Dall’Inghilterra, “richieste scandalose”: ecco perché il West Ham ha rinunciato a Mancini
Dopo l'esonero di Slaven Bilic, il West Ham ha pensato anche a Roberto Mancini come possibile sostituto. Nonostante un contratto con lo Zenit, il manager italiano ex City non ha mai fatto mistero della volontà di tornare in Premier. Tra il dire e il fare però ci sono state le presunte richieste economiche dell'allenatore italiano, che secondo la stampa inglese, sarebbero state definite "oltraggiose" dagli Hammers che hanno poi virato sull'ex United David Moyes.
Le richieste eccezionali di Mancini al West Ham
A riportare il tutto ci ha pensato il The Sun, che ha parlato di "scandalose richieste economiche" da parte di Roberto Mancini. Senza specificare la fonte delle indiscrezioni riportate, il tabloid ha svelato le presunte cifre dell'ingaggio richiesto dall'ex allenatore di Inter, Galatasaray e City. Il Mancio avrebbe chiesto 15 milioni di sterline, circa 17 milioni di euro e tutta una serie di benefit, d'ingaggio, 10 voli privati e più di 50 biglietti aerei in business class per in tornare a suo piacimento in Italia.
Il West Ham ripiega su Moyes
Ecco allora che il West Ham, fortemente interessato a Mancini, avrebbe deciso dunque di rispondergli con un secco "no, grazie", considerando le sue richieste spropositate. I numeri del contratto dell'italiano sarebbero stati all'altezza di una delle big del calcio inglese, e non certo per una società, seppur prestigiosa, costretta a lottare per non retrocedere. Forse alla base delle presunte richieste, bisognerebbe considerare il fatto che Mancini non abbia molto da perdere avendo già un contratto da 6 milioni di euro all'anno con lo Zenit San Pietroburgo.
Mancini prosegue il suo lavoro allo Zenit
Tutto dunque è rimasto invariato, con Mancini che è tornato a concentrarsi sullo Zenit secondo in classifica alle spalle del Lokomotiv. Il West Ham invece ha virato per un altro allenatore di una big inglese, ovvero Moyes che vanta un passato non troppo fortunato allo United. Sicuramente il manager si è accontentato di cifre molto più basse rispetto a quelle, presunte, richieste da Mancini