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Da Ronaldo a Baggio. I 5 pallonetti più belli di sempre della Serie A

Ecco la speciale classifica delle prodezze da ricordare: spiccano la classe di Totti e la forza dirompente del Matador Cavani.
A cura di Salvatore Parente
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L'Internazionale presenta il calciatore brasiliano Ronaldo

Un gesto tecnico magnifico, estemporaneo, bruciante, un lampo di genio stupendo: tutto questo è il pallonetto, il lob (all’inglese) o, se vogliamo, all’italiana, il cucchiaio. Una dimostrazione, per chi riesce a strabiliare con questo fondamentale, di classe cristallina, di estro che trasmette e regala emozioni davvero straordinarie come quando un bambino vede per la prima volta il mare o la neve, come quando si osserva un tramonto mozzafiato. Quel pallone che dolce, lento e inesorabile inganna scavalcando, con la sua imprevedibile traiettoria, il portiere è una goduria per gli occhi una gioia per il cuore di tanti appassionati dello sport più amato e seguito del pianeta. Una magia che Mertens ha ripetuto contro il Torino emulando grandi del recente passato del nostro campionato, in questa top 5 passiamo in rassegna i colpi migliori messi a segno in Serie A.

Il Lob della Madunnina, Ronaldo piega il Milan

22 marzo 1998, a San Siro va in scena il 150esimo derby di Milano in Serie A fra il Milan di Capello e l’Inter di Simoni. Le due compagini arrivano alla stracittadina in due situazioni diametralmente opposte con i rossoneri a -15 dalla capolista Juventus e con parecchi calciatori al canto del cigno e l’Inter a -4 dai bianconeri ma carica per il contestuale pareggio della “Vecchia Signora” a Parma nel pomeriggio. La gara, all’inizio, è molto equilibrata con gli attacchi WeahKluivert e DjorkaeffRonaldo a mettere in pericolo le retroguardie avversarie.

Al 42’, da azione d’angolo rete di Simeone che porta in vantaggio l’Inter ma, nonostante la spinta rossonera, a chiudere emotivamente il match ci pensa Luiz Nazario da lima Ronaldo che, su suggerimento di Moriero, disegna una parabola imprendibile con un esterno destro che supera i 197 centimetri del gigante Seba Rossi: 2-0, popolo nerazzurro in visibilio e mondo del calcio letteralmente ai piedi del “Fenomeno”.

ROBERTO BAGGIO

Baggio Vs Lippi ed il gol da cineteca alla Roma

Ancora l’Inter e ancora San Siro teatro di una delle reti più spettacolari del nostro calcio. L’anno però stavolta è il 2000, il protagonista è Roby Baggio e, quasi come uno scherzo beffardo, il “nemico” non è l’avversario ma il suo tecnico Lippi. Una relazione tutt’altro che perfetta, un feeling mai nato ed una rabbia da parte del “Divin Codino” che, nonostante 1 Pallone d’Oro conquistato ed una valanga di gol realizzati, deve dimostrare sempre più degli altri le sue inenarrabili qualità.

30 gennaio 2000, l’Inter affronta in casa la Roma e Lippi, privo di mezzo attacco (fuori Ronaldo, Zamorano e Mutu), decide di affidarsi al talento di Caldogno che, da grande professionista risponde presente: prima, manda in rete Vieri con un delizioso assist e poi, al 41’, decide di dare una lezione di calcio al mondo intero con un delicato lob al volo in area, dopo una ribattuta di Antonioli, che si infila alle spalle del portiere giallorosso estasiando il pubblico di fede nerazzurra.

TOTTI

Totti, il “re” del cucchiaio

5 anni dopo il famoso: “Mò glie faccio er cucchiaio” delle semifinali degli europei fra Italia e Olanda, il “pupone” più forte di tutti i tempi decide di rispolverare un vecchio trucco col quale però il talento romano si diverte ancora. Lo stadio (indovinate un po’?) è quello del Meazza di San Siro, la partita è fra Inter e Roma (2-3 finale) e l’eroe assoluto è uno solo: Francesco Totti.

La perla del giallorosso, dopo l’iniziale vantaggio di Montella, arriva al 30’ del primo tempo: l’Inter con Ze Maria perde palla a centrocampo, i nerazzurri sono scoperti e così il 10 giallorosso decide di andare via da solo in slalom, prima salta Cambiasso, poi si accentra e resiste al ritorno del carioca Ze Maria, arriva nei pressi della 16 metri avversaria scruta Toldo (196 cm) fuori dai pali e lo beffa con un tocco sotto stupendo che si insacca con estrema dolcezza in rete.

Napoli vs Lazio

Il Matador, il San Paolo e la rimonta alla Lazio

11 aprile 2011. Una data storica, una data che non ha portato un trofeo o trionfi ai tifosi partenopei ma gioie ed emozioni indescrivibili con gente che, al quarto gol azzurro, ha pianto sugli spalti di Fuorigrotta. Napoli e Lazio si affrontano in un clima primaverile in uno dei lunch match (terminato poi 4-3 per gli azzurri di Mazzarri) più spettacolari mai andati in scena in Serie A. Dapprima, doppio vantaggio biancoceleste (Mauri, Dias) poi la rimonta del Napoli con Dossena e Cavani, di nuovo vantaggio laziale con improvvido autorete di Aronica, pareggio a 10’ dal termine dal dischetto di Cavani, che fa doppietta, e l’azione finale che stupisce tutti.

Il Napoli ha bisogno dei 3 punti per scavalcare l’Inter e portarsi in scia al Milan, Mazzarri fa entrare anche l’amuleto Lucarelli che, su rinvio di De Sanctis, spizza per il “Matador” che osserva Muslera leggermente più avanti e lo beffa con un tocco di gran classe che si alza spezzando il fiato ai 60mila del San Paolo: tocco estremo del portiere che non riesce a fermare la corsa della sfera, rete, 4-3 e apoteosi partenopea.

S.S.C. Napoli vs Torino Football Club

Dries “Armando” Mertens

Il San Paolo, il teatro dei sogni nel quale si è espresso per più anni il “Dio del calcio” Diego Armando Maradona, ha rivisto una prodezza degna del Pibe de oro: il lob del folletto Mertens. Contro il Torino, infatti, il numero 14 azzurro, che si è riscoperto fine punta centrale (10 reti in campionato), ha dilettato la platea di Fuorigrotta con un colpo da maestro che, nel momentaneo 5-2 contro i granata, ha ricordato con la sua magia e l’imprevedibile traiettoria una di quelle miracolose parabole pensate proprio dal 10 argentino. Un pezzo d’artista, un capolavoro della balistica che ha rinverdito sbiadite pagine di un calcio che, sa ancora regalare, a distanza di anni, colpi dalla bellezza debordante.

https://www.youtube.com/watch?v=q9n9y2kghGI
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