Da Wanda a Veronique: quando mogli o mamme curano le procure dei giocatori
Le donne e il calcio, accoppiata vincente che spesso ha fatto rimbalzare i più grandi calciatori dalle prestazioni in campo alle prime pagine delle più famose riviste scandalistiche o di gossip. Le donne però, possono essere anche in grado di gestire, nel vero e proprio senso della parola, le finanze del marito. Si, perchè, fra passato e presente, alcune compagne o mogli di calciatori professionisti, sono e sono state gli agenti dei propri mariti. E se ci fossero anche le mamme in questa speciale classifica, o addirittura mogli procuratrici senza che però i mariti abbiano accettato la loro procura? Scopriamolo insieme.
Wanda manager
La prorompente argentina, moglie di Mauro Icardi, ed ex di Maxi Lopez, ad oggi, ha deciso di entrare in affari, prendendo la procura del marito, l’attuale capitano dell’Inter. Stiamo parlando di Wanda Nara, capace, la scorsa estate, di scatenare un vero e proprio putiferio, prima riversando sui social i malumori del marito e poi intervenendo ovunque per parlare del ”ritocchino” che l’Inter avrebbe dovuto fargli all’ingaggio se avesse voluto trattenerlo. Tutto questo con il Napoli alla finestra. Un primo “approccio”, lavorativo, che ha fatto vedere a tutti davvero di cosa è capace la Super Wanda che, dopo aver preso in mano..la procura del marito, sta cercando pian piano di eliminare del tutto quell’etichetta di “amante focosa” che le è stata attribuita nel notissimo triangolo..amoroso.
Una storia d’amore e lavoro finita in tribunale
Non è la prima volta che nel mondo del pallone una moglie diventa procuratrice. E non sarà neanche l’ultima. Si perchè, l’universo femminile degli agenti calcistici, sta prendendo sempre più piede. In passato, qualche anno fa, Silvia Cantoro, moglie di Matteo Sereni ex portiere di Lazio e Torino, si occupò per anni delle vicende del marito, ma il matrimonio andò a finire malissimo con tanto di pesanti accuse finite poi addirittura nelle aule del tribunale. Ai tempi in cui i due ancora erano in buoni rapporti, la Cantoro spiegò come il suo fosse anche un modo di raddrizzare quel ragazzo un po’ maleducato, un po’ grezzo e molto esuberante, ovvero Sereni. Diventò agente anche grazie agli insegnamenti dello stesso ex estremo difensore granata ed anche a quelli del padre Giorgio, che era stato prima calciatore e poi allenatore, intraprendendo poi questa professione con grande conoscenza e passione.
Il burbero svedese e la moglie, unica a farlo ragionare
Sappiamo benissimo che il procuratore di Zlatan Ibrahimovic è uno dei più capaci, furbi e potenti al mondo: Mino Raiola. Ma la scelta finale della destinazione dello svedese, in ogni suo continuo cambio di casacca, ha necessitato sempre del parere della moglie Helena. Non è infatti la sua procuratrice, ma sul futuro di Ibra decide sempre lei. E’ l’unica vera debolezza del campione svedese che per lei stravede e a cui chiede sempre consigli prima di accettare un trasferimento. Ex modella, ha 11 anni più di Ibra ed è l’unica che riesce a comandarlo. La sua parola conta di più di quella dell’agente Mino Raiola anche in chiave calcistica. La scelta di Manchester, però, sembra aver fatto storcere il muso ad Helena, che avrebbe preferito faro scalo nuovamente a Milano o addirittura tornare a casa a Stoccolma.
“La mamma ha detto no”
Abbiamo immaginato una scena del genere per Rabiot del Psg. Prima promesso sposo della Juventus, poi della Roma e poi ancora di altri top club europei. I tanti rifiuti però, pare non siano stati dettati direttamente dalla volontà del giovane talento francese, ma del suo agente, ovvero la madre dello stesso calciatore del club parigino, Veronique. E’ lei infatti che gestisce e decide dove giocherà, senza guardare in faccia nessuno. A volte però, anche ingenuamente, la madre, con questi rifiuti, lo fece anche estromettere dalle liste Champions proprio per sua volontà, nel caso in cui fosse andato via. Si narra che quando Rabiot andò a giocare nel campionato riserve: si disse che era stato punito, invece fu una richiesta proprio della mamma. Viste le premesse, ci immaginiamo che il centrocampista parigino vada ad allenarsi solo dopo aver finito i compiti.
“Non voglio mia moglie come agente”
Non tutti però hanno ceduto alla tentazione di affidare alla propria moglie o compagna la loro procura. E’ il caso di Marco Sportiello, portiere dell’Atalanta che, sposato con la bella Sara Abbiati, ha deciso che non doveva essere lei a fungere come suo agente. Si, perchè Sara, 25 anni, è laureata in Giurisprudenza ed ha ottenuto lo status di agente di calciatori nel 2013. Quella per il calcio è una passione di famiglia con il padre Alessandro che fu calciatore professionista con il Chievo Verona e con la Cremonese di Gianluca Vialli ed Emiliano Mondonico. Ma evidentemente Sportiello ha preferito tenere lontana la moglie dai “suoi affari” chiedendole magari solo qualche consulenza..