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Dalla fuga con il barcone ai campi da gioco, 4 storie di calcio e integrazione

Salim Cissè ha sofferto la sete, la fame e la sofferenza nel deserto libico. Donsah sbarcò in Italia senza scarpe. Coulibaly, fuggito dalle guerre, ha trovato una speranza a Pescara. Papà Gzim salvò così il piccolo Hysaj, oggi difensore del Napoli e uno dei più apprezzati sul palcoscenico internazionale.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Spesso il calcio, oltre alle gioie delle vittorie, dei trofei vinti e delle soddisfazioni personali, racconta anche favole davvero incredibili capaci di cambiare la vita di chi, aggrappato alla speranza, salta su quei barconi, attraversa il Mediterraneo e spera in un futuro migliore. Sono le storie di tanti giovani ragazzi, soprattutto provenienti dall’Africa, che grazie a questo sport, hanno trovato la propria salvezza, uno spiraglio di vita che li ha proiettati verso un futuro migliore. Queste le singolari esperienze di alcuni giocatori, oggi professionisti, che hanno avverato i propri sogni grazie alla loro passione per il calcio.

Mamadou Coulibaly, a Pescara dopo essere fuggito dalle guerre

Una delle squadre più giovani di questo campionato di Serie A, è sicuramente il Pescara di Massimo Oddo che, dopo aver vinto lo scorso anno i playoff in Serie B, sta mostrando un buon gioco nonostante i pochi punti in classifica. Arrivato in Abruzzo, Coulibaly, 18 anni, era uno dei tanti migranti che sbarcano nel nostro paese a caccia di fortuna. Uno dei tanti che dopo aver attraversato la disperazione di un viaggio in barcone a fuggire alla morte e ad una vita già segnata, ha trovato nel calcio la sua fortuna. Il Pescara, dopo un periodo di prova, ha deciso di ingaggiarlo. Fisico, tecnico e ottimo centrale. Contratto triennale per il centrocampista, al primo tesseramento della carriera.

Stagione 2014/2015, la Serie A si innamora di Godfred Donsah

Godfred andava a scuola ad Accra e aveva un sogno: quello di giocare a pallone. Un’altra di quelle storie che fanno bene al calcio. Nel 2007 quando Godfred Donsah vede partire suo papà Tachi su un barcone, per uno dei viaggi della speranza, da Tripoli a Lampedusa, ha sempre pensato di volerlo raggiungere per poter inseguire quel sogno. Un traguardo tanto ambito che, tramite contatti in Italia, l’ha portato ad ottenere un provino con il Como per poi passare a Palermo, Verona e infine Cagliari dove riuscì a consacrarsi fino al passaggio al Bologna. Grande visione di gioco in mezzo al campo e le attenzioni di Juventus, Arsenal, Manchester City e Tottenham che ora sperano di poterlo acquistare.

Foto Alfredo Falcone - LaPresse16/10/2016 Roma ( Italia)Sport CalcioLazio - BolognaCampionato di Calcio Serie A Tim 2016 2017 - Stadio Olimpico di RomaNella foto:donsahPhoto Alfredo Falcone - LaPresse16/10/2016 Roma (Italy)Sport SoccerLazio - BolognaItalian Football Championship League A Tim 2016 2017 - Olimpico Stadium of RomaIn the pic:donsah

Da Lampedusa alla conquista dello stadio “Jose Alvalade” di Lisbona

Prima di arrivare nel calcio professionistico, Salim Cissè ha sofferto la sete, la fame e la sofferenza nel deserto libico. Fra le onde di un mare in tempesta, sbarcò a Lampedusa prima di cominciare la sua nuova vita. Fu notato da un dirigente del Borgo Massimina, società capitolina di Prima Categoria, e subito fu invitato per un provino con l’Arezzo. In Serie D, il calciatore era extracomunitario, ma fu comunque tesserato perché rifugiato politico. Nel 2013, il Portogallo fu la sua nuova casa, il calciatore guineano arriverò prima alla squadra dell’Academica e poi allo Sporting Lisbona nel 2013/2014. Oggi è tesserato nell’Olhanense e conta già anche una presenza in nazionale.

“Un futuro migliore per mio figlio”. Papà Gzim salvò così il piccolo Hysaj

Era il 1994, l’Albania viveva una fase di grave crisi economica e molti tentarono di raggiungere l’Italia attraversando l’Adriatico. Prima della nascita di Elseid, Gzim prese la decisione di pagare uno dei tanti scafisti e approdò in Italia in cerca di una vita migliore. Trovò lavoro come muratore, incontrò un agente (Marco Piccioli) a cui propose di far sostenere un provino a suo figlio. Fu osservato dalla Fiorentina che, impressionata, avrebbe voluto tesserarlo se solo la burocrazia non avesse ostacolato la pratica. Ma fu così che si inserì l’altra squadra toscana, l’Empoli. Con i biancoblu, Elseid Hysaj esordì a 18 anni grazie all’attuale tecnico del Napoli Maurizio Sarri che, una volta in azzurro, decise di portarlo con sé, all’ombra del Vesuvio, per farne di lui un campione.

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