Da Szczesny a Icardi, storie di calciatori hackerati e foto hot in Rete

L’era di internet ha aperto sicuramente orizzonti a noi sconosciuti, un mondo che ci consente di ampliare le nostre conoscenze, la cultura e anche di scoprire la nostra personalità. Si, perchè oltre al web, stanno acquisendo un ruolo di fondamentale importanza i social network. Importanti si, ma se usati nel modo giusto. Possono essere infatti un’arma a doppio taglio sia per tutti noi che anche per alcuni personaggi famosi o dello sport.

Sono tanti infatti, ad oggi, i calciatori che hanno subito una violazione della privacy delle loro pagine social da parte di hacker. Le loro foto private, informazioni e chat, sono state fatte saltare fuori e visibili a tutti. Il primo a subire un attacco degli hacker fu Ezequiel Lavezzi che vide pubblicate sul web alcune foto hot di lui e della fidanzata Yanina Screpante. Vediamo chi sono gli altri.

Szczesny, violata la privacy di Instagram

Wojciech Szczesny, arrivato a Roma lo scorso anno con un pò di scetticismo, si sta guadagnando la fiducia della piazza a suon di prestazioni da urlo. L’ex portiere dell’Arsenal infatti, è sempre applauditissimo dal pubblico giallorosso che apprezza sempre la sua grande volontà. Ma un episodio, accaduto qualche giorno fa, lo ha davvero scosso. Il polacco infatti, è stato vittima di un attacco hacker: i pirati informatici hanno violato il suo profilo Instagram e hanno pubblicato una serie di foto osé. Immediatamente, i fan hanno fatto notare l'accaduto a Szczesny che ha prontamente cancellato tutte le foto e ha disattivato il suo account.

Dopo qualche ora e dopo aver eliminato tutti gli scatti della ragazza, il calciatore ha riattivato il suo profilo e ha postato un messaggio: "Come forse avrete realizzato, il mio account è stato hackerato. Sono molto dispiaciuto per le foto che sono state pubblicate. Ora, posso di nuovo accedere al mio profilo, ma sembra che anche il pirata informatico possa fare lo stesso. Sto lavorando con il mio staff per mettere a posto le cose". Anche la Roma ha prontamente aiutato Szczesny a risolvere il problema.

Icardi e le foto delle mogli dei calciatori

Dopo le numerose parole, dichiarazioni, foto e post, che hanno stancato praticamente tutti dopo la telenovela amorosa che lo ha coinvolto insieme all’attuale moglie e procuratrice, Wanda Nara, e all’ex amico Maxi Lopez, Mauro Icardi, ha dovuto vedersela anche con un altro problema non da poco. Il bomber argentino dell’Inter infatti, è stato vittima degli hacker. Nel suo telefono però non sono state trovate foto private o chat compromettenti, ma le foto di tutte le mogli dei calciatori della serie A.

Un episodio davvero strano e curioso, dato che dal suo cellulare, sono spuntate le foto di tantissime first lady del calcio. Dalla Blasi alla D’Amico passando per le fidanzate di Milik e Dzemaili, non ne manca nemmeno una. In un’altra cartella sono state trovate addirittura, le compagne di ogni giocatore dell’Europa League. Davvero singolare come episodio. Come l’avrà presa Wanda?

Il francese Nasri con la bella infermiera

Non solo Icardi e il portiere della Roma ad essere hackerati. Durante la sosta dei campionati europei per le festività natalizie, Samir Nasri, fantasista ex Manchester City, e attualmente al Siviglia, è stato hackerato. L'account Twitter del calciatore francese, in vacanza come la maggior parte dei suoi colleghi a dicembre, visto il riposo della Liga, fu violato da un hacker che pubblicò una serie di tweet falsi circa un possibile scandalo sessuale riguardante il centrocampista francese. Il tutto partì dalla foto twittata da una clinica di Los Angeles, dove il calciatore si era recato per sottoporsi a una cura rigenerante in vista dell'intensa seconda parte di stagione.

Nella foto in questione, si vede Nasri accanto ad una bella infermiera. Dalla pubblicazione di questa foto partirono poi una serie di tweet diffamatori dell'hacker, che fece scrivere al profilo di Nasri delle frasi oscene su una presunta "prestazione sessuale completa" ricevuta dalla ragazza ritratta in foto, sia in clinica che poi in albergo. Il tutto, secondo la ricostruzione dell’hacker, sotto la piena consapevolezza della moglie Anara.

Per Baselli un hacker davvero particolare

E’ stata davvero singolare la disavventura che ha vissuto uno dei centrocampisti più promettenti del nostro campionato italiano. Stiamo parlando di Daniele Baselli, il cui account Instagram, qualche mese fa, è stato hackerato. Precisamente un team di hacker informatici formato da estremisti islamici che hanno violato il seguitissimo account del centrocampista granata.  L’hacker, operò l’attacco tra le 5:00 e le 6:00 visto che, dopo qualche ora, cliccando sull’immagine o sul video presente nel profilo, compariva ancora il nome e cognome del calciatore del Torino.

L’account di Baselli non è stato hackerato per poi chiedere un riscatto in cambio e nemmeno per violare la sua privacy, bensì per fare propaganda online, metodo molto diffuso tra gli jihadisti che fino ad oggi però non avevano mai colpito un personaggio pubblico o comunque un calciatore. Successivamente, sul profilo di Baselli, sono comparse anche foto e tweet di alcuni compagni di squadra del Torino.

Beckham, scandalo a Buckingham Palace

Fu un vero e proprio scandalo quello che vide protagonista uno dei grandi interpreti del calcio inglese come David Beckham. Quando si parla dello Spice Boy, in effetti queste cose sembrano all’ordine del giorno. Ma pare l’abbia fatta davvero grossa. Qualcuno infatti hackerò le mail del calciatore in cui si lamentava con la sua addetta alle pubbliche relazioni, del rifiuto di Buckingham Palace di conferirgli un cavalierato, titolo che gli avrebbe dato il diritto di farsi chiama ‘Sir David'.

Secondo alcuni siti ripresero lo scambio di mail, per Beckham sarebbe stata "una vergogna che non me lo abbiano ancora riconosciuto dopo tutto quello che ho fatto e che continuo a fare a nome di questo paese". Prima che le mail venissero diffuse da Football Leaks, gli hacker avevano tentato di ottenere un milione di euro da Beckham per evitarne la pubblicazione. La richiesta di "una generosa donazione" in cambio della distruzione di tutto il materiale però, non era andata a buon fine.