Dal Manchester United alla chiesa, Philip Mulryne si fa prete
Philip Mulryne è un nome che forse solo i più accaniti tifosi del Manchester United e i grandi appassionati della Premier League ricordano. Perché questo ragazzo di trentanove anni con i Red Devils ha giocato una sola partita di campionato con lo United, ma ha comunque fatto parte della squadra più forte degli ultimi vent’anni della Premier League, con cui ha disputato una serie di campionati anche nel settore giovanile. Oggi Mulryne ha ampiamente messo alle spalle il suo passato da calciatore d’élite ed è diventato frate domenicano.
La storia di Mulryne è probabilmente unica. Da ragazzino entra nel settore giovanile del Manchester United, che in quegli anni cominciava a mietere successi con Sir Alex Ferguson in panchina. Centrocampista offensivo, con tanti fenomeni davanti, non ha molto spazio e dopo l’esordio in Coppa di Lega gioca anche una partita in Premier League nel maggio del 1998. L’anno seguente i Red Devils lo cedono al Norwich, con cui disputa sette campionati, anche molto proficui (gioca più di 160 partite, segna 18 gol e conquista anche una promozione in Premier). Poi un anno al Cardiff, uno al Leyton Orient prima di chiudere con il King’s Lynn. Mulryne lascia il calcio anche con all’attivo 27 partite (e tre reti) con la nazionale dell’Irlanda del Nord.
Quando si ritira decide di lasciare il mondo del calcio e dopo aver incontrato il vescovo delle diocesi di Down e Connor si avvicina alla Chiesa e alle attività caritatevoli. Mulryne fa anche voto di povertà, rinnegando il suo passato, perché aveva anche firmato un contratto in gioventù da 600mila sterline con il Manchester United. Dopo quasi cinque anni di studi tra filosofia e teologia nel Pontificio Collegio Irlandese il giocatore è stato ordinato in autunno diacono dall’arcivescovo di Dublino, Joseph Augustine Di Noia. Sabato scorso dopo aver ricevuto l’ordinazione sacerdotale è diventato un frate domenicano.
