Dall’Intertoto alla Mitropa Cup, 5 competizioni internazionali cancellate
Un sapore romantico, antico quasi poetico quello di un calcio che tanto ci ha fatto gioire e che ora, come in una nuova fase evolutiva, si coniuga e si declina con altri formati ed in altri contesti. Un pallone dai sentimenti profondi, dai ricordi che via via finiscono per sbiadire ma che, forti, resistono nelle nostre memorie riportandoci a sfide epiche fra italiane e inglesi, fra americane ed europee o, come accaduto nella Coppa delle Coppe fino al 1999, fra detentrici delle singole coppe nazionali. Un bagaglio di cimeli, medaglie e trofei che non hanno più uno spazio nel football del terzo millennio ma che, sempre inseguendo un pallone, hanno rappresentato l’obiettivo del sudore e degli sforzi di tante compagini. In questo gioco storico di ricostruzione di un glorioso periodo ormai negli archivi di questa straordinaria disciplina sportiva, ricordiamo, magari a beneficio dei più giovani, le 5 coppe internazionali estintesi negli ultimi anni.
La Lazio e l’ultima Coppa delle Coppe
Sarà pure un’illusione il tempo come sosteneva Einstein ma la Coppa delle Coppe in un arco temporale ben definito (1960-1994) ha avuto un inizio ed una fine precisa e nostalgica al tempo stesso. Una competizione leggendaria, grandiosa che, dal 1960, ha visto affrontarsi in turni a eliminazione diretta di andata e ritorno dai sedicesimi di finale fino alla finalissima unica (giocata in campo neutro) le squadre vincitrici delle coppe nazionali dei rispettivi paesi. Un’idea nata a seguito del successo avuto dalla Coppa Campioni (più “anziana” di 5 anni) e che ha portato milioni di appassionati a seguire con trasporto ed entusiasmo quella competizione “minore” solo di nome mai di fatto.
Una manifestazione speciale, terra di conquista delle italiane con 7 successi complessivi che ha raccontato storie affascinanti come quella del Magdeburgo nel ’74, quella della Dinamo Tbilisi nell’80 o quella del Vicenza semifinalista nel ’98 fino all’ultima commovente finale di Birmingham con la Lazio di Eriksson che batté il Maiorca di Cuper con reti di Vieri e Nedved, non c’era più spazio per lei ma, nella bacheca dei nostri cuori, un posto per la Coppa delle Coppe c’è, c’è stato e sempre ci sarà.
Coppa Karl Rappan-Intertoto
L’austriaco Karl Rappan e lo svizzero Ernst Thommen ebbero, nel 1961, l’idea di formare una competizione europea in grado di poter garantire alle squadre che non erano riuscite a centrare l’obiettivo della qualificazione europea all’allora Coppa delle Fiere (l’odierna Europa League) o alla Coppa Campioni una seconda occasione confrontandosi fra di loro. La rassegna che si giocava solo in estate divenne però, specie nei primi anni, un supporto per le agenzie di scommesse sportive (da questo scaturì il nome futuro di Coppa Intertoto). Il torneo prevedeva, fino al 1967, una fase a gruppi ed una ad eliminazione diretta con una sola vincitrice.
Dopodiché si decise di sopprimere la seconda parte con la nascita di più gironi e, di conseguenza, più squadre che si aggiudicavano il trofeo che, a causa dell’elevato numero di compagini vincenti, non fu più assegnato. Dal 1995 in poi, quando cioè la Uefa decise di dare maggiore visibilità a questa competizione premiando le squadre partecipanti prima con 3 pass e poi con un biglietto per la Coppa Uefa, la manifestazione ebbe maggior successo con 23 edizioni (ultima nel 2008 vinta dal Braga) con il Bordeaux, nel 1996 che riuscì ad arrivare addirittura in finale perdendo 2-0 col Bayern di Monaco.
Mitropa Cup
La Coppa delle federazioni dei paesi mitteleuropei (di qui il nome Mitropa) fu un’idea del segretario generale della federazione austriaca Hugo Meisl che, nel 1927, mise in piedi la prima edizione di questa manifestazione composta da due club di nazioni come Ungheria, Austria, Jugoslavia e Cecoslovacchia. Di lì diverse altre modifiche al numero delle squadre e alle federazioni partecipanti con allargamenti e “restringimenti” dettati dalla storia, dalle occupazioni militari. Un trofeo molto seguito e di notevole successo con la presenza dell’élite del calcio del tempo rappresentato dalle squadre italiane (facenti parte della Nazionale due volte campione del mondo 1934 e 1938) e dalle compagini del calcio danubiano ai vertici in tutto il continente. Una competizione che però, dopo la seconda guerra mondiale, perse di appeal e, pur recuperata a partire dal 1951, non riuscì a calamitare l’attenzione del tempo con, l’ultimo tentativo di riabilitarla, approntato nel 1979, quando, la Coppa fu aperta alle squadre della Serie B dei paesi centrali dell’Europa fino alla “morte” nel 1992.
Coppa Latina
Dal 1949 al 1957 la Coppa Latina è stata a tutti gli effetti la competizione che ha dato i natali alla più famosa, longeva e di successo Coppa Campioni. Questa manifestazione, infatti, fu tra le più prestigiose del panorama calcistico continentale per merito dell’organizzazione affidata alle importanti federazioni di Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Il torneo che si svolgeva in estate fra giugno e luglio al termine dei singoli campionati nazionali ed era ospitato a rotazione in uno dei paesi membri, vedeva affrontarsi in gara unica, in una final four ante litteram, le vincenti delle quattro massime serie delle nazioni rappresentate con finale di consolazione (3° e 4° posto) e finalissima. Una rassegna dalla vita breve, fu abolita per dare spazio alla Coppa dalle grandi orecchie maggiormente a carattere internazionale, ma che vide grandi la presenza di grandissime squadre col Real Madrid che, nel 1957 vinse sia l’attuale Champions che la Coppa Latina.
Coppa Anglo-Italiana
La Coppa Anglo-Italiana meglio nota come Torneo Anglo-Italiano è stata una competizione ideata dal manager italiano trasferitosi negli anni ’60 in Inghilterra Gigi Peronace e vedeva, dal 1970 al 1996, la partecipazione di club esclusivamente tricolori ed albionici. L’idea di base nacque dall’impossibilità dello Swindon Town, vincitore della Coppa di Lega inglese, di partecipare alla Coppa delle Fiere aperta solo alle squadre di prima divisione. Così Peronace organizzò questa rassegna sotto il patrocinio di Uefa, FA e FIGC nella quale si scontravano in tre gruppi misti (nei quali non si affrontavano mai squadre della stessa nazione) con i risultati inseriti in due classifiche distinte sei compagini nostrane (tutte di Serie A) e sei compagini inglesi (quattro di First Division, una di Second Division e lo Swindon Town) con, in finale, i migliori due sodalizi delle due federazioni.
Nel 1976, dopo il recente ampliamento a otto squadre, il torneo vide aprirsi alle squadre semiprofessionistiche con sei club di C e sei formazioni dalla quinta serie inglese in giù. Questa edizione della Coppa fu la prima competizione internazionale a stabilire i 3 punti per la vittoria. Successivamente alla morte di Peronace poi, la manifestazione ritornò alle origini prima poi di esser sospesa negli anni ’80 ed esser poi ripresa, con compagini di Serie B, nel 1992 fino alla definitiva “estinzione” del 1996 con la vittoria a Wembley del Genoa sul Port Vale con reti di Montella, Galante, Salvemini e Ruotolo.