Dalle palline alle mimose in campo. Le proteste più originali dei tifosi nel mondo
Sugli spalti incitano, gridano, esultano e cercano di caricare i propri calciatori per spingerli alla vittoria delle partite. I tifosi sono una parte fondamentale del club, il loro sostegno, sia in casa che in trasferta, garantisce ai calciatori, quella carica in più che li mette in condizione di affrontare con un atteggiamento migliore la gara. Ma spesso, proprio i tifosi, per un motivo o per un altro, innescano delle proteste che però, nell’insieme, risultano essere efficaci proprio per la loro originalità. Vediamone alcune.
In Germania, i prezzi dei biglietti sono un vero problema
E’ uno dei problemi più frequenti in tutti i campionati europei. Spesso, anche in Italia, i club impongono ai tifosi dei prezzi del biglietto davvero salatissimi che li costringono a rimanere allo stadio lasciando le tribune vuote. Tempo fa, in Germania, a portare avanti questa battaglia, ci hanno pensato i supporters del Borussia Dortmund. Era il quarto di finale della Coppa di Germania contro lo Stoccarda, da 40 euro fino a 70 era il prezzo riservato per il pubblico giallonero. Decisamente esagerato.
Ed ora ecco un'iniziativa pacifica, ma efficace, che costrinse l'arbitro a sospendere il match per alcuni minuti: dopo aver disertato la gara per i primi 20 minuti, a metà del primo tempo i tifosi si scatenarono facendo piovere in campo palline da beach tennis, coloratissime e anche belle, ma di certo fastidiose, che avevano completamente invaso il tappeto verde. Un’azione che fece poi rivedere ai vari club, i piani previsti ad inizio stagione per il prezzo dei biglietti.
Il popolo di Leicester
Straordinari, stratosferici, assolutamente fantastici. Il pubblico del Leicester, dopo aver festeggiato il clamoroso titolo di Premier League vinto lo scorso anno, si è scagliato contro la federazione inglese. All’attaccante Jamie Vardy, protagonista assoluto delle cavalcata vincente dello scorso anno, fu inflitta una squalifica per tre giornate di campionato per l’espulsione rimediata nel corso della partita contro lo Stoke City, dopo un contestato fallo su Mame Biram Diouf.
Il Leicester, che aveva presentato ricorso contro quella che definì una squalifica “ingiusta”, nella partita giocata successivamente in casa contro l’Everton, organizzò, in accordo con il pubblico, una scenografica protesta, preparando trentamila maschere di Vardy e posizionandole sopra i seggiolini del King Power Stadium. Molti tifosi le hanno poi indossate durante la partita, mettendo in scena una protesta davvero originale.
In Austria"io non posso entrare"
Correva la stagione 2012/2013. Siamo in Austria, finale di campionato. Dopo tanti anni, una delle squadre simbolo del Paese, il Rapid Vienna, era notevolmente lontano dalle zone nobili della classifica. E così, i tifosi del club austriaco pensarono ad una maniera singolare per manifestare il proprio dissenso nei confronti della società. Armati di mattoni e cemento, i sostenitori biancoverdi avevano infatti eretto un muro di mattoni davanti alla sede del club. E non è tutto. Un eloquente cartello scritto al di sopra della costruzione recitava: “Io non posso entrare“.
Un messaggio chiarissimo al Direttore Generale Werner Kuhn, a cui fu vietato in questo modo l’ingresso nella sede. La protesta fatta allora dal gruppo di Ultras Rapid era riferita in merito ai ventitrè punti di distacco dall’odiata rivale della Bundesliga austriaca, l’Austria Vienna, che occupava il primo posto in classifica.
Tifosi del Liverpool via dallo stadio al 77′
Lo scorso anno, fu una stagione strana per il Liverpool. In Premier League infatti, riuscirono a superare un duro momento di crisi solo grazie all’arrivo di Jurgen Klopp in panchina che, da quest’anno, dall’inizio sulla panchina dei “Reds”, sta guidano la squadra nelle zone alte della classifica. Lo scorso anno però, alla notizia dei lavori di ristrutturazione ad Anfield, la società decise che alcuni biglietti sarebbero potuti arrivare a costare anche 77 sterline (oltre 100 euro).
I tifosi non la presero bene, e, per questo, lo scorso anno, in occasione della gara contro il Sunderland, proprio al minuto 77 abbandonarono lo stadio in segno di protesta. In Inghilterra la Premier League ha da qualche anno intensificato la propria politica di prezzi alti, per rendere gli stadi più accessibili ad un “target” più alto. I tifosi storici, quelli che affollavano un tempo tutti gli stadi inglesi, non l’hanno accettato.
"Tanti auguri signorine" a Catania
Falcidiati dagli scandali che l’hanno vista protagonista in negativo, i tifosi del Catania, oggi in Lega Pro, decisero di protestare. Una protesta pacifica ma molto significativa, frutto dei risultati negativi della squadra che non riusciva più a risalire la china. Un’azione dei tifosi che andò in scena al centro sportivo di Torre del Grifo dove un gruppo di supporters, nel giorno della Festa della Donna, montarono uno striscione eloquente accompagnato da un fascio di mimose annesse con su scritto: "Tanti auguri signorine". Un gesto originale e pacifico, che voleva colpire nell’orgoglio una squadra che sembrava apparentemente senza più motivazioni.