Dalla Fiorentina accuse a Galliani: scorretto nell’affare Ljajic

Sta diventando un vero e proprio caso diplomatico la trattativa tra la Fiorentina e il Milan per Adem Ljajic, il giocatore viola al centro di una commedia degli equivoci dove ne stanno uscendo male un po' tutti. Sì, perchè – al di là della verità che è conosciuta unicamente dalle parti in causa – ciò che sta trapelando ai più è che ancora una volta si stia utilizzando una questione di mercato per togliersi qualche vecchia ruggine cancellata troppo facilmente sotto una pennellata di vernice di quart'ordine. Come la mai dimenticata – soprattutto a Firenze – mancata qualificazione all'ultima giornata dello scorso campionato alla Champions League da parte della Viola che ha dovuto lasciare il posto ai rossoneri, terzi in classifica e che avevano già preparato le nuove divise con il logo della Coppa dalle grandi orecchie precorrendo i tempi e dando il fianco a illazioni e sospetti.
I sassolini nelle scarpette viola – Così, Adem Ljajic sta diventando un capro espiatorio, un agnello sacrificale sull'altare della vendetta: quella viola nei confronti del Diavolo. Al di là di un reale valore di mercato (i 10 milioni sono più che una cifra ragionevole su cui trattare) e alla proposta ufficiale del Milan (anche una prima offerta di 7-8 milioni non è considerabile un affronto), pare evidente che Della Valle e Galliani stiano inscenando una lite da cortile dai risvolti grotteschi. Il Milan ha messo sul piatto della bilancia 8 milioni di euro, la Fiorentina ha declinato l'invito. Fin qui tutto regolare. Ciò che non quadra è invece il tweet del consigliere viola Paolo Panerai, atto d'accusa rivolto all'Ad rossonero reo di lavorare ‘sporco' per ingaggiare Ljajic. 40 caratteri di veleno che la Fiorentina, intesa come società ha cavalcato come un purosangue, attraverso una ‘nota informativa' dal proprio sito in cui ha calato la lama del coltello fino al manico: "In merito a quanto comunicato nella serata di ieri dal dott. Paolo Panerai, relativamente alla vicenda Ljiaic, ACF Fiorentina pur ribadendo che le esternazioni del nostro Consigliere rappresentano riflessioni espresse a titolo personale ritiene l'offerta dell' Ac Milan irricevibile, sicuramente tardiva e di certo inopportuna".
Galliani, lo scorretto – Parole pesanti che mal celano ben altro, vista l'irritazione viola e l'offerta tutt'altro che offensiva del Milan. A Galliani viene contestato infatti di aver contattato prima il calciatore, attraverso non il procuratore ma un altro intermediario e solo dopo aver ricevuto un assenso all'eventuale passaggio in rossonero, di aver faxato alla Fiorentina la proposta già anticipata ad Andrea Della Valle per telefono. Ma a Firenze a quanto sembra gli 007 funzionano ancor meglio che a Milano e i Della Valle e il CdA sono venuti prontamente a conoscenza del colpo basso con l'ad rossonero che avrebbe violato le regole andando direttamente da Ljajic o chi per lui, malgrado sia a tutti gli effetti ancora una calciatore sotto contratto con la Viola.
Fosse vero, bastava deferire Galliani alla Lega con tanto di prove
Fosse falso, sarebbe dovuto arrivare pronta smentita ufficiale da parte del Milan ad accuse oltremodo infamanti.
Fosse probabile, si sarebbe potuto evitare una nota così acida pubblicata in maniera ufficiale da parte della Fiorentina.
Dopotutto si sta parlando semplicemente di un eventuale trasferimento di un giocatore da una società all'altra in una parentesi consentita di mercato, valutando domanda e offerta.
Nient'altro da spartire.
O no?