Dal Meazza al San Paolo fino allo Stadium, 5 stadi da amare per i tifosi italiani
L'appuntamento con le cinque cose da fare per esser considerati malati del calcio è diretto ai tifosi italiani con viaggi molto meno lunghi e faticosi rispetto alle "puntate" precedenti. Nell’episodio odierno, infatti, resteremo nel Bel Paese con escursioni brevi ma interessanti ed intense in alcuni degli stadi con più storia nel nostro movimento calcistico nazionale. Da Napoli a Roma, da Torino a Genova vediamo ad ogni latitudine gli impianti sportivi nostrani che, pur in condizioni non eccellenti, sono una meta imperdibile per gli appassionati del pallone tricolore e per tutti gli ultras del football italiano.
La Scala del calcio: lo stadio Meazza
Fra i puristi del gioco questo storico impianto viene definito “il tempio o la Scala del calcio”. Due soprannomi importanti, pesanti che rendono l’idea della bellezza, del senso di storia e dell’atmosfera che si respira al suo interno. Basti pensare che il Meazza, oltre ad essere il più capiente d'Italia (80.018 spettatori), è stato inserito al secondo posto nella classifica degli stadi più belli del mondo redatta dal Times nel 2009 e, ancora, rappresenta uno dei massimi simboli della città dopo il Duomo e la Triennale. Gioiellino dell’architettura moderna del nostro paese lo stadio, peraltro progettato nel 1925 esclusivamente per il calcio, divenne la casa dell’Inter nel 1947/48 ed ha subito varie trasformazioni ed ammodernamenti (fra cui l’inserimento al suo interno nel 1996 di un apposito museo) fino all’immagine attuale che lo porta ad essere un catino bollente nei quali si sono disputati innumerevoli accesissimi derby, edizioni dei mondiali (1934 e 1990), Europei (1980) e ben 12 finali continentali. Una visita, da tifosi o da semplici amanti del pallone o ancora dell’architettura, è obbligatoria.
Il Ferraris e la Gradinata Nord
Edificato nel 1910 dal presidente del Genoa Pasteur e inaugurato il 22 gennaio 1911, lo stadio Luigi Ferraris è l’impianto sportivo più antico d’Italia attualmente in funzione. Un primato non da poco che testimonia la passione per il calcio della città di Genova da sempre legata a questo meraviglioso sport. Un curioso caso, nella più classica ironia della sorte ha visto poi protagonisti sia il Genoa (beneficiaria del campo) che l’Andrea Doria (compagine che si è poi legata nel ’46 alla Sampierdarenese creando la Sampdoria). Le due squadre, infatti, condividevano quasi lo stesso terreno col Ferraris e la Cajenna (impianto dove giocava l’Andrea Doria) diviso dal torrente Bisagno.
Nel ’26 la Cajenna venne dichiarato inagibile così il Genoa, dopo una riunione alla presenza dei rappresentanti dei “cugini” con un indennizzo di 20.000 lire (comprensive, anche, del trasferimento del portiere Manlio Bacigalupo) entrò in possesso del terreno. Sul campo utilizzato fino ad allora dalla formazione rivale, beffardi, i rossoblù decisero di costruire una nuova tribuna situata a nord del campo, (la gradinata Nord) quella che negli anni sarebbe poi diventata la fonte della torcida genoana. Innumerevoli aneddoti a parte, il Ferraris conserva un fascino impareggiabile con le sue tribune a ridosso del campo e quell’atmosfera tutta britannica che rappresenta un unicum nel nostro calcio. Visitatelo, amatelo e rispettatelo.
San Paolo, il tempio di Maradona
Molte sono state le critiche rivolte al catino partenopeo con uno stadio bisognoso di un forte restyling per tornare ai fasti di un tempo. Chiamato prima stadio del Sole e poi ribattezzato San Paolo per celebrare la tradizione secondo la quale proprio il santo (Paolo di Tarso) avrebbe raggiunto l'Italia attraccando nella zona di Fuorigrotta, l’impianto napoletano, infatti, ha da poco compiuto, il 6 dicembre scorso, i 57 anni. Una data che dimostra la longevità di questo connubio speciale che ha visto molti bassi e diversi alti e tante leggende del calcio che hanno calcato questo storico rettangolo verde.
Al di là dei problemi strutturali assistere un match al San Paolo è sempre una cosa piacevolissima da fare assolutamente almeno una volta nella vita. La passione dei tifosi, i canti sfrenati, la vicinanza di un pubblico caldo e caloroso ma soprattutto il campo sul quale si è espresso (con 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa ed 1 Supercoppa Italiana) il più grande di tutti i tempi (Diego Armando Maradona n.d.r.) sono fra le motivazioni più che valide per giungere a Fuorigrotta ed ammirare uno dei monumenti italiani del pallone.
Juventus Stadium, la forza della “Vecchia Signora”
L’arma in più della Juventus del nuovo millennio (5 i titoli consecutivi vinti) è di sicuro il suo Stadium. Inaugurato nel 2011 con una partita contro il Notts County (dal quale ereditò la maglia nel 1903) il nuovo impianto dei bianconeri è stato teatro dei recenti successi juventini che, proprio nel loro gioiellino, hanno perso solo tre gare di campionato con poi 93 vittorie, 14 pareggi, 242 gol segnati e 56 subiti. Uno score impressionante che evidenzia la forza della squadra ma anche la potenza di una cornice realmente condizionante con i tifosi ad 1 metro dal campo. La compatibilità ambientale, il museo, il cammino delle stelle (la Walk of fame bianconera), 2.000 posti auto, 60 negozi, diversi comfort ed una tribuna stampa avvenieristica rappresentano la grandezza di una saggia “Vecchia Signora” non ancorata al passato bensì volta al futuro e che guarda, in tono di sfida, l’intera Europa.
Stadio Olimpico, categoria 4
Per chiudere questo tour degli stadi italiani da vedere assolutamente troviamo, al netto delle notizie circa i progetti per nuovi impianti di Roma e Lazio, lo stadio Olimpico. Malgrado la pista d’atletica che distanzia troppo gli spettatori dal campo di gioco, il catino romano che ospita le gare casalinghe di Roma e Lazio, anche grazie ai recenti lavori del 2009, fa parte degli stadi della Uefa a categoria 4 (l’ex Elite, il massimo livello degli impianti continentali) che consente alla capitale di poter ospitare finali delle due maggiori competizioni UEFA per club, la Champions League e l’ Europa League e del campionato europeo di calcio. Una classificazione notevole dopo i tanti soldi spesi ed i diversi ammodernamenti avvenuti negli anni.