Da Mason a Chivu, passando per Cech: 5 casi di gravi infortuni alla testa
Il calcio ci insegna spesso grandi aneddoti e lezioni di vita. Ma è capace anche di trasmetterci una forza fisica e mentale, capace di farci rialzare anche dopo un brutto trauma. E’ il caso dei tanti calciatori che, dopo un infortunio, sono riusciti a lottare per riprendersi nuovamente ciò che hanno sempre sognato, e tornare in campo in tempi record. Infortuni che a volte, sono davvero molto pericolosi. Ultimo della serie, quello subito da Ryan Mason, centrocampista dell’Hull City, che nella gara giocata contro il Chelsea, si è dovuto sottoporre ad una delicata operazione per la frattura del cranio. Non è un caso isolato però, perché oltre a lui, sono stati tanti i calciatori che hanno avuto infortuni del genere, alla testa, che ne hanno messo a repentaglio la vita. Scopriamone alcuni.
La paura per Antognoni nel 1981
Anche in Italia, sono stati tanti gli infortuni di questo tipo. Come quello che fece davvero rabbrividire tutto lo stadio “Franchi” di Firenze nel campionato di Serie A 1981/1982. Era infatti il 22 novembre quando durante un match fra la Fiorentina e il Genoa, Antognoni, cercando di superare il portiere ligure, Silvano Martina, che era in uscita, colpì involontariamente il capitano della squadra viola alla testa. Il risultato fu che per alcuni interminabili secondi il cuore di Antognoni non batteva più. A salvarlo, fra lo sconforto generale dei calciatori in campo che non riuscivano a credere ai loro occhi, fu il provvidenziale massaggio cardiaco del professor Gatto, che era il medico del Genoa, capace di rianimare Antognoni mentre i tifosi, con un lungo applauso, accompagnarono la sua uscita in barella. Il calciatore fu operato alla tempia, e si presentò due mesi dopo in tribuna accolto da una lunga ovazione di tutto lo stadio. Qualche settimana più tardi, riuscì addirittura a tornare in campo per contribuire alla lotta scudetto, che però fu invece conquistato dalla Juventus.
Il grande colpo subito da Boakye
Solo qualche mese fa, ad ottobre, anche in Serie B, abbiamo assistito ad un incidente in campo di questo genere. Nel pomeriggio dello stadio “Tombolato” di Cittadella, si stava giocando la gara fra i padroni di casa e il Latina, valida per la 12esima giornata del campionato cadetto. Nel corso della gara, Richmond Boakye, attaccante del Latina, rimase a terra apparentemente privo di sensi dopo uno scontro aereo con Simone Pasa, calciatore del Cittadella. Il tutto quando sul cronometro dell’arbitro si era fermi al 17esimo minuto. La diagnosi fu di trauma cranico con commozione cerebrale, ma il giocatore sembrò cosciente e furono scongiurate conseguenze serie per lui. Non era quindi in pericolo di vita. Le condizioni parvero però subito molto gravi, con Acosty, compagno di squadra di Boakye, in lacrime per l’accaduto, con il giocatore trasportato fuori dallo stadio in ambulanza. Dopo gli esami strumentali e una Tac in ospedale, Boakye rimase in osservazione per un po’ di tempo.
Frey e lo scontro terribile con Evra
Lo scorso anno, in occasione della sfida di Torino fra la Juventus e il Chievo, al 38’ del primo tempo della sfida, lo Stadium si ammutolì letteralmente. Patrice Evra e Nicolas Frey, terzino francese dei clivensi, ebbero un durissimo scontro, durante un contrasto aereo. Un impatto che ebbe conseguenze negative soprattutto per il francese del Chievo che cadde al suolo con un vistoso taglio sulla fronte, mentre l’attuale terzino del Marsiglia, seppur molto dolorante al cranio, riuscì a rialzarsi dopo le cure del caso. Frey però sembrò subito visibilmente scosso e rimase a terra per diversi minuti con gli addetti ai lavori del Chievo che dopo aver tamponato la ferita riuscirono a bloccare il collo del giocatore con un collare, posizionando il capitano gialloblu con molta cautela su una barella. La diagnosi fu un lieve trauma cranico. Le condizioni di Frey però non destarono preoccupazioni, nonostante il calciatore del Chievo avesse perso conoscenza per pochi minuti dopo lo scontro con l’ormai ex terzino bianconero.
Il più brutto infortunio alla testa in Italia: Cristian Chivu
Fu uno degli infortuni più brutti del nostro calcio italiano, soprattutto per il forte impatto. Gli attimi di panico del 6 gennaio 2010 Cristian Chivu li porta ancora ben impressi sulla nuca, dove una lunga cicatrice ricorda il brutto infortunio rimediato contro il Chievo. L'interista ebbe la peggio in uno scontro aereo con Pellissier: frattura del cranio e intervento chirurgico d'urgenza. Dopo le 18, all'ospedale di Verona, l'intervento chirurgico al cranio, a cui fu sottoposto Chivu, durò più di un'ora. Il giocatore subì un trauma cranico in regione parietale a destra, provocando delle fratture con l'affossamento della teca cranica verso l'interno e un sanguinamento, un ematoma di dimensioni contenute. Da quel giorno in poi, Chivu ha dovuto giocare con un caschetto protettivo.
Come dimenticare il terribile scontro fra Cech e Hunt
Ci vollero circa sei mesi di stop per rivedere nuovamente Petr Cech difendere la porta del suo Chelsea. La violenta botta alla testa rimediata dall’ex numero uno dei blues nel 2006, fu terribile. Fu infatti fu subito operato per ridurre la frattura al cranio, dopo uno scontro di gioco durante la partita con il Reading. Dopo l’intervento, Peter Hamlyn, il direttore del centro di medicina dello sport del St Bartholomew's Hospital, confessò che lo stop sarebbe potuto essere molto più lungo. Al punto da interrompere la carriera del portiere. Nel corso della partita Cech era intervenuto in uscita bassa ma era stato colpito dal ginocchio di Hunt. Come se non bastasse, il Chelsea, sempre nella stessa partita, dovette fare i conti anche con il portiere che sostituì Cech, ovvero l’italiano Carlo Cudicini che fu anche lui colpito alla testa e dovette essere portato d’urgenza in ospedale. Anche Cech, come Chivu, continua la sua carriera da portiere giocando con un caschetto di protezione.