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Dalla Spagna: “Il palleggio del Napoli è da manuale del calcio”

Il quotidiano sportivo ‘Marca’ esalta geometrie e schemi degli azzurri mostrati contro il Cagliari: 12 tocchi in 15 secondi per alleggerire la pressione avversaria, difendere e rilanciare l’azione.
A cura di Maurizio De Santis
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"La salida de balón del Nápoles que debería estar en los libros de fútbol". Titola così il quotidiano sportivo spagnolo ‘Marca' che isola dal contesto della gara col Cagliari un momento particolare per celebrare le doti di palleggio e gli schemi degli azzurri. Un video breve ma esaustivo sulle geometrie, il senso della posizione, la cura maniacale dei movimenti (al limite della perfezione) che il tecnico, Maurizio Sarri, ha curato finora. Succede tutto intorno al 25° della ripresa: la partita è in totale controllo dei partenopei, difficile per la formazione di Rastelli riuscire a interrompere le trame degli avversari. Però, ci provano… e restano impigliate nelle maglie tessute in difesa con 12 tocchi in 15 secondi. Tempo sufficiente per neutralizzare e ripartire.

Cinque calciatori rossoblù contro altrettanti giocatori del Napoli, tutti racchiusi nel quadrato ideale tracciato dai movimenti dei protagonisti. L'escamotage adottato dagli azzurri in fase di disimpegno per allentare la pressione degli avversari è "roba da manuale del calcio", racconta il giornale. Materia che il ‘maestro Sarri' ha trasformato nel proprio marchio di fabbrica raccogliendo i complimenti – tanto in Italia quanto all'estero – per il bel gioco espresso dalla squadra.

https://vimeo.com/216533341

Più bello anche di quello praticato dalla Juventus di Allegri: da un lato tattica ed estetismo dall'altro tattica e pragmatismo estremo, lo stesso che spinse l'allenatore bianconero a difendersi dalle critiche di chi gli rimproverava che una formazione forte come la sua non poteva – sia pure a tratti – indossare l'abito della provinciale.

Juve vincente ma non bella? Non so perché lo dicono – ammise Allegri -. Il calcio è semplice ed è fatto da due fasi che bisogna fare bene. Poi c'è l'interpretazione che cambia in ogni gara. Quando non si attacca non bisogna vergognarsi di difendere bene perché l'obiettivo finale è il risultato che bisogna raggiungere in qualunque modo. Lo spettacolo? Lo si va a vedere al circo.

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