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Dal saltello di Higuain al calzino di Ronaldo. Top player scaramantici in Champions

Sono tanti i top player di Champions League soliti compiere dei veri e propri rituali prima di scendere in campo. Il più classico? Il “Cholo” Simeone tocca sempre i suoi “gioielli di famiglia”
A cura di Fabrizio Rinelli
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In campo sono dei veri fenomeni e sono costantemente al centro dell’attenzione di tifosi e amanti del calcio. Gol, prestazioni e giocate da urlo che fanno letteralmente impazzire il pubblico. Il merito però, come spesso accade, non è solo degli stessi calciatori, ma anche dei loro allenatori, e soprattutto della scaramanzia. Si, perché ad oggi, sono tanti i calciatori che prima di entrare in campo si prestano a dei veri e propri rituali sperando che possano portare fortuna per la partita. Scopriamo insieme chi sono nello specifico i top player interessati.

Il saltello del Pipita

Dopo il fortissimo strappo dell’estate scorsa, con la nota vicenda che ha portato Gonzalo Higuain lontano dal Napoli per accettare le lusinghe della Juventus, il bomber argentino, dopo i 36 gol in azzurro della stagione scorsa, pare non abbia dimenticato di segnare. E, oltre alle sue abilità, già quando era al Napoli, si prodigava spesso, da buon partenopeo adottivo, a dei veri riti scaramantici prima di entrare in campo. Con gli azzurri, spesso, soprattutto prima delle gare importanti, era solito scattarsi un selfie con l’ex compagno e campitano del Napoli Marek Hamsik. Alla Juventus, ma a volte anche già in Campania, ha cominciato ad adoperare un altro sistema. All’ingresso in campo delle squadre, entra sempre “zoppiccando”, o meglio, saltellando con il piede destro. Un gesto che ripete spesso, ormai da inizio stagione, e che lo ha portato, ad oggi, a realizzare già 16 reti in campionato con la maglia della Vecchia Signora.

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Il re della scaramanzia: Cristiano Ronaldo

Possiamo pure definirlo un napoletano a tutti gli effetti. Si, perché Cristiano Ronaldo ha molte cose in comune con la cultura partenopea, una su tutte è la scaramanzia. Il bomber portoghese del Real Madrid, che dovrà affrontare il Napoli nella super sfida valida per gli ottavi di finale di Champions League, è davvero molto superstizioso. La lista è alquanto bizzarra ed eterogenea e spazia dal calzino destro messo sempre per primo e che fa il paio con il piede destro con cui fa sempre il primo passo in campo dove, dev’essere sempre l’ultimo ad arrivare, a meno che non sia capitano. Importante è anche la posizione in cui siede sul pullman, sempre in fondo, o sull’aereo, solo e soltanto davanti, ma anche il tradizionale cambio di acconciatura a cui sottopone la sua perfetta chioma ad ogni intervallo negli spogliatoi, dove è solo lui a scegliere la musica che si ascolta.

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Il “pieno” di Pepe Reina

Dovrà impegnarsi davvero tanto l’estremo difensore spagnolo del Napoli in vista del big match contro i campion in carica del Real Madrid in Champions League. Pepe Reina uno dei portieri più forti del nostro campionato di Serie A, sembra essere stato letteralmente contagiato dalla cultura scaramantica della sua nuova casa: Napoli. L’ex portiere del Liverpool infatti, già ai tempi in cui militava nei Reds con Benitez in panchina, era solito parcheggiare sempre la sua auto nella piazzola numero 39 di Anfield prima di ogni gara, e guai a chi si permetteva di “fregargli il posto”. Ma non solo, perché anche quando si è traferito alle pendici del Vesuvio, non ha smesso di praticare questo rituale, modificandolo solo un pochino. Infatti, non avendo probabilmente un’altra piazzola a Castelvolturno o al San Paolo, così come accadeva quando giocava in Inghilterra, a Napoli fa sempre il pieno di benzina alla sua auto prima di ogni gara. Per battere il Real, e compiere l’impresa, dovrà portare anche l’auto di sua moglie a fare il pieno.

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Il bendaggio del croato

Ad inizio stagione, quando a Torino è sbarcato un certo Gonzalo Higuain, tutti gli altri attaccanti che erano già in rosa alla Juventus, stavano pensando già di trovarsi un’altra sistemazione. Ma non proprio tutti. Si, perché dopo l’addio di Zaza e la cessione, forzata, di Alvaro Morata, l’unico, oltre all’intoccabile Dybala, a rimboccarsi le maniche, e a provare a mettere in difficoltà Massimiliano Allegri su chi schierare in attacco, è stato Mario Mandzukic. Quando il croato arrivò alla Juventus, praticamente tutto l’ambiente bianconero era sempre sospettoso circa la sua misteriosa fasciatura alle mani. Un vecchio infortunio? Neanche per sogno. Il bomber ex Bayern Monaco e Atletico Madrid, già nel suo periodo in Baviera e in Spagna, costringeva infatti, i vari fisioterapisti del club a farsi fasciare le dita delle mani come un pugile per scaramanzia e, come dichiarò tempo fa: “I fisioterapisti sanno che non ammetto eccezioni”. Una minaccia, più che un avvertimento.

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Il “Cholo” e la pungente toccata ai “gioielli di famiglia”

Di stravaganze, nella sua vita, gliene abbiamo viste fare davvero tante e siamo certi che, nella sua lunga carriera da allenatore, continuerà a riservarci delle chicche di questo tipo. Stiamo parlando ovviamente dell’attuale tecnico dell’Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone. Il “Cholo”, che da quest’anno sta mettendo in mostra in Serie A anche suo figlio Giovanni, il “Cholito”, è davvero uno dei massimi esponenti dei riti scaramantici, e uno su tutti, lo ripete spesso quando entra in campo prima della rifinitura che precede una gara di Champions League. Il tecnico dei “Colchoneros” infatti, all’ingresso in campo, solitamente si tocca con la mano sinistra le sue parti basse, in maniera anche molto forte e, contemporaneamente, fa il gesto delle corna con la mano destra posta sulla gamba. Un singolare rituale che però, a giudicare dai risultati degli ultimi anni, gli sta portando davvero fortuna.

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