Dalla tv gigante al Jet privato, ecco le richieste più assurde dei calciatori
Ricchi contratti, accordi di sponsorizzazione, fama, gloria, belle donne e tante copertine, specie per i top player, fanno parte della quotidianità di questi talenti che, talvolta, esagerano. E sì perché alcuni dei beniamini del nostro tempo, del nostro sport preferito per assecondare le proprie manie di grandezza hanno chiesto quasi la luna ad alcune squadre per firmare e giocare fra le fila dei club interessati. Vediamo quindi, in questa esplosione di ego, le cinque richieste più assurde dei top player mondiali.
Ronaldinho e la ‘saudade' per il Brasile
Due anni fa il talento carioca ex Barcellona e Milan Ronaldinho era stato insistentemente cercato, prima di finire poi al Queretaro in Messico, dal Besiktas di Istanbul. Il calciatore, peraltro molto interessato alla possibilità di rilanciarsi in Europa dopo diversi anni di assenza dal Vecchio Continente, stilò però una sorta di decalogo nel quale inserì tutte le sue richieste. Fra queste, sette biglietti aerei mensili per lui e la sua famiglia pagati dalla società per tornare di tanto in tanto nell'amato Brasile, un autista a sua completa disposizione 24 ore su 24, un telefono fisso ed un cellulare hi-tech con le chiamate, ovviamente, a carico dei turchi oltre ad un sontuoso ingaggio di svariati milioni di euro. Dieci "esigenze" non ritenute così importanti dal Besiktas che, malgrado la volontà di fare il colpaccio, non accettò le singolari pretese di Ronaldinho.
Neymar e l’amore per il padre
Sempre restando in tema di fenomeni brasiliani, parliamo ora del funambolo del Barcellona Neymar da Silva Santos Junior. Il talento ex Santos, infatti, prima di giungere in Catalogna, con tutto quello che accadde dopo con inchieste ed indagini sui soldi investiti dai blaugrana con annesse ipotesi di evasione fiscale il presidente Bartomeu (allora vice di Rosell), e di apporre la propria firma sul suo contratto chiese, e stavolta ottenne, un jet privato per il padre che lo portasse ad assistere alle gare del figlio con, in più, un festino privato, magari chissà non proprio sobrio, a Piccadilly sempre per l'amato genitore.
Eto'o, il jet privato, l’attico e la tv da 3 metri
C'è stato un tempo nel quale in Russia il dominio delle compagini di Mosca e San Pietroburgo è stato messo seriamente in discussione. Sembra tanto tempo fa eppure parliamo di 6/7 anni orsono, quando, il magnate del gas Kerimov acquistò il club della sua regione: l’Anzhi di Machackala. Dal 2011 al 2014, infatti, il nuovo proprietario (146esimo uomo più ricco del pianeta nel 2012) comincia ad investire ingenti somme di danaro per rafforzare la squadra acquistando, per 25 milioni di euro, dall’Inter Samuel Eto’o. Il camerunense però, prima di accettare la corte dei russi, oltre ad un ingaggio di 20.5 milioni di euro all’anno, pretese una casa da 1000 metri quadri su quattro piani (con ascensore interno), cinque camere da letto, una sauna, una piscina e una terrazza con vista sulla città, un jet privato, un televisore di tre metri e una casa a Milano in via Turati di mille metri quadri con annessa piscina sul terrazzo.
L’Al-Jazira respinge Gervinho
Estate 2015, l’ala sinistra della Roma di Garcia Gervinho sembra in procinto di trasferirsi negli Emirati Arabi all’Al Jazira. 13 milioni di euro alla Roma ed un sontuoso ingaggio (4 milioni di euro annui) per l’ivoriano, eppure, a poco dalla conclusione dell’affare gli arabi si tirano indietro, il motivo? le richieste considerate oscene dai pur ricchi, ricchissimi proprietari del club. Stando a quanto trapelato, infatti, l’attuale calciatore dell’Hebei China Fortune, avrebbe chiesto all’epoca una casa di lusso, un autista personale, un elicottero fisso a disposizione, una spiaggia privata ed un numero imprecisato di biglietti per la Costa d’Avorio per lui e la sua famiglia allargata. Fra leggenda, esagerazione o pura realtà poi, il trasferimento non andò in porto col ragazzo che rimase ancora 6 mesi in Italia e, precisamente, a Trigoria.
Le richieste della signora Beckham
A chiudere questa rassegna delle richieste più assurde, peraltro curiosamente molte accettate, da parte di calciatori, agenti e familiari troviamo quelle reclamate dalla signora Beckham nella prima apparizione in maglia Milan (2 reti in 18 partite) di suo marito nel 2009. Nel gennaio di quell’anno Victoria per seguire il suo sposo nella città meneghina volle e ottenne dal club rossonero, un elicottero disponibile 24 ore su 24, un centro fitness con salone di bellezza, uno termale ed uno chef personale esperto di macrobiotica. Insomma, per dirla in francese, noblesse oblige.