Dal vestito classico di Allegri alla tuta di Sarri. I look dei tecnici del nostro calcio
Gli allenatori del nostro calcio, sono sempre delle figure contorte. Capaci di mostrare un falso sorriso davanti alle telecamere dopo una sconfitta, o rimanere seri dopo una sonora vittoria. Ma ciò che li contraddistingue di più, oltre al loro modo di allenare, è il look. Classici, sportivi o eleganti. Alcuni di loro preferiscono degli outfit, durante la gara, davvero singolari. Scopriamone alcuni.
L’elegantone Paulo Sousa
Paulo Sousa è probabilmente il re dell’eleganza in panchina. Quando fu annunciato il suo arrivo alla squadra viola, si presentò a Firenze in una caldissima serata di giugno con un completo grigio chiaro, corredato da gilet. Inizialmente sembrava un look più adatto ad un matrimonio che a una presentazione. Il tutto corredato da dettagli non di poco conto come la camicia bianca e la cravatta viola. Poi col passare del tempo il pubblico ha scoperto altri tipi di abbagliamento del portoghese, molto più casual, già dalla prima partita ufficiale il 2 agosto contro il Barcellona. Pantaloni kaki e polo bianca mai abbandonata con scarpe firmate ovviamente Della Valle. Un vero maestro, così attento all’immagine, da seguire una dieta ferrea per poter entrare nei suoi vestiti su misura.
Il manager alla moda in Inghilterra
Quando abbiamo visto il suo Barcellona giocare così bene, in maniera così studiata, precisa e perfetta, abbiamo subito pensato ad una rivoluzione del calcio. E se vogliamo così è stato. Perchè Pep Guardiola, oggi trainer del Manchester City, in Inghilterra, oltre ad essere stato pioniere del gioco palla a terra, fatto di in un’infinità di passaggi, è stato anche il precursore dell’allenatore con stile. Sempre impeccabile lui, con scarpe classiche, pantaloni e giacca sempre così eleganti, con gilet corredato sopra alla camicia. Uno dei suoi grandi segreti, è quello di vestire solo e soltanto Armani, anche le mutande, uno degli indumenti a cui lui tiene di più.
Solo abiti made in Napoli per Sinisa
Stasera il Napoli sarà ospite a San Siro, in una sfida che si prospetta già incandescente visti i valori, il gioco e i risultati raggiunti dai partenopei e dal Milan in questa prima parte di stagione. I rossoneri, oggi guidati da Montella, fino allo scorso anno, erano trainati dai meticolosi metodi di Sinisa Mihajlovic, Oggi al Torino, il tecnico serbo, non fa mancare mai, in campo e fuori, il suo grande gusto per l’estetica. Abiti d’alta moda e gilet di rito, accompagnano sempre i suoi completi, sia durante una gara di campionato che nella vita quotidiana. Il suo segreto? Un sarto napoletano. Il sarto in questione, è Gianni Marigliano, che anni fa disse: “Lui ha un fisico statuario, è un modello mancato: ricercato, cura i particolari sin dal fazzoletto nel taschino, e vuole sempre il top. Io lo definisco l'elegantone. Un signore d'altri tempi”. Non solo abiti, però: “Una volta, da buon napoletano, gli ho regalato un portafortuna: un classico corno”.
Max Allegri e le sue leggi sull’eleganza
Con la Juventus, anche quest’anno, pur con qualche incidente significativo di percorso, vedi le sconfitte esterne con Milan, Inter, Genoa e Fiorentina, sta conducendo un campionato brillante in testa alla classifica di Serie A. Ma Massimiliano Allegri, tecnico dei bianconeri, non è soltanto un patito dei numeri, della scaramanzia e della statistica, è anche un vero e proprio maestro delle stile. La moda per lui, è da mettere al primo posto, come aspetto principale dell’immagine che deve dare all’esterno, nei confronti di tifosi, addetti ai lavori e anche calciatori, che devono essere sempre impeccabili prima e dopo la partita. In inverno non rinuncia mai in panchina al suo cappotto, così come non mancano mai, giacca, cravatta e scarpa lucida. Un vero Allegri’s style che, secondo il tecnico, dovrebbe coinvolgere tutti gli allenatori. Nel corso di un’intervista infatti, disse: “Non concepisco gli allenatori in tuta, li multerei, stai rappresentando la società, non puoi presentarti in tuta!”. Se fosse una stoccata a Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, non lo sappiamo, ma sicuramente lui, in tuta, non lo vedremo mai, nonostante la sua comodità.
Giacca e cravatta? No grazie, vado in tuta!
Avrà poi raccolto la stoccata di Allegri, il tecnico toscano del Napoli, Maurizio Sarri? Neanche per sogno. Da quando allenava nei dilettanti, fino al suo passato nell’Empoli, arrivando poi oggi alla panchina del San Paolo, Sarri non ha mai rinunciato alla sua classica tuta della società con la cerniera. Ma come mai non preferisce indossare, almeno per una gara, un abito che rappresenti l’immagine della società, come sostiene Allegri? A spiegarlo, ci ha pensato tempo fa un noto esperto di moda, campano, come Enzo Miccio. “Credo che Sarri scelga questo look per fare squadra, per comunicare vicinanza ai giocatori”. Una spiegazione che per un certo senso è logica, ed è anch’essa frutto di una sistema di gioco che rientra nei parametri di uno degli allenatori caratterialmente più indecifrabili della Serie A. Nonostante questo, per il protagonista del programma “Ma come ti vesti??”, per Sarri ha riservato un bel 5 come voto sul suo look, visto come un “incoraggiamento” a migliorare.