20 anni) ma perché ha fatto forse scelte che non sono andate giù alla società della famiglia Pozzo. I bianconeri infatti, dopo averlo fatto esordire in A, avevano chiuso l’accordo per il suo passaggio all’Atletico Madrid del “Cholo” Simeone. Un trasferimento che non trovò il gradimento della famiglia del giovane per via degli studi ancora in corso. Risultato? Scuffet finirà in panca per tutta la stagione prima di un triplo salto indietro al Como in B culminato con la retrocessione in Lega Pro.