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Dal Santa Claus al Kunis-Portman Utd, 6 squadre con i nomi più strani

Quali sono i club con i nomi più singolari del mondo? Dal Deportivo Aldosivi al Santa Claus Football Club ecco una selezione di squadre i cui nomi sembrano usciti da un film di fantasia. Ma un club della Nuova Zelanda e uno del Galles battono tutti per la pronuncia impossibile.
A cura di Salvatore Parente
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Il calcio è uno sport internazionale amato a ogni latitudine che appassiona miliardi di persone. Una disciplina che ha avuto una prima diffusione con la presenza pressoché planetaria degli inglesi, in grado di fondare centinaia di club in giro per il mondo, e che si è poi affermata negli anni con l’esplosione dei media. Un’espansione ormai completa che ha portato all’emulazione dei grandi campionati e alla nascita di svariati tornei: da quello del Madagascar a quello indiano, da quello nord-coreano a quello filippino. Un prodotto calcio presente ovunque ma che ha anche consentito la nascita di sodalizi i cui nomi sono davvero esilaranti. Per cui, dal Deportivo Aldosivi al Santa Claus FC vediamo quali sono i club con le denominazioni più divertenti in giro per il mondo.

Deportivo Aldosivi, un nome creativo

Mar del Plata 1911, i dipendenti della Società Nazionale di Lavori Pubblici di Parigi che stanno costruendo il porto locale hanno deciso: vogliono fondare un club di calcio. L’idea è precisa, i colori (azzurro, bianco e rosso) già scelti, lo stadio anche, cosa manca? Il nome del club. E così, nella sala da tè "El Recreo" che si trova all'intersezione di quello che oggi è conosciuta come via “12 ottobre” o “viale dei lavoratori”, gli operai decisero di chiamare la squadra con i nomi dei propri benefattori, dei progettisti e dei proprietari della loro azienda: Allard, Dollfus, Sillard e Wiriott. Prendendo le prime due lettere di questi cognomi, infatti, arriva la denominazione ufficiale con il “Deportivo non si sa cosa” che diventa Al-Do-Si-Wi con la w che però, durante la scrittura con il telegrafo, nella quale tale lettera non poteva essere utilizzata, venne cambiata in v: Deportivo Aldosivi.

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Natalie Portman e Mila Kunis United, il soccer sposa il glamour

Magari per il fascino delle due attrici, per la loro straordinaria interpretazione nel film “Cigno Nero” del 2010 o magari, solo per diletto, alcuni appassionati di Dallas hanno chiamato la propria squadra indoor Portman-Kunis United (PKU). Un club amatoriale della Division 11 della Dallas Soccer League Indoor, con tanto di stemma che campeggia fiero sul proprio petto e maglie celebrative riprodotte in Fifa 12 (con l’allora Creation Centre), vendute online e regalate ai migliori calciatori (Brek Shea nel 2011) del soccer a stelle e strisce. Insomma, una squadra "bellissima", con una rosa non proprio di primo livello di cui tutti, senza distinzione alcuna, siamo un po’ orfani dopo l’addio del sodalizio nel dicembre del 2014.

La consegna della maglia del team al calciatore statunitense Shea
La consegna della maglia del team al calciatore statunitense Shea

Santa Claus FC, Babbo Natale diventa patron

Babbo Natale, si sa, lavora solo in un determinato periodo per far felici i bambini ma anche i più grandi in giro per il mondo. Durante il resto dell’anno, invece, dal 1993, si occupa di calcio con una squadra, ovviamente in Lapponia, più precisamente a Rovaniemi in Finlandia, a lui dedicata: l’FC Santa Claus Arctic Circle. Una formazione il cui logo vede proprio Santa Claus impegnato a rispondere alle letterine dei suoi pargoli con tanto di folta barba, occhiali e sorriso d’ordinanza.

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In campo però, i suoi calciatori non si risparmiano con una squadra che, quasi tutte le stagioni, sfiora la promozione nella B finlandese con tanti supporters giovanissimi, renne in tribuna e pullman sostituiti da slitte nelle trasferte più insidiose.

"Undici uomini in volo" alla conquista dello Swaziland

Il calcio nello Swaziland, terra a sud-est dell’Africa, è una cosa seria. Portato dai soliti britannici a inizio dello scorso secolo, infatti, il milione abbondante di abitanti non si perdono una gara della loro Swazi Premier League che, dal 1971, infiamma il Paese. Eppure, fra Green Mamba, gli Swallows di Mbabane e i Royal Leopards di Simunye ci sono anche gli Eleven men in flight, ovvero: gli undici uomini in volo della città di Siteki (un distretto dove si produce canna da zucchero per la Coca Cola).

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Una squadra dal nome e dallo stemma davvero da sganasciarsi dalle risate (nella parte sottostante del logo anche la dicitura: “per sempre in volo”) con un motto “Easy by night” che però possiede un buon palmares con, biglietti, bagagli e check-in a parte, 2 titoli nazionali, 2 coppe dello Swaziland, 1 Supercoppa e 3 Challenge Cup.

Taumata… FC, il club impossibile della Nuova Zelanda

Il nome completo in lingua maori dovrebbe essere questo: Taumatawhakatangi­hangakoauauotamateaturipukakapikimaunga­horonukupokaiwhenuakitanatahu. Che significa: “la collina su cui Tamatea, il capo di grande statura fisica e fama, ha suonato sul suo flauto un lamento in memoria di suo fratello”. Bene, questo luogo della Nuova Zelanda nei pressi della baia di Hawke possiede, come potrete immaginare, una propria squadra di calcio Il Taumata…. Football Club.

la collina di Taumata con il relativo cartellone
la collina di Taumata con il relativo cartellone

Nel Galles il club col nome da 58 lettere

Una piccola realtà locale che non gioca né nella A-League dove si battono le formazioni australiane e neozelandesi né nel patrio torneo del New Zealand Football Championship ma che di sicuro potrebbe vincere il derby dei toponimi più lunghi con il gallese Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch. Una denominazione abbastanza scomoda però, con gli ultras locali chiamati a fare gli straordinari per incitare i propri beniamini: “Forza Taumata…..ecc..ecc..”.

Miscellanea, non facciamo torti a nessuno

In Botswana, nel sud dell’Africa, invece, troviamo una squadra senza una sua precisa identità, una sorta di melting-pot, di mix del calcio. Nello specifico, parliamo del Miscellaneous Sporting Cub di Serowe. Questa compagine, infatti, nasce generica per definizione. Quando il primo presidente del Paese Seretse Khama tornò in patria da un lungo esilio, infatti, si mise a reclutare giocatori nei villaggi per sconfiggere l'unico club di Serowe, il temuto Motherwell di origini britanniche (stesso nome del club della Scottish Premier League).

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Khama, in veste di “Ds”, mise insieme una squadra composta da calciatori provenienti da diverse realtà locali e non avendo una chiara idea di come definire questo suo prodotto, in attesa di una futura illuminazione, optò, anche per non fare torto a nessuno, per il Miscellaneous Sporting Club. Una soluzione diventata poi definitiva ma che ha ampliato la fama del collettivo che, ora, è nota come: "la squadra senza nome".

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