Dal tuffo di Higuain al trapano di Vassell, gli infortuni più incredibili del calciatori
Talvolta si parla di mala sorte, di sfortuna o semplicemente di iella con tante recriminazioni nei confronti del fato o dei beffardi “Dei del calcio” che, con infortuni vari, colpiscono diversi importantissimi calciatori. Altre volte, invece, il danno proviene dagli stessi interpreti del rettangolo di gioco i quali, per negligenza, irresponsabilità e incoscienza si procurano degli evitabilissimi incidenti. Parliamo di una serie di ragazzi che sono stati costretti a sospendere temporaneamente la propria attività agonistica per incidenti esilaranti e, contestualmente, “casuali”.
Litmanenen e la Coca Cola
L’asso di Ajax, Barça e Liverpool Jari Litmanen è uno di quelli che entra di diritto in questa rassegna non tanto per l’incidente occorsogli, “solo” un occhio nero, ma per la comicità dell’episodio in questione. L’attaccante dei Lancieri, infatti, fu colpito proprio in pieno volto da una lattina di Coca Cola aperta in malo modo da un compagno di squadra provocandogli il suddetto danno fra le risa e lo scherno del resto della squadra.
David Batty investito da un triciclo
David Batty, uno dei centrocampisti più rognosi, cattivi ed arcigni della Premier League degli Anni ’90 e degli inizi del terzo millennio, noto fra l’altro per aver messo fuori causa con le sue entrate un bel numero di avversari, fu messo a sua volta al tappeto dal proprio figlio che, investendolo col triciclo, gli provocò la rottura del tendine d’Achille.
Canizares e il mondiale perso, “per un pelo”
L’estremo difensore di Real Madrid e Valencia Santiago Canizares, perse, nel pieno della sua carriera agonistica, il mondiale di Corea e Giappone nel 2002 a causa di un infortunio davvero sfortunato. Il ragazzo, infatti, solito radersi autonomamente, alcune settimane prima della rassegna internazionale si lacerò il tendine di una caviglia con i cocci di un flacone di dopobarba che si era, cadendo, frantumato a terra.
Troppa Playstation per Nesta
La colonna della difesa di Lazio prima e del Milan poi, oltre a balzare agli onori della cronaca per le sue ottime prestazioni in campo, divenne ancor più celebre nel 2005 a causa di un incidente che lo costrinse ad una operazione chirurgica al polso della mano sinistra. Il motivo? Con tutta probabilità, i suoi problemi sarebbero nati dall’eccessivo utilizzo del controller della Playstation. Nel 2008, invece, Nesta, per non farsi mancare nulla, riporta lo schiacciamento di due vertebre dopo aver semplicemente sollevato la figlioletta Sofia.
Darius Vassell e il bricolage
L’ex punta di Aston Villa e Manchester City, una vita in Premier League ed una sfrenata passione per il fai da te, nel 2005 si guadagnò un bell’infortunio al piede per via di una sua personalissima “intuizione”. Il Citizen, infatti, che soffriva da tempo per una bolla di sangue nata sotto l’alluce, prese un trapano e lo passò sull’unghia del dito nel tentativo di ridurne la pressione, ma la genialata non funzionò e gli venne una bella infezione.
Darren Bent, lacrime amare
Sempre in Premier League troviamo un altro episodio al limite fra la sfortuna e la comicità. Nel 2008, infatti, l’attaccante del Tottenham Darren Bent (ora in Championship col Derby County), interruppe la sua attività agonistica per 8 settimane a causa di una lesione al tendine della mano destra mentre affettava delle cipolle.
Un tuffo dove l’acqua è più blu… per Higuain
Otto punti, non in classifica ma di sutura, inaugurarono l’avventura napoletana di Higuain. Il Pipita, accolto in città da idolo assoluto, a fine agosto del 2013 decise di godersi una rilassante gita in barca a Capri quando, a causa di un’onda cadde su di uno scoglio che gli causò un taglio netto all’altezza del mento. Un episodio discusso che originò anche una causa da parte di De Laurentiis nei confronti della Regione, rea di non aver curato bene l’ormai ex gioiellino azzurro.
Medel e le cozze
A chiudere questa rassegna degli infortuni più strani del calcio troviamo la disavventura di Gary Medel. Il mastino cileno in grado di bloccare, con grinta e determinazione, qualsiasi avversario su di un rettangolo di gioco, fu a sua volta bloccato per qualche sessione di allenamento, nella Copa America vinta nel 2015, da una intossicazione alimentare prodotta dall’eccessivo consumo di frutti di mare. Un “ko ittico” che però non gli costò il prosieguo della manifestazione.