Dall’Arsenal al Sudtirol, la parabola di Lupoli
Non tutti i calciatori che da ragazzini dimostrano grandi qualità riescono purtroppo ad avere una carriera luminosa. Tra questi c’è anche Arturo Lupoli, che giovanissimo firmò per l’Arsenal e che sembrava destinato ad anni meravigliosi, Henry gli predisse un grande futuro. Ma purtroppo però il grande bomber francese si è sbagliato. Perché l’attaccante italiano nonostante un eccellente inizio di carriera non è riuscito a confermarsi e dopo aver peregrinato tra squadre di seconda fascia in Inghilterra è tornato in Italia, dove oggi ha firmato per il Sudtirol.

Dal Parma all’Arsenal – La parabola di Lupoli è davvero molto particolare, ma certamente non è unica nel calcio. Nato a Brescia nel 1987, l’attaccante inizia la sua carriera con il Parma. Nell’estate del 2004 passa ai Gunners con cui inizia la sua avventura da professionista. L’Arsenal in quegli anni è molto forte, lotta per il titolo e arriva fino alla finale di Champions. Lupoli realizza 4 gol in 9 partite (tutti in Coppa di Lega, si presentò con una fantastica doppietta contro l’Everton). Wenger in avanti aveva l’imbarazzo della scelta e decide di fargli fare esperienza. Al Derby County si comporta bene, ma abbandona quella squadra per tornare in Italia. La scelta non dà frutti. Né alla Fiorentina né al Treviso riesce ad esplodere. Sei gol tra Norwich e Sheffield United chiudono la sua esperienza inglese.
Anche un’esperienza ungherese – Passa poi all’Ascoli e al Grosseto, con entrambe le squadre gioca due anni. Poi Varese, Honved, storica squadra ungherese, ancora Varese, Frosinone, Pisa e Catania. In totale una cinquantina di gol in oltre dieci anni di carriera. Alle soglie dei trent’anni, lì compirà il 24 giugno come Messi, Lupoli prova a ripartire e lo fa con il Sudtirol, squadra che staziona a metà classifica del Gruppo della Lega Pro.