Dal campo alla panchina, la nuova vita di Andrea Barzagli con un futuro da allenatore
Il futuro di Andrea Barzagli sembra già scritto. A 37 anni, dopo 280 partite con la maglia della Juventus, la carriera da calciatore è destinata a prendere una piega differente. Resterà uomo di campo, vicino alla squadra, ma da un'altra prospettiva. Come si dice in gergo, dall'altra parte della scrivania. Dalla Rondinella Firenze fino alla Juventus e un po' di Nazionale… quel tanto che basta per diventare campione del Mondo con l'Italia di Lippi, che nel 2006 dipinse s'azzurro il cielo sopra Berlino, e poi restarvi fino a quando gli infortuni e la condizione fisica gliel'hanno permesso.
A Torino arrivò nel gennaio del 2011: chiuse la sua esperienza in Germania, al Wolfsburg, e da allora è divenuto una colonna del reparto arretrato bianconero e dello spogliatoio. Ha attraversato tutte le epoche del ciclo vincente (prima Conte e poi Allegri) in Serie A, sfiorato la vittoria in Champions (persa a Berlino e poi a Cardiff contro Barça e Real Madrid) e adesso si prepara a chiudere l'avventura da giocatore con tutti gli onori del caso e un ottavo scudetto da appuntare sul petto come decorazione per meriti di battaglia. Cosa farà una volta appese le scarpette al chiodo? Se Giorgio Chiellini studia da dirigente, per Barzagli sembra pronto un ruolo di fiducia all'interno dello staff tecnico. Ad annunciarlo è stato lo stesso Allegri.
Barzagli è venuto ad Amsterdam anche se non era a disposizione perché sta iniziando a vedere le cose da un’altra prospettiva rispetto a quella del calciatore – ha ammesso in conferenza stampa il tecnico -. Andrea è un ragazzo intelligente, sa osservare e ascoltare. Potrebbe far parte di uno staff, soprattutto all’inizio, per imparare e aiutare i difensori a migliorare, perché sotto quell’aspetto è un professore.
A Ferrara arriverà la matematica certezza della conquista dello scudetto ma sarà con l'Atalanta (alla 37sima giornata, in casa) che la Juventus stapperà champagne e farà festa. In ogni caso, non prima del ritorno di Champions contro l'Ajax. Sarà allora, a fine stagione, dopo la sfida con i nerazzurri e la passerella a Genova contro la Sampdoria, che Barzagli smetterà. Lo farà a testa alta e con una finestra spalancata sul futuro. Che abbia i numeri per gestire uno spogliatoio lo dimostra l’ultimo rinnovo di contratto, un chiaro segnale di stima da parte della dirigenza nei confronti del calciatore e dell'uomo. Il resto, lo scoprirà solo vivendo.