Da Ribery a Tevez. Ecco 5 dei calciatori più brutti al mondo
Il calcio si sa, non è solo gol, assist, prestazioni o esultanze. Ma ad oggi, attorno a questo sport ci sono tanti aspetti che spesso incuriosiscono anche coloro i quali sono apparentemente disinteressati. Tempo fa, infatti, le donne (notoriamente non proprio amanti del calcio) scelsero il calciatore più sexy della Serie A. Fra i tanti, il più votato, fu l’attuale tecnico del Pisa Gennaro Gattuso. Però oltre ai “belli”, ovviamente ci sono quelli definiti come i più “brutti”. Eccone alcuni.
Non è proprio il sex symbol della Bundesliga
Di Frank Ribery, forse, se ne sono già dette di cotte e di crude sul suo aspetto non proprio gradevole. Dal punto di vista estetico infatti, il fantasista francese, risulta essere uno dei più brutti del calcio moderno. Anche se, andando a leggere una sua recente e toccante intervista, scopriremmo un'infanzia di violenza, che il padre ha tuttavia smentito. Le due cicatrici, una sul lato destro della faccia, l'altra parallela alle sopracciglia, se le sarebbe procurate in un incidente d'auto all'età di due anni.
Soprannominato "Quasimodo" e Scarface", ha ereditato quest'ultimo soprannome dai tifosi del Galatasaray, che avevano preparato per lui, addirittura uno striscione del famigerato film. Ma accantonando il lato sarcastico di questo argomento, di questo calciatore, resta uno straordinario talento e una personalità da vero leader.

“L’Apache”, da sempre uno dei “meno carini”
E’ uno degli attaccanti più forti attaccanti del pianeta. E sue questo non si transige. Ma lasciando un attimo da parte le sue straordinarie doti tecniche, Carlos Tevez, risulta essere uno dei calciatori meno gradevoli dal punto di vista estetico. Il suo sorriso un po’ troppo sgargiante, e la sua mimica facciale, degna del miglior ragioniere Ugo Fantozzi, farebbero rabbrividire anche la figlia Mariangela. Secondo posto per Carlos, che dopo il suo straordinario biennio con la maglia della Juventus, in Italia forse è stato uno dei più grandi rimpianti di Berlusconi e Moratti, ma forse non delle donne milanesi.

L’ivoriano dai capelli un po' radi
“Er tendina”, soprannominato così a Roma, è stato uno dei calciatori più importanti nell’assetto tattico della squadra giallorossa allenata da Rudi Garcia. Gervinho, nazionale ivoriana, ex Lille e Arsenal, oggi in Cina, oltre alle sue grandi sgroppate sul prato dello stadio “Olimpico” della capitale, fece scalpore per le sua discutibile capigliatura. Una fascia elastica ben stretta infatti, manteneva una sorta di parrucca di treccine che ne camuffava la testa “pelata”.
Durante una gara della sua Roma in campionato infatti, il “trucco” fu scoperto dopo un contatto con un avversario che fece scoprire il suo grande segreto, peggiorando ancor di più il suo aspetto estetico già più che discutibile.

Lo svincolato meno ambito dalle donne
Attualmente è svincolato dopo un’esperienza in Grecia con l’AEK Atene. Ma di Joleon Lescott, nazionale inglese, ad oggi, resta soprattutto il suo viso degno dei peggiori film horror. Il bestione inglese si è imposto in maniera prorompente nel calcio britannico, scippando prima una maglia da titolare a tanti suoi compagni del City, poi occupando un posto nella difesa della nazionale.
La vistosa cicatrice però che riporta sulla fronte è frutto di un episodio tutt’altro che sarcastico e che ne ha segnato la vita, ovvero un grave incidente d'auto di cui fu protagonista alla tenera età di 5 anni. Calciatore che ha giocato anche nell’Aston Villa nella stagione 2015/2016, di cui è tifosissimo da sempre.

Qualcuno ricorda per caso l’Olandese volante?
Alla memoria dei tanti appassionati di questo sport, quando viene nominato il nome di Dirk Kuyt (cognome la cui pronuncia è stata più volte modificata da Caressa in telecronaca), viene in mente la più che positiva carriera al Liverpool, con la cui maglia, nella Champions League 2007, si impose come miglior cannoniere della squadra nella prestigiosa competizione (7 realizzazioni totali ).
Ottima predisposizione al goal, pur essendo lui nato come ala, Kuyt è sempre stato ricordato anche per le sue smorfie di mimica facciale, non proprio bellissime, dopo un eventuale fallo fischiato dall’arbitro. Orbite da alieno e sguardo del miglior Shrek, oggi è ritornato in patria, in Olanda, al Feyenoord.
