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Da Werner a Smolov, cinque sorprese di questa Confederations Cup

Damm, esterno messicano, dopo un periodo d’appannamento negli ultimi due campionati, vuole riprendersi la scena. Occhi puntati sul talento australiano Rogic. Due ‘consigli per gli acquisti’ in questa finestra di calciomercato.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Con le finale previste per oggi e domani, la Confederations Cup 2017 conferma di essere una manifestazione che non viene presa sotto gamba dalle big del calcio mondiale. Alle sfide decisive infatti, si sono qualificate la Germania, che incontrerà il Messico e il Portogallo che affronterà il Cile in una sfida delicatissima.

Ma oltre alle stelle come Cristiano Ronaldo, Vidal, Sanchez e Draxler, la competizione ha regalato agli amanti di questo sport, la possibilità di poter vedere all’opera nuovi calciatori che potrebbero essere presto oggetti dell’imminente mercato estivo. Vediamo allora quali sono i 5 calciatori, che ad oggi, si sono distinti e consacrati nell’attuale evento russo e che sono state delle vere e proprie sorprese.

La nuova punta tedesca

Non si può di certo dire che Timo Werner non possa essere considerato una sorpresa. Classe 1996, 21 anni, ha dimostrato di potersi confermare anche in ambito internazionale con la propria nazionale tedesca. Con la Germania, in Confederations Cup infatti, ha realizzato due gol e tante ottime prestazioni che hanno dato seguito a quanto di buon fatto nell’ultima stagione fra le fila del Lipsia.

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Per lui, che ha chiuso la Bundesliga con 21 gol realizzati trascinando di fatto la squadra della Red Bull ad una storica qualificazione in Champions, è arrivata quindi anche la conferma la selezione di Loew. E pensare che fino all’annata 2015/2016, quando militava ancora nello Stoccarda, squadra che lo ha cresciuto, aveva realizzato solo 14 gol in ben 104 presenze. Per lui, la cui valutazione di mercato è di 25 milioni, si sono già fatte avanti due squadre italiane: la Lazio e il Napoli.

Messico e… fulmini!

Fra le grandi nazionali che sono arrivate in fondo a questo torneo, c’è sicuramente il Messico. I sudamericani, spinti sempre da una buona tradizione in ambito internazionale che li ha visti spesso protagonisti in queste competizioni, hanno messo in mostra l’ennesimo calciatore da lanciare nel calcio. Lui è Jurgen Damm, gioca nel Tigres, ed è un classe 1992. Vecchia conoscenza che dopo qualche periodo di appannamento è ritornato a far parlare di sé. Calciatore che fa della velocità la sua arma migliore, Damm è una vera e propria scheggia.

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Abile nel dribbling, dotato tecnicamente, gioca come ala destra o sinistra ma si adatta senza problemi al ruolo di centrocampista offensivo. Calciatore per il quale probabilmente è arrivato il momento del salto di qualità. Nella Confederations Cup l’abbiamo potuto ammirare da titolare nel match vinto contro la Nuova Zelanda. Per lui si parla molto di un forte interesse da parte del West Ham anche se in passato è stato cercato molto anche da Juventus, Roma e Inter.

La punta col fiuto del gol

Sicuramente se assistito al meglio dalla squadra, Fedor Smolov, attaccante russo classe 1990, potrebbe fare molto meglio di quanto già non avesse fatto fino ad ora. La punta del Krasnodar, in Confederations Cup è stato il terminale offensivo della selezione padrone di casa realizzando anche un gol contro la Nuova Zelanda. E’ una punta centrale molto mobile, capace di giocare anche in appoggio ad un’altra punta o magari anche più largo. Se la cava bene con entrambi i piedi e nonostante sia prestante fisicamente è anche piuttosto veloce.

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Nelle ultime due stagioni ha realizzato 49 reti in 75 presenze, cifre molto interessanti. In particolare con il Krasnodar, in campionato, sono state 18 le marcature, 28 in totale sommando anche i gol nei preliminari e nella fase a gironi di Europa League. E’ cercato dal Borussia Dortmund in Germania e anche dalla Lazio in Italia che già lo scorso anno l’avrebbe voluto portare a Formello.

Un numero 10 atipico in Germania

Si può definire così Kerem Demirbay, centrocampista o trequartista dell’Hoffenheim. Classe 1993, 23 anni, è stato convocato da Loew per questa Confederations, giocando una sola gara, contro il Camerun, che gli è però bastata per realizzare un gol e confermare quanto di buono fatto nell’ultima annata in Bundesliga con l’Hoffenheim ed individualmente. Per lui, in Germania, sono stati 6 i gol in 28 presenze, conditi però da ben 10 assist che ne confermano le grandi doti da rifinitore per le punte.

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Si pensava che dopo Rudy e Sule potesse finire anche lui nel mirino del Bayern Monaco che di fatto ha già ufficializzato l’acquisto di quest’ultimi, ma Kerem rimarrà nella squadra che lo ha consacrato. Occhio però alle lusinghe del Milan, ma soprattutto della Roma che già quando c’era ancora Sabatini come ds avrebbe voluto seriamente sferrare un attacco per acquistarlo.

L’australiano che piace

Per tutti potrebbe sembrare davvero strano accettare che un calciatore australiano possa farsi apprezzare nel nostro campionato. Non è il caso di Tom Peter Rogic, classe 1992, ne siamo certi. Calciatore davvero particolare. Altissimo, prestante, dotato di grande tecnica, Rogic in carriera ha realizzato reti meravigliose grazie al suo tiro potentissimo trascinando l’Australia nelle qualificazioni mondiali.

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La stazza gli costa qualcosa in velocità, ma è comunque un elemento che può rappresentare una scommessa molto intrigante ad un prezzo assolutamente accessibile. Il suo valore di mercato infatti è di 2 milioni e nel Celtic è già una star con i suoi 12 gol stagionali e 6 assist. La sua specialità sono proprio i gol impossibili che spesso prova forte di un buon tiro dalla lunga distanza. La Fiorentina, nonostante le ultime clamorose vicende societarie, resta molto vigile sul calciatore.

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