Da Schick a Muriel, ecco i gioielli blucerchiati pronti per il grande salto
Dopo il quindicesimo posto dello scorso anno ed una salvezza tranquilla ma non troppo, il nuovo corso blucerchiato aveva previsto due obiettivi principali: risultati e crescita collettiva dei talenti in rosa. Compiti, a poche giornate dalla fine della Serie A edizione 2016/17, magistralmente assolti dalla garanzia Giampaolo che, anche grazie a questa sua, per parafrasare un film celebre, “Ottima annata”, ha calamitato su di sé le attenzioni di molti club italiani e non.
Un processo di sviluppo lento, certosino, minuzioso ma costante e che, dopo gli 8 punti nelle prime 8 di campionato, ha condotto il collettivo genovese a trovare una certa dimensione, una propria alchimia, un sicuro equilibrio. Un equilibrio testimoniato dai numeri, sempre eloquenti, che recitano: metà classifica (10° posto), 41 gol fatti, 41 gol subiti (differenza reti pari a 0), una media di 1,36 punti a partita e quota 45 (+5 rispetto all’intera stagione scorsa) presto raggiunta. Cifre raccolte con una buona organizzazione tattica, un gioco propositivo e la contestuale esplosione di ragazzi terribili che, per la gioia di Ferrero e delle casse doriane, ora, sono pronti al grande salto nelle big d’Italia e d’Europa. In questo contesto, quindi, vediamo i prospetti più interessanti della società di corte Lambruschini.
Patrick Schick il jolly della Serie A
Arrivato a Genova quasi per caso (gli scout doriani lo avevano messo sul loro taccuino visionandolo fortuitamente, nel Bohemians, mentre erano intenti ad osservare il loro Lulic in prestito alla compagine ceca) per 4 milioni di euro, Schick è diventato, quasi immediatamente, l’oggetto del desiderio di diverse squadre in Italia, Juventus, Napoli ed Inter in prima fila.
Dapprima celebre per il suo ruolo all’Altafini, ben 6 reti (oltre metà del suo fatturato) messi a referto subentrando dalla panchina, poi famoso nei panni del titolarissimo ad infortunio del compagno di reparto Muriel avvenuto, da un mese a questa parte il #14 ceco, prima scelta di fianco a Quagliarella, sta facendo vedere tutte le sue qualità di corsa, fisicità, concretezza, dribbling e assist guadagnandosi una certa corte da parte di grandi club, l’appellativo di nuovo Ibrahimovic e, nel frattempo, regalandosi gol alla Bergkamp come quello di domenica scorsa contro il Crotone: è nata una stella.
Il ritorno di Luis Muriel
Malgrado il recente infortunio (lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destro) rimediato in nazionale il mese scorso, per Luis Muriel la stagione 2016/17 andrà in archivio sotto il nome di: riscatto assoluto. E sì perché il talento di Santo Tomas, dopo alcune stagione in chiaroscuro e troppe occasioni perse (19 reti a Udine in 3 anni e diversi problemi fisici), alla corte di Giampaolo ha riscritto la sua storia personale collezionando, a suon di dribbling ubriacanti e giocate da campione, ben 9 assist e 12 reti fra campionato e Coppa Italia.
Un rendimento di assoluto livello che ha ricordato a tutti l’enorme potenziale di un classe ’91 capace ancora di stupire tutti e guadagnarsi palcoscenici, con la Samp o altrove, ancora più stimolanti e competitivi: Muriel is back.
Lucas Torreira la diga blucerchiata
Il numero 34 doriano arrivato quasi in punta di piedi la scorsa stagione dopo il prestito al Pescara (acquistato però dagli abruzzesi nel 2015 e poi rimasto un’altra stagione all’Adriatico) è riuscito a ritagliarsi, già dal ritiro estivo, con le sue doti di interditore e discreto palleggiatore, un posto da titolare in squadra relegando l’esperto Cigarini in panchina. Una scelta, quella di Giampaolo di affidarsi al 21enne uruguaiano, rischiosa, criticata ma che, fin da subito, ha pagato diversi dividendi (7 cartellini gialli, miglior “recuperapalloni” a centrocampo della Serie A e 2 assist in 30 partite) con Torreira (un po’ Pizarro un po’ Gargano), in grado di diventare, in poco tempo, il leader del buon centrocampo blucerchiato.
Milan Skriniar, una garanzia in difesa
Dal MSK Zilina (quinto in classifica lo scorso anno in Slovacchia) alla Sampdoria ed al palcoscenico della Serie A, l’arcigno difensore Milan Skriniar non ha accusato alcuna ripercussione psicologica anzi. Il trauma del trasferimento, del passaggio da una realtà all'altra, infatti, non ha mai lambito il classe ’95 che, da scommessa del Ds Osti, è diventato, con le sue armi fatte di concentrazione, forza, velocità e discreti piedi, un pilastro fondamentale della retroguardia blucerchiata (la settima del torneo). Un’ascesa costante, inarrestabile che ha visto crescere, malgrado qualche incertezza iniziale, il valore del giovane numero 37, passato, dai 600mila euro estivi agli attuali 4 milioni. Insomma, un’altra, a questo punto ennesima, buona pesca della Samp: Skriniar, in coppia col navigato Silvestre, è la garanzia doriana.