Da Simeone a Chiesa passando per Bastoni, i migliori giovani esordienti di questa Serie A
Le 24 partite di questa annata della Serie A edizione 2016/17 oltre a chiarire che la Juventus è ancora la squadra da battere e che le altre dovranno faticare non poco per sradicare questo, al momento, indubbio primato, ci ha offerto anche diverse storie positive di giovani calciatori che si sono guadagnati le luci della ribalta in questa abbondante porzione di stagione. Parliamo, infatti, di quegli esordienti Under 21 in grado di entrare in campo per pochi minuti o qualche spezzone di gioco per poi entrare a far parte della rotazione dei giocatori in rosa nelle rispettive squadre. Da Chiesa della Fiorentina a Simeone del Genoa, passiamo in rassegna l’ideale top 11 dei debuttanti del nostro massimo campionato.
Lazio a parte nessun giovane dalle big
In questo 11 dei “novizi” della Serie A ci sono tanti prospetti interessanti che, in breve tempo, potrebbero fare le fortune di grandi club sparsi per l’Europa. Unica nota stonata però, in questa formazione di giovani speranze diventate strada facendo quasi delle certezze, è l’assenza di ragazzi delle big, Juve a parte, del nostro torneo. Talenti sia pure presenti nelle rose di questi importanti sodalizi ma che, schiacciati dai titolarissimi, non riescono a trovare spazio o una occasione importante per dimostrare il loro reale valore. Chi invece sta garantendo ampio minutaggio ad alcuni enfant prodige del nostro calcio è la solita Atalanta con 2 esponenti qui presenti ma anche la Lazio a quota 2 e, a seguire, Juventus, Genoa, Torino, Fiorentina, Sassuolo e Sampdoria.
Strakosha, l’erede designato di Marchetti
A difendere i pali di questo ideale collettivo dei migliori esordienti della Serie A, ci sarebbe il figlio d’arte Thomas Strakosha (il padre Fotaq, attuale preparatore dei portieri dell’Olympiakos ha avuto un glorioso passato in Albania con 73 presenze in nazionale) della Lazio. L’albanese, infatti, si guadagnerebbe questa titolarità per via del suo buon esordio (20 settembre contro il Milan) e dei con 3 clean sheet in 8 presenze complessive (6.8 media voto a partita) conseguiti pur alle spalle del sempre presente, o quasi, Federico Marchetti. Un portiere di sicuro affidamento e che, dopo il prestito dello scorso anno alla Salernitana, nel prossimo futuro (rinnovo in vista) erediterà i pali della Lazio di Lotito.
Corsie rapide e buoni centrali: la difesa Under 21
In difesa, invece, in una linea a 4 questo sodalizio di esordienti potrebbe disporre di una retroguardia tutto sommato molto buona con due esterni di fascia con gamba e discrete doti in fase passiva e due centrali dalle grandi potenzialità. Parliamo, nello specifico, concentrandoci sulle corsie laterali, di Lirola del Sassuolo e di Barreca del Torino.
Il granata, avrebbe una maglia dal primo minuto per via del suo ottimo rendimento, specie in fase di spinta, e dell’occasione felicemente sfruttata dopo l’infortunio del navigato titolare Molinaro mentre sulla fascia opposta, quella di destra, ad essere titolare ci sarebbe Lirola del Sassuolo in prestito dalla Juventus e in grado di collezionare, in questa sua prima apparizione coi “grandi” 1 rete, 1 assist in 21 presenze totali.
Al centro, una coppia formata da Bastoni dell’Atalanta, 17enne d’oro degli orobici che è riuscito a fare il suo debutto ufficiale a soli 17 anni, 9 mesi e 9 giorni (quarto debutto più precoce dell’anno) ed il roccioso stopper brasiliano della Lazio Wallace con un voto medio di 6.7 a partita ed un buon impatto con la realtà della Serie A.
Kessié, Torreira e Fofana, diga a centrocampo
A centrocampo, in una linea a tre nel più ampio 4-3-3 utilizzato da questa giovane ed ambiziosa compagine partirebbero dal primo minuto tre ragazzi che, accolti con qualche dubbio da addetti ai lavori e pubblico, si sono ritagliati alla grande un loro spazio nelle rispettive squadre. Parliamo dei vari Fofana dell’Udinese, di Kessié dell’Atalanta e Torreira della Sampdoria.
Il primo, nel ruolo di mezzala sinistra sarebbe l’ideale per questo collettivo con la sua fisicità, la sua tecnica di base e quelle sue transizioni offensive (4 reti in 20 partite) diventate più che usuali in Friuli (esordio a 21 anni e 3 mesi). Il secondo, invece, una delle vere rivelazioni di questo torneo, a soli 20 anni e 6 reti in campionato avrebbe il compito di inserirsi senza palla da incursore destro della mediana ed il terzo sarebbe impiegato, con straordinari risultati, come regista e playmaker forte della sua ormai assoluta e indiscussa titolarità, ai danni di Cigarini, nella Sampdoria.
In attacco due figli d’arte e il croato Pjaca
A completare questo team di ragazzi in grado, nella loro prima annata assoluta in Serie A, di essere non solo titolari ma anche determinanti nelle rispettive compagini parliamo dell’attacco. Composto da un tridente di talenti niente male, il reparto offensivo di questo astratto team, potrebbe essere, forse, il migliore della squadra con ragazzi di grandi prospettive ma già decisivi.
Come punta centrale, infatti, troveremmo un altro figlio d’arte, il bomber del Genoa, il Cholito, Giovanni Simeone capace nel suo primo anno italiano di mettere a referto ben 11 gol in 23 presenze complessive con, ai suoi lati Pjaca da una parte (solo 9 presenze a causa di un infortunio ma con enormi possibilità di crescita) ed il baby fenomeno Federico Chiesa della Fiorentina, uno degli autentici gioielli esplosi in questa Serie A con 1.363 minuti di gioco totali ed una presenza sulla fascia destra di Sousa mai in discussione.