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Dalla Serie A alla Super League, 5 ‘italiani’ che hanno scelto la Cina

Da Gervinho a Fredy Guarin, passando per Alberto Gilardino ecco i calciatori “nostrani” che hanno militato, con lauti compensi, in compagini cinesi.
A cura di Salvatore Parente
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Nell’ultimo periodo il calciomercato sta subendo un’autentica aggressione da parte dei club del campionato cinese che, forti dei loro cospicui yuan, si stanno muovendo per portare nella Super League un gran numero di giovani talenti. Questa costante “paura” del saccheggio dei calciatori in rosa, dietro pagamento di cifre sontuose s’intende, sta affliggendo molto diversi campionati del vecchio continente con la Serie A in testa che teme di poter perdere qualche illustre suo esponente fortemente attratto dalle lusinghe provenienti dalla terra di Confucio.

Gervinho

Un episodio, peraltro, che si è già verificato più volte con la nostra massima serie più esposta a fenomeni del genere con ben 13 cessioni, negli ultimi anni, in direzione Cina. Vediamo, quindi, i 5 calciatori del nostro torneo che sono approdati, attraversando metaforicamente “la via della seta”, nell’antico Catai.

Dalla Roma all’Hebei, la parabola di Gervinho

In testa alla graduatoria dei partenti della Serie A troviamo l‘esterno offensivo ivoriano Gervinho. L’ex Roma, infatti, si guadagna questa posizione per via dei 18 milioni di euro spesi (maggior cifra mai investita per tesserati del nostro massimo campionato), un anno fa dall’Hebei Fortune (ora allenato dall’ex Man City Manuel Pellegrini), per portarlo da Roma alla città di Qinhuangdao. Una cessione importante che ha garantito una buona cifra ai giallorossi, un ingaggio notevole all’ex ala sinistra capitolina con ben 8 milioni di euro annui per 3 stagioni ed un rendimento in campo di 3 reti in 18 partite totali che hanno contribuito al settimo posto finale del suo Hebei nella scorsa edizione della Super League.

Guarin

Guarin ed un conveniente addio

La Cina è stata una soluzione opportuna, tempestiva ed importante nel tormentato rapporto fra Guarin e l’Inter. E sì perché il centrocampista colombiano, nella scorsa stagione, non stava attraversando un ottimo periodo di forma con tante partite deludenti, molta incostanza, alcuni infortuni e qualche panchina di troppo. Fino al salvifico, per entrambi, arrivo, lo scorso gennaio, dello Shanghai Shenhua che, con un’offerta di 13 milioni di euro è riuscito a strappare l’ex Porto a Mancini con un ingaggio, per il colombiano, da 6 milioni a stagione. Una cessione eccellente che ha poi permesso a Guarin di mostrare il suo valore in Cina con 6 assist vincenti e 4 reti in 26 apparizioni totali con lo Shenhua (balzato agli onori della cronaca per il recente faraonico arrivo di Tevez).

Diamanti

Alessandro Diamanti un 10 a metà

Sul terzo gradino del podio, invece, troviamo uno dei calciatori che hanno avuto un rapporto piuttosto altalenante con la Cina, ovvero: il fantasista toscano Alessandro Diamanti. E sì perché dal giorno del suo arrivo al Guangzhou Evergrande nel 2014, allora allenato dall’icona del calcio nostrano Marcello Lippi, il trequartista azzurro ha vissuto quasi più esperienze in prestito che giornate di campionato con la maglia rossa della città di Canton. Nel febbraio 2014, dopo 3 anni col Bologna vissuti a mille grazie a 19 reti in 83 partite, arriva, dietro pagamento di 7.5 milioni di euro, la chiamata dell’ex Ct campione del mondo, un’offerta allettante da 3.5 milioni annui e la possibilità di guidare la compagine più forte della Cina. Diamanti accetta, parte e, nella prima stagione, contribuisce, con 13 assist e 8 gol in 35 apparizioni totali al successo della Super League dei suoi. Dall’addio di Lippi però, qualcosa si rompe, non funziona con “Alino” che viene ceduto più volte a titolo temporaneo: prima alla Fiorentina, poi al Watford, all’Atalanta e, infine, dopo la rescissione consensuale pretesa dal neo tecnico Scolari, in Sicilia col definitivo ritorno in Italia fra le fila del Palermo.

Gila

Il bomber pro tempore Alberto Gilardino

Da campione del mondo a campione del mondo, il passo, nel 2014, è stato breve. Fondamentale, infatti, per l’arrivo di tanti talenti della Serie A (di cui alcuni italiani) nella Super League cinese è stata la profonda influenza del conoscitore di calcio Marcello Lippi che, nella sua duplice veste, di allenatore prima e di direttore tecnico poi, ha portato al suo Guangzhou anche Alberto Gilardino. Dopo il riscatto bolognese (13 segnature in 36 apparizioni) e quello genoano (15 gol in 35 partite) delle stagioni 2012/13 e 2013/14, a 32 anni per 5.5 milioni di euro al Genoa e 10 milioni netti di ingaggio all’anno, “Gila” lascia l’Italia per la ricca, ricchissima Cina. Solo 5 mesi, il tempo di firmare 4 delle 76 reti totali della compagine di Canton e di vincere la Super League insieme a Diamanti, e tornare, un po’ da fuggiasco prima a Firenze (4 reti in 14 partite) sempre con l’amico “Alino” e poi, a titolo definitivo, a 33 anni, a Palermo.

Leon

Il giramondo Leon ed il titolo con lo Shandong Luneng

A chiudere questa top 5 dei calciatori della Serie A che si sono spostati in Super League troviamo l’onduregno ex Genoa Leon. Il trequartista che ha vestito ben 10 maglie di compagini italiane, infatti, nell’estate 2010 ritornato al Parma dopo il prestito in B col Torino, si trasferisce, per 750 mila euro, allo Shandong Luneng (attuale compagine di Pellè) dell’allora tecnico Branko Ivanovic. Una esperienza positiva per il ragazzo ex Messina che, proprio con lo Shandong, in quella breve parentesi cinese è riuscito a portare a casa il campionato grazie anche alle sue 2 reti messe a segno in 845 minuti giocati nelle 17 apparizioni complessive.

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