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Da Mirante a Torres, la formazione Flop 2014 della Serie A (foto/video)

Ecco i peggiori 11 in schieramento: Mirante (Parma); Cole (Roma), Albiol (Napoli), Vidic (Inter); M’Vila (Inter); Hamsik (Napoli), Lodi (Parma), Iturbe (Roma); Palacio (Inter); Amauri (Torino), Torres (Milan). Allenatore? Ovviamente WM, Walter Mazzarri.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Serie A ha chiuso i battenti per il 2014 con l'ultimo colpo di cod di San Siro dove l'Inter e la Lazio si sono divertite a pareggiare per 2-2 con un tempo a testa da protagonisti. Insieme ai capitolini e ai nerazzurri si è chiuso così il capitolo ‘solare' di quest'anno sul quale si possono iniziare a fare le prime somme e considerazioni. In questo frangente puntiamo l'attenzione sui peggiori giocatori della Serie A nel 2014, comprendendo parte anche dello scorso campionato, ma soprattutto chi ha deluso le attese dei propri tifosi in questa prima parte di stagione. Ruolo per ruolo, ecco la "Flop11", la parente povera della Top11 dei migliori, con tanto di allenatore. Altri non poteva essere che Mister Walter Mazzarri fresco esonerato dall'Inter, con in seconda Zdenek Zeman, altro allenatore accomodato all'uscio, questa volta dal Cagliari.

Una formazione che è votata all'attacco on uno schema molto offensivo: 4-2-1-3. Spregiudicata, un po' come le prestazioni dei giocatori che la compongono ai quali andiamo a dare anche spiegazione della loro presenza. Non manca la panchina, ovviamente, con altri campioni e delusioni di questo campionato.
Ecco la formazione:
Flop11 (3-1-3-2): Mirante (Parma); Cole (Roma), Albiol (Napoli), Vidic (Inter); M'Vila (Inter); Hamsik (Napoli), Lodi (Parma), Iturbe (Roma); Palacio (Inter); Amauri (Torino), Torres (Milan)
a disposizione: Rafael (Napoli); Ogbonna (Juventus), Marquez (Verona), Essien (Milan), Cassano (Parma), M.Gomez (Fiorentina), Pazzini (Milan), Belfodil (Parma)
Allenatore: Walter Mazzarri (vice, Zdenek Zeman)

La FLOP 11 del 2014 in Serie A

ANTONIO MIRANTE – Non si salva nemmeno colui che era stato indicato negli anni passati – e giustamente – l'astro nascente dei portieri made in Italy. Antonio Mirante, quest'anno sta vivendo forse la sua più delicata e difficile stagione, risultando tra i peggiori nel disastroso avvio di stagione del Parma. Non è un caso se Donadoni ha anche deciso che Mirante rimanesse persino fuori per far spazio al secondo, Iacobucci, non solo per le prestazioni al di sotto delle aspettative ma anche per via di qualche problemino fisico che ne ha condizionato il rendimento sia atletico che mentale. In 13 partite ha rimediato la ‘bellezza' di 30 gol.


RAUL ALBIOL – Pagato quasi 12 milioni al Real Madrid nell'affare che ha portato in azzurro anche Callejon e Higuain, il difensore spagnolo dopo una prima stagione positiva è entrato in un tunnel pericoloso di involuzione palesatosi nella parte finale dello scorso anno e concretizzatosi in questi ultimi mesi 2014. La sua stagione è iniziata nel peggiore dei modi con la disastrosa prova di Bilbao che ha caratterizzato l'uscita dalla Champions e, se possibile, è proseguita senza alcun acuto.

NEMANJA VIDIC – Doveva essere il fiore all'occhiello di Erick Thohir, l'ex centrale difensivo del Manchester United arrivato a parametro zero alla corte nerazzurra. Presentato come la colonna portante della difesa dell'Inter, il difensore serbo ha incominciato la sua avventura in Italia nel peggiore dei modi con cartellini rossi, errori da principiante e prestazioni insufficienti. Ha deluso parecchio prima con Mazzarri, poi con Mancini fino a scivolare in panchina. E forse in tribuna o sul primo treno nel mercato di gennaio.

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ASHLEY COLE – Altro ‘vecchietto' che ha svernato in Italia senza incidere né dimostrare le proprie qualità. Arrivato anche lui dalla Premier per appropriarsi della fascia sinistra romanista, si è rivelato inadeguato per il campionato italiano. Forse, Cole rappresenta l'unico errore di mercato di Walter Sabatini che ha invece ancora una volta sorpreso andando ad acquistare giocatori importanti. Così come per Vidic, forse l'avventura in Serie A finirà già a gennaio. E col senno del poi, le ironie sull'inglese nei giorni di presentazione con le parodie sul web, avrebbero dovuto ricevere maggior considerazione….

YANN M'VILA – Ancora Inter e ancora un acquisto che aveva fatto parlare da subito più la Milano by night che quella clacistica. Si tratta di Yann M'Vila, un guocatore che né Mazzarri né Mancini hanno dimostrato di apprezzarlo più di tanto. Lui, dal canto suo, non ha fatto nulla per mettersi in evidenza, con espressa difficoltà di adattamento agli schemi nerazzurri. Una presenza non presenza che si è fatta notare solamente per il pugno rifilato alla panchina al momento della sostituzione subita contro la Roma.

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MAREK HAMSIK – Anche l'anno scorso era partito a mille per poi spegnersi cerino al vento. il capitano del Napoli, ultimo dei tre tenori sembra soffrire tremendamente l'assenza degli altri due (Cavani e Lavezzi) perdendo la costanza di rendimento che gli avrebbe potuto far fare il definitivo salto di qualità. Anche in questa stagione, l'avvio è stato positivo per poi perdersi. Se possibile, è riuscito a far persino peggio dello scorso anno. Smarrito, spaesato, mai decisivo.

FRANCESCO LODI – Ha dovuto conoscere l'onta della retrocessione con il Catania ma è rimasto in serie A grazie al Parma che lo ha prelevato dagli etnei dove era tornato dopo la parentesi – negativa – al Genoa. Roberto Donadoni gli ha consegnato le chiavi del centrocampo, lui ha tradito le aspettative con una serie di prestazioni insoddisfacenti e facendosi anche soffiare la maglia da titolare restando spesso in panchina.

JUAN ITURBE – Entra di diritto nella Flop11 dopo esser stato per qualche tempo nella Top11 grazie ad un campionato – quello scorso – vissuto tra i protagonisti di un Hellas Verona sorprendente in tuto e per tutto. iturbe, infatti, insieme a Jorginho e a Romulo era stato tra le migliori sorprese della squadra allenata da Mandorlini, fino alla'cquisto – bruciando tutti – della Roma di garcia. Pagato quasi 30 milioni di euro, si è fin qui fatto notare soltanto per lo spezzone di match disputato all'Olimpico contro il CSKA Mosca e per altri scampoli di gara, senza mai incidere sia per piccoli e costanti problemi fisici sia per non essersi adattato agli schemi del tecnico francese.

FERNANDO TORRES – Ad agosto i tifosi rossoneri lo esaltavano e lo salutavano come il nuovo crack arrivato per far dimenticare Mario Balotelli. Una trattativa non facile dal Chelsea ma alla fine il Ninho ha scelto il Milan per il rilancio. Che non c'è stato. Su di lui i tifosi del Milan riponevano parecchie speranze che fin qui, il ‘Nino' ha disatteso nella totalità. Inzaghi ha anche provato a puntare su di lui ma senza successo. Adesso sarà capitale il mercato di gennaio dove lo spagnolo potrebbe anche salutare i colori rossoneri.

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RODRIGO PALACIO – Era il punto di riferimento di un'Inter incapace di crescere e trovare continuità. Anche nella stagione senza Coppe, l'argentino grazie ai propri gol aveva ridato l'Europa ai nerazzurri ma poi, click, la luce si è spenta. El trenza è rimasto a secco per ben 15 giornate, sbagliando un rigore alla prima contro il Torino, per poi perdersi tra errori e una forma fisica precaria. E' tornato al goal – l'unico in Serie A 2014-2015 – solamente all'ultima apparizione a San Siro contro la Lazio, che ha regalato il pareggio a Mancini ma non può bastare: da Palacio ci si attende molto di più.

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AMAURI – E' da nni che non staa più incidendo come dovrebbe. L'anno scorso a Parma ha vissuto una stagione altalenante sempre ai margini del progetto Donadoni che ha portato i Ducali in Europa. Segnando solamente 8 reti per uno che al gol dovrebbe dare del tu ma che gli è valso comunque il passaggio al Torino al fianco di Quagliarella, dvoe però sta fallendo nuovamente. In 11 presenze in campionato non ha ancora segnato.

WALTER MAZZARRI – Purtroppo per l'ex tecnico del Napoli, è proprio lui che ha la palma del peggior allenatore dell'anno 2014. Dopo un anno vissuto tra alti e bassi con il cambio della dirigenza e incomprensioni tattiche e tecniche lungo tutto l'arco del campionato, anche il secondo anno sulla panca nerazzurra è iniziato nel peggiore dei modi e dopo 11 giornate e tanti, tantissimi fischi ricevuti, l'ex allenatore dell'Inter ha rimediato il primo esonero della sua lunghissima carriera a favore di Roberto Mancini. Molte le attenuanti ma anche tante – forse troppe – le mancanze di WM

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