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Da Rooney a Borriello: 5 scommesse (vinte) per gol, vittorie e talento

L’ultimo della serie è sicuramente Marco Borriello che si sta già preparando a vincere la scommessa di Bobo Vieri. Prima di lui sono stati tanti i calciatori su cui erano state scommesse somme di denaro, dopo il loro esordio, da parte di genitori e parenti. Su tutti, Wayne Rooney.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il calcio è capace spesso di regalare emozioni, gioie inaspettate e vittorie uniche che fanno letteralmente impazzire tifosi e amanti di questo sport. Ma se all’interno di queste dinamiche ci fossero delle vere e proprie scommesse, delle sfide? C’è chi infatti, in passato, ha puntato diversi soldi sperando nell’esordio del figlio in Nazionale o, in maniera molto diversa, chi come Vieri, ha deciso di pagare le prossime vacanze estive a Borriello in caso di 15 gol. Scopriamo insieme le più curiose.

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Il lungimirante papà di Tunnicliffe

Oggi, è un calciatore del Wigan, ma con un passato importante anche tra le fila di Fulham e Balckburn. Stiamo parlando di Ryan Tunnicliffe, centrocampista classe 1992 cresciuto nel Manchester United. Nel 2012, al 76′ minuto del terzo turno di League Cup entrò in campo sostituendo Marnick Vermijl, in quel preciso istante il padre Mike diventò più ricco di 10.000 sterline vincendo una scommessa che aveva piazzato dieci anni prima.

Il ragazzo faceva parte delle giovanili dello United dall'età di nove anni quando fu prelevato da una squadra della zona, il Roach Dynamos, quel giorno l'orgoglioso genitore si presentò alla più vicina agenzia di scommesse e puntò 100 sterline sul figlio che avrebbe un giorno esordito in prima squadra, la puntata veniva pagata 100 a 1. Ma non finisce qui. Il signor Tunnicliffe lo stesso giorno infatti, investì altre 100 sterline su un'altra scommessa, più difficile della prima, e cioè sul fatto che il figlio avrebbe un giorno indossato la maglia della nazionale. Fino ad ora è riuscito a farlo solo nell’Under 16 e 17.

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Dai chupito alle vacanze pagate a Borriello

Siamo ormai giunti al giro di boia della stagione 2016/2017 in Serie A e già da ora, si possono cominciare a tirare le somme relative ad alcune statistiche. I punti della Juventus, le vittorie del Napoli, i record dell’Atalanta, ma anche i gol di Marco Borriello. Si, perché ormai questa è diventata la scommessa più importante, non solo per il bomber del Cagliari, ma anche per tutto il resto dell’Italia intera che non aspetta altro che vedere Bobo Vieri pagargli la famosa vacanza estiva promessa prima dell’inizio del campionato, quando l’attaccante napoletano approdò in Sardegna.

Oramai ci siamo, il calciatore pare abbia raggiunto il singolare obiettivo di gol realizzati e soprattutto, grazie a queste reti, ha praticamente messo al sicuro anche la salvezza del club di Giulini. 14 gol, 1 solo per arrivare all’obiettivo fissato da Bobo Vieri, che adesso non deve fare altro che scegliere la destinazione e consegnare i biglietti al re dell’estate.

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La scommessa di Zio Rooney

Partiamo subito con un dato molto significativo. Il papà e lo zio del fuoriclasse del Manchester United Wayne Rooney, nel 2011, furono arrestati nell'ambito di una inchiesta sulle scommesse clandestine in Scozia, ma furono rilasciati poi successivamente su cauzione dopo un lungo interrogatorio. John Morrey è lo zio della stella del Manchester United ed è stato da sempre uno dei suoi più accesi tifosi fin dalle giovanili dell'Everton.

Nel 1998, quando Wayne già si faceva notare con le giovanili dei Toffies per le sue giocate fuori dal comune per uno della sua età, Morrey, per cui le scommesse sono più di un vizio, mise 250 sterline sull'esordio di suo nipote al Mondiale tedesco del 2006. E ne vinse 50mila, quando "Wazza" scese in campo contro Trinidad e Tobago. E pensare che quel mondiale Rooney non avrebbe proprio dovuto giocarlo per via di un brutto infortunio.

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Nonno Pete, un vero lungimirante

Forse una delle scommesse che ha fatto più scalpore. Soprattutto per come è partita e come è finita. Gioie e dolori per Pete, nonno di Harry Wilson uno dei più promettenti centrocampisti delle giovanili del Liverpool. Lui se lo sentiva che un giorno il suo Harry avrebbe vestito la maglia del Galles e così, quando il bambino aveva appena 18 mesi e neanche riusciva a camminare, dando solo qualche calcio al pallone, il signor Edwards puntò 50 sterline sulla giocata, data 2.500 a 1. E a 16 anni e 207 giorni dopo quella scommessa gli fruttò ben 125mila sterline, perché nell’ottobre del 2013 il suo nipotino esordì contro il Belgio nella sfida di qualificazione mondiale.

Non solo. Grazie a quei tre minuti finali, Harry Wilson diventò il più giovane calciatore della nazionale gallese di tutti i tempi. Un record che fino al giorno prima apparteneva al golden boy Gareth Bale. Fortunatamente, il ct Chris Coleman, si affrettò a fargli fare quell’esordio poichè, successivamente, il collega Roy Hodgson decise di sfruttare la nonna inglese della promettente ala del Liverpool e convocarlo così per l'Inghilterra. Un durissimo colpo, dopo la gioia di quella vittoria, per nonno Pete.

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Classica scommessa fra amici per papà Kirkland

E’ stato probabilmente il primo della serie. In Gran Bretagna poi, si sa, le scommesse vanno via come il pane e non è stato di certo da meno di giocarla anche il padre di un altro calciatore ex Liverpool. Si, perché fu infatti una festa doppia a casa del portiere inglese Chris Kirkland nell’agosto del 2006. L'estremo difensore, nato a Leicester, oggi ha appeso le scarpette al chiodo, ma quando allora giocava nel Wigan, in prestito dal Liverpool, debuttò con la maglia della Nazionale in occasione dell'amichevole vinta 4-0 dall'Inghilterra contro la Grecia. Oltre alla gioia per l'esordio con la Nazionale, la famiglia e gli amici di Kirkland festeggiarono anche la vincita di circa 13.000 euro.

Questa, infatti, fu la cifra che Eddie Krikland, padre del giocatore, incassò per aver scommesso sul debutto del figlio con l'Inghilterra. Nel 1997 il signor Kirkland, quando Chris aveva appena 15 anni, aveva scommesso sull'esordio del figlio in Nazionale prima dei 30 anni, puntando circa 130 euro, cifra raggiunta con una colletta tra parenti, amici e colleghi. Una variante davvero rischiosa quella dell’età che è stata però ripagata alla grande in tutti i sensi. Kirkland ha chiuso poi la sua carriera lo scorso anno con la maglia del Bury che milita nella Football League One inglese, l’equivalente della nostra Lega Pro.

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