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Da top a flop player: Kalinic, zero gol e il Milan rischia di gettare 20 milioni di euro

L’ex viola è sempre più al centro della polemica. Non è stato mai decisivo, ha inciso pochissimo e adesso è fuori per pubalgia. Ma il Milan lo ha messo sotto contratto fino al 2021 e dovrà pagare 20 milioni alla Fiorentina per l’obbligo di riscatto. Il danno, oltre la beffa.
A cura di Alessio Pediglieri
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Doveva essere il top bomber del nuovo Milan firmato Cina. Fassone e Mirabelli hanno fatto carte false per portarlo a Milano. Lui ha presentato certificati medici alla Viola per non presentarsi in ritiro, pregustando il volo in rossonero con ambizioni da Champions. Oggi, però, a distanza solamente di 6 mesi per Nikola Kalinic sembra già tramontato l'idillio con la società milanista. Una stagione deludente, criticata, priva di acuti e di continuità. Per non parlare dei gol, pochissimi.

Dai mal di pancia di Firenze

Eppure l'ex alfiere della Viola rischia di restare al Milan malgrado tutto perché in estate il club rossonero lo ha ingaggiato offrendosi per l'obbligo di riscatto a fine anno alla Fiorentina. Che adesso sta già gustando i 20 milioni che arriveranno dalla cessione della punta. Mai rimpianta, visti gli attuali disarmanti numeri e problemi fisici.

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Ai gol mancati con il Milan

Oltre al gol che non arriva, alle critiche di stampa e tifosi, alla poca considerazione datagli da Gattuso, adesso per Nikola Kalinic arrivano anche i guai fisici. Con la pubalgia, uno di quei mali che quando arriva non si sa come guarire e i tempi di rientro si trasformano semplicemente in un punto di domanda.

Il problema del riscatto obbligatorio

Ma ciò che preoccupa il Milan non è l'assenza del giocatore, laddove in attacco si è trovata la quadratura del cerchio grazie al giovane Patrick Cutrone, esploso sotto porta e oramai indiscusso titolare nella formazione di Gattuso. A tormentare le notti del club è l'accordo stipulato in estate quando Kalinic era ancora considerato un top player e non un flop bomber. I rossoneri lo hanno prelevato – tra mille critiche e dopo una tormentata trattativa – con l'obbligo di riscatto.

20 milioni di troppo

Oggi, quell'accordo è diventato una spada di Damocle: se Kalinic non riuscirà a rendere almeno nella seconda parte di stagione, diventerà un peso sia tecnico che contrattuale. L’accordo era stato trovato a 25 milioni complessivi, divisi in 5 girati subito al club viola e 20 per il riscatto. Di certo una formula gradita a via Aldo Rossi in termini di bilancio, che non verrà gravato tutto in una volta con i 20 milioni da versare.

Il rischio di un costoso esubero

La cifra decisa per il trasferimento dalla Fiorentina sarà spalmata su tre anni con il contratto del croato che scadrà nel 2021. L'unico aspetto positivo di un acquisto per oggi rivelatosi deleterio per la società e per lo stesso giocatore in cerca di riscatto lontano dall'Arno. Ma un aspetto secondario nel momento in cui il Milan riuscisse a conquistare gli obiettivi prefissati senza Kalinic. Che a quel punto diverrebbe semplicemente un costoso esubero.

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