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Da Rooney a Del Piero, quando la bandiera finisce in soffitta

Senza Rooney lo United è tornato a vincere. Il Capitano di colpo sembra essere diventato un peso per i Red Devils. Il suo destino sembra simile a quello di tante altre bandiere come Del Piero, Totti e Inzaghi.
A cura di Alessio Morra
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Il Manchester United dopo aver perso tre partite consecutive tra Premier ed Europa League è tornato al successo e lo ha fatto in modo roboante, sconfiggendo per 4-1 il Leicester. Mourinho si è riscattato alla grande ed è tornato ad essere osannato. Il portoghese sostanzialmente ha vinto cambiando solo due calciatori rispetto alla ‘solita’ formazione. A Pogba è stato affiancato il basco Herrera, e capitan Wayne Rooney è stato spedito in panchina, al suo posto ha giocato Mata, che ha pure fatto gol. I media inglesi hanno naturalmente sottolineato l’assenza del capitano, che adesso rischia di diventare un peso per lo United. Eppure Rooney si accinge a diventare il più grande bomber di sempre del club più vincente d’Inghilterra. I nuovi leader e i nuovi simboli sono Ibra e Rooney, Rashford è pronto a diventare la stella del futuro e gente come Mata o Lingard sembra davvero più funzionale agli schemi di Mou. Da idolo e bandiera incontrastata a indesiderato, il passo è brevissimo. Rooney sembra ripercorre la storia di tanti altri campioni che hanno già effettuato questo percorso.

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Bandiere ammainate – In Inghilterra sono stati messi alla porta da Wenger degli autentici miti come David Seaman, Keown e Dixon. Mentre al Chelsea non c’è stato alcun riguardo per Petr Cech, portiere che ha vinto tre Premier con i ‘Blues’ e che con le sue parate ha regalato la Champions League nel 2012 ai londinesi. Destino simile per Frank Lampard, a cui non fu rinnovato il contratto due anni fa.

La Serie A non è da meno – Alex Del Piero fu liquidato con larghissimo anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo contratto da Andrea Agnelli, che quando la Juve di Conte era agli albori non ebbe molto rispetto per il calciatore che con la Juventus ha stabilito un numero incredibile di primati, e che decise di non mollare i bianconeri nemmeno quando finirono in Serie B. Nel suo ultimo anno giocò 23 partite, poche da titolare, e realizzò 3 reti.

Il re di Roma – Mettere Totti, in questo momento, sulla stessa barca di Del Piero forse stona, ma in realtà nonostante un numero illimitato di gol decisivi e giocate fantastiche il numero 10 della Roma negli ultimi dodici mesi è stato schierato solo una volta titolare, contro il Crotone. E l’ultimo contratto firmato Totti se l’è dovuto sudare come fosse realmente l’ultimo arrivato.

Pippo e gli altri – In Serie A questo è stato anche il destino di Pippo Inzaghi, che dopo aver fatto gioire alla grande i tifosi del Milan per un decennio in Italia e in Europa nelle sue ultime due stagioni fu ignorato da Allegri che lo impiegò solo 6 volte nella stagione 2010-2011 e 7 volte in quella 2011-2012. Anche Pellissier, un simbolo del Chievo, ha giocato appena cinque partite. Discorso praticamente identico per Palombo, a lungo capitano e bandiera della Sampdoria, che è stato praticamente dimenticato nelle ultime stagioni.

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