Da meteore a top player, 10 calciatori con un valore di mercato in netta crescita
In America li chiamerebbero MIP (Most Improved Player), con un apposito trofeo individuale, nelle discipline più seguite (NHL, NBA, NFL, MLB) per il giocatore “più migliorato”. Da noi questo premio non esiste ma, oltre alle ottime prestazioni in campo, abbiamo uno strumento piuttosto eloquente per giudicare i miglioramenti dei calciatori: il valore di mercato. Analizziamo quindi, i 10 giocatori italiani che hanno visto il loro valore, in alcuni casi anche la loro carriera, cambiare in maniera drastica dal luglio 2015 ad oggi.
+2.900% Donnarumma re delle plusvalenze. Quinto Jorginho
Primo in assoluto in questa speciale classifica dei calciatori italiani con un valore di mercato aumentato troviamo Gigio Donnarumma, uno di quelli che, nei radar calcistici nazionali, 16 mesi fa, non c’era proprio. Il portierone rossonero, lanciato nel grande calcio dal maestro Mihajlovic, ha visto i suoi 500mila euro iniziali lievitare fino ai 15 milioni di oggi, con un incremento percentuale del 2.900%. Un’esplosione di mercato che farà felici i dirigenti del Milan e, che, nel calcio degli ultimi anni, non ha molti precedenti.
Al secondo posto il leader della difesa della Juventus Bonucci, in grado con la sua costanza di rendimento, di ampliare del 53,8% il suo valore di mercato fissato oggi introno ai 40 milioni di euro. Una cifra monstre a 29 anni che, allo stesso tempo, non spaventa i tanti possibili estimatori del ragazzo, le lusinghe di Guardiola insegnano.
Ultimo gradino del podio occupato da Federico Bernardeschi, talento fiorentino ex Crotone che, grazie alla fiducia riposta in lui da Paulo Sousa, ha dimostrato tutta la sua qualità unita alla capacità di interpretare più ruoli da centrocampo in su. Caratteristiche, queste, che hanno permesso al calciatore di esordire in nazionale (a marzo contro la Spagna) e di veder gonfiare il suo attuale valore fissato, a 16 milioni di euro. Quarto, un altro milanista: Alessio Romagnoli. Il centrale ex Samp forse ripudiato troppo presto dalla Roma è uno di quelli che, assieme al collettivo meneghino, sta crescendo partita dopo partita diventando un vero e proprio punto di riferimento per la compagine di Montella, una titolarità che, al momento, ha fatto aumentare il suo prezzo di mercato del 135,3%. Quinto il regista Jorginho, completamente rivitalizzato dalla cura Sarri che, soprattutto nella passata stagione, gli ha consegnato le chiavi della linea mediana azzurra. Un progresso tale da portare il costo del suo cartellino dai 9 milioni del luglio 2015 ai 20 di oggi.
Insigne resiste al sesto posto, boom di Pavoletti
Nella top 10 fra i “Most Improved Player” italiani anche l’esterno offensivo del Napoli Lorenzo Insigne. Nonostante un avvio di stagione non proprio esaltante, infatti, il partenopeo conserva un buon valore di mercato (25 milioni di euro per lui), figlio forse più dell’esaltante passata stagione che del suo ondivago rendimento attuale. A seguire, il bomber del Torino Belotti (15 presenze 11 reti fra nazionale e club), con un incremento percentuale del 200% rispetto ai 5 milioni del luglio 2015. Una cifra destinata a crescere ancora se, il Gallo, continuerà ad alzare così spesso la cresta. Ottavo, l’italo-argentino Vazquez del Siviglia pagato dagli andalusi 15 milioni ma che, grazie alle sue prestazioni e al fatto di essere un titolare inamovibile del tecnico Sampaoli, si trova già sopra questa quota di 3 milioni di euro.
Nono, un altro attaccante, quel Pavoletti in grado, in pochi anni, di passare dai campi di provincia della Lega Pro alla nazionale di Ventura. Un’ascesa inarrestabile che ha fatto aumentare il suo prezzo (chiedere al Napoli di De Laurentiis) del 185%. Ultimo, nella top 10 l’ex Milan Acerbi, colonna del Sassuolo di Di Francesco che, ormai, è diventato un elemento così affidabile per la retroguardia neroverde da far riaccendere i riflettori dei grandi club su di lui con un rinnovato interesse che ha portato Acerbi ad esser valutato circa 10 milioni di euro, 7 in più rispetto ai 3,5 dell’estate 2015. Insomma, che non vi siano premi o trofei ufficiali per loro, i prezzi dei loro cartellini e i possibili ingaggi da percepire valgono forse più di qualche riconoscimento ufficiale.