DA ZERO A DIECI di Manuel Parlato – Giornata 35 Serie A

Milano, è qui la festa. Solo un punto e poi sarà festa rossonera. In una parola magica: scudetto. Il diciottesimo della storia del Milan nel venticinquesimo anno dell'era Berlusconi. Più festa di così? L'Inter sbanca Cesena con la "pazzia" ed i gol di Pazzini. Ben due in una manciata di secondi. E il Milan risponde con Flamini, quanto basta per piegare il Bologna e per involarsi verso il traguardo. Una cosa è certa: lo scudetto resterà a Milano, ma è pronto a passare da una sponda ad un'altra; da quella nerazzurra alla rossonera. Milan 77, Inter 69: tre gare, una pura formalità. Poi è pronto anche un dono: Cristiano Ronaldo dal Real Madrid per la prossima Champions League.
Festa anche per il Napoli di Mazzarri, nonostante le voci di mercato che indicano l'allenatore azzurro sulla panchina della Juventus per la prossima stagione. Voci ed indiscrezioni, l'unica certezza è che gli azzurri hanno staccato matematicamente il tagliando per la massima competizione europea dopo oltre un ventennio di attesa. Ma la notizia è che per il quarto posto c'è la Juventus capace di vincere all'Olimpico contro la Lazio, una diretta concorrente, e di arrivare a meno quattro dalla zona per l'Europa che conta. Anche la Roma ci crede, vince a Bari nel recupero grazie a Totti e soprattutto a Rosi ed aggancia l'Udinese caduta rovinosamente a Firenze.
Per la lotta salvezza i brividi li prova la Sampdoria che riesce a raggiungere un rocambolesco pareggio a Marassi contro il Brescia. Fortuna per il popolo blucerchiato che il Chievo batta il Lecce staccato di un punto proprio dalla Sampdoria attesa da un derby che si preannuncia infuocato. Salve quasi matematicamente sia Chievo che Parma, a meno di clamorosi colpi di scena.


Il suo gol contro il Bologna vale quasi quanto un patrimonio: lo scudetto virtualmente strappato dalle maglie nerazzurre.


Prova a fare il "Pazzo" e ci riesce anche bene. Doppietta da panico nel finale rovescia il risultato del Manuzzi ed inguaia il Cesena, ma non basta a tornare in corsa per lo scudetto.


Pesantissimo come un macigno il gol che sbanca l'Olimpico laziale facendo balzare la Juventus a meno quattro dalla zona Champions League.


Storico l'undicesimo gol stagionale che qualifica matematicamente il Napoli alla prossima Champions League dopo oltre vent'anni d'attesa.


Ancora due gol del capitano e la Roma vince a Bari e torna prepotentemente in corsa per la Champions League. Per festeggiare il sorpasso di Roberto Baggio nella classifica dei capocannonieri anche una maglia celebrativa su cui Totti fa scrivere così: "The King of Roma is not dead".


Dopo la vittoria di Napoli la sua Udinese è di nuovo sparita nel nulla così come è accaduto all'inizio del campionato. Da ricercare i motivi nelle ultime tre giornate di campionato se non si vuole gettare al vento tutto quello che di buono è stato fin qui fatto.


Porta il Napoli in Champions League, poi rovina la festa minando l'ambiente con dichiarazioni poco chiare sul suo futuro da ipotetico juventino.


Si fa cacciare nel momento cruciale della partita e poco dopo la Lazio subisce il gol dalla Juventus che vale una pesante sconfitta.


È già sulla strada del West Ham ma sarebbe un vero peccato ritornare in Inghilterra dopo una retrocessione in Italia.


Nemmeno con il Brescia riesce a portare alla vittoria la Sampdoria la cui difesa è un autentico colabrodo.


Non assegna un rigore netto su Floccari che avrebbe potuto cambiare la storia di Lazio-Juventus.