Da Simeone a Bielsa. I metodi d’allenamento, strani e bizzarri, degli allenatori d’Europa
Azioni spettacolari, numeri da capogiro e passaggi filtranti che devono solo essere accompagnati in rete dagli attaccanti. Sono le squadre di alcuni degli allenatori più preparati al momento nel panorama calcistico europeo. Dal City di Guardiola al Manchester United di Mourinho passando per la l’Atletico Madrid di Simeone e ai metodi bizzarri d’allenamento de “El Loco” Marcelo Bielsa. Vediamo che tipo di allenamenti applicano questi strateghi del calcio moderno.
“El Loco”, il mago degli allenamenti e dei metodi assurdi
Un suo, è uno dei giochi più bello dell’intero calcio europeo. Ha fatto la fortune di diverse squadre fra cui Athletic Bilbao e Marsiglia. Quando tutti gli allenatori delle grandi squadre europee si riuniscono, fanno a gara per prendere anche il minimo consiglio da un grande come lui, ovviamente stiamo parlando di Marcelo Bielsa. Il segreto del suo calcio? Il movimento. Correre e smarcarsi. Massacra davvero i giocatori a colpi di doppie sedute, li pesa prima di ogni allenamento. Un vero mostro della condizione atletica. Compila quotidianamente col suo staff i giudizi su ciascun calciatore. Numeri, pagelle. Gioca chi ha il voto più alto. Il calcio quindi inteso proprio come una scienza, applicazione, quasi un’ossessione. Basta vedere il video motivazionale che ha fatto impazzire il web, quello in cui prende da parte il ventenne Mendy dicendogli: “Essere il migliore, ti toglie felicità, devi essere pronto”. In Francia giurano che, è visto festeggiare una vittoria dell’OM al McDonald’s, da solo, davanti al suo computer. Il calcio dà, il calcio toglie. Ma l’importante è non tradire la parola data.
I metodi di Guardiola in 5 punti
Uno dei grandi protagonisti del gioco spettacolare del calcio moderno, è sicuramente Pep Guardiola. Dal Barcellona al Bayerm Monaco all’attuale Manchester City, il tecnico spagnolo ha stregato il mondo intero per il suo “tiki-taka” stressante capace di far innervosire gli avversari. Pare infatti che il metodo Guardiola passi da 5 punti: filosofia, sistema, disciplina, preparazione e allenamenti. Per filosofia, si definisce la filosofia di Guardiola con tre ‘P’: Passare la palla, mantenere il possesso e la posizione sul campo. Il sistema invece, è il 2-5-3 come si è visto lo scorso anno al Bayern Monaco e anche a volte a Manchester, con il portiere libero, e con gli esterni bassi devono portarsi all’altezza dei centrocampisti. Fondamentale è però la disciplina. Guardiola è molto professionale dentro e fuori dal campo e richiede lo stesso da ciascuno dei suoi giocatori. Addirittura un giorno Pep proibì ai suoi giocatori di vedere le partite di F1 o di tennis. Importantissima è ovviamente la preparazione: il tecnico vuole che i giocatori diano il massimo in allenamento senza risparmiare energie e di prestare la massima attenzione su ogni cosa. Il vero segreto del cosiddetto “guardiolismo” però, è il contatto personale. Si racconta di colloqui con Guardiola a tu per tu su tutto quello che bisogna fare in campo.
Dal “Guardiolismo” al “Cholo”. I suoi allenamenti a..pressione
E’ ormai sulla cresta dell’onda da 3 anni Diego Pablo Simeone e il suo Atletico Madrid operaio e, se vogliamo, “catenacciaro”. Uno dei suoi tanti metodi di allenamento, è l’esercizio: 8 fuori e 2 dentro. All’interno del torello, 2 calciatori lavorano per un tempo prestabilito ad alta intensità e breve durata, negli intercettamenti e nella pressione del possessore. Obiettivo: intercettare il più alto numero di palloni durante la pressione in spazi ristretti in inferiorità numerica. Ma non solo questo, il gioco deve essere fatto di rapidità, sia di gambe che di pensiero. Ed ecco quindi in allenamento diventa fondamentale l'esercizio uno contro uno: il difensore deve fermare l'attaccante che arriva in velocità. I tentennamenti non sono ammessi, bisogna agire subito secondo una regola imprescindibile: "Pensa veloce, agisci veloce, gioca veloce".
Lo “Special One” e i suoi allenamenti da “Zeru” corsa
Abolire la preparazione atletica. In parte infatti, i calciatori delle squadre di Jose Mourinho, difficilmente vanno a svolgere allenamenti improntati sulla corsa e sull’atletica. “Che significato ha trasformare dei calciatori in fondisti, poi degli sprinter e solo alla fine dei calciatori?” Diceva così il portoghese nel corso di un’intervista, evidenziando come, nei suoi metodi, siano fondamentali gli allenamenti con la palla. “Noi ci alleniamo in situazioni specifiche per sapere, in ogni momento, che se corriamo il rischio di attaccare male, possiamo sempre recuperare rapidamente il possesso di palla o, al contrario, decidere per una circolazione prolungata se vediamo che non ci sono buone possibilità di creare pericoli”. Allenamenti specifici proprio basati sulla pressione e sulla grande aggressività, ma sempre improntati palla al piede senza mai perdere di vista l’obiettivo primario che è proprio la sfera. Addirittura all’Inter, prima di cominciare una seduta, faceva tagliare l’erba secondo una lunghezza da lui stabilita per evitare infortuni e per aumentare la circolazione rapida della palla.