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Da Ilary Blasi a Carolina Marcialis: tra moglie e marito non mettere allenatore

Sono passate alla storia per i loro sfoghi. Mogli e compagne dei calciatori contro le scelte degli allenatori di tenere i loro uomini fuori. Uno degli ultimi, quello di Michela Quattrociocche contro Oddo, ha fatto infuriare i tifosi del Pescara. Mentre senza troppi giri di parole la Blasi etichettò come “un piccolo uomo” Luciano Spalletti.
A cura di Fabrizio Rinelli
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“Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Ed è proprio il caso di dirlo, perché in questi anni, in Serie A, sono state tante le donne dei calciatori, mogli o compagne, che hanno preso le difese dei propri mariti contro le prese di posizione dei loro allenatori. Tanti casi eclatanti che hanno scatenato una bufera mediatica degna della migliore serie di “Beautiful”. Scopriamo i 5 casi più clamorosi.

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Quando lady Antonini si vendicò contro Max Allegri

Oggi Max Allegri sta facendo davvero benissimo con la Juventus, sfiorando l’impresa di vincere la Champions League dopo aver raggiunto la finale di Berlino contro il Barcellona dopo appena un anno dal suo approdo in bianconero. Nella sua ultima annata al Milan però, dove i risultati cominciavano ad essere carenti già da inizio stagione, c’erano tanti casi di calciatori scontenti. Uno su tutti: Luca Antonini. Oggi è nel settore giovanile del Prato ed ha appeso le scarpette al chiodo dopo un lungo girovagare in B fra Livorno e Ascoli, ma fu protagonista, indirettamente, dopo l’esonero del tecnico toscano. La moglie di Luca Antonini, Benedetta Balleggi infatti, andò dritta al punto: "Finalmente godo anche io!! Che bella giornata". Era il 25 gennaio 2014, quando Max fu ufficialmente esonerato dal Milan, il marito, messo in panca a tempo indeterminato da Allegri era passato al Genoa, era il momento della vendetta social che scatenò le reazioni di tifosi e sostenitori del tecnico.

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Le citazioni della signora Pazzini

Oggi, gli aggettivi per definire la stagione di Giampaolo Pazzini in Serie B al Verona, sono davvero finiti. Sta dimostrando davvero di essere uno degli attaccanti migliori in Italia dove, in Serie A, avrebbe potuto benissimo giocare anche quest’anno. Dopo le splendide stagioni alla Samp, gli anni di Milano fra l’Inter e il Milan, non sono stati di certo i più felici della sua carriera. Proprio quando era ai rossoneri però, quando in panchina sedeva Pippo Inzaghi, ci fu uno sfogo davvero singolare. Un intervento diverso per linguaggio e sintassi, quello che riservò Silvia Slitti, compagna del “Pazzo”, che scelse una metafora, ispirata da Quintiliano o Cicerone più che da Persio, per manifestare dissenso per lo scarso minutaggio riservato a suo marito da Pippo Inzaghi al Milan: "Supponiamo che ci vengano date nove possibilità per far colpo su una persona, o per ottenere un lavoro o per dimsotrare ciò di cui siamo capaci. E che ogni volta dopo tre-otto minuti di media ci venga detto: basta così. Ecco, io mi chiedo chi può dire se quella persone è brava o no?".

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“Spalletti è stato un piccola uomo”. Parola di Ilary Blasi

Presentatrice, showgirl e una delle wags più famose della storia del calcio moderno. Ilary Blasi, moglie di Francesco Totti, è sempre stata al fianco di suo marito anche nei momenti più duri della sua carriera. Dall’infortunio prima del mondiale, poi vinto fortunatamente, fino ad oggi, quando ha difeso a spada tratta Totti, dopo la clamorosa esclusione dal ritiro di Trigoria del capitano alla vigilia di una gara. "Io di calcio non capisco niente ma è stato surreale. Fantascienza, non ci poteva credere. E' stato cacciato da casa sua, questa cosa non si fa – disse a chiare lettere la Blasi – Io non lo avrei mai fatto, non mi sarei mai permessa una cosa del genere". La moglie di Totti non si riferiva alle scelte tecniche che "sono opinabili ma non si discutono" ma criticò il tecnico dal punto di vista umano. "Francesco chiedeva solo rispetto ed era giusto – spiegò – si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l'ha saputo guidare in un percorso umano. Le persone le giudico anche da questo".

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Carolina a difesa del suo Fantantonio

La sua rescissione consensuale del contratto che lo legava alla Sampdoria, è stata ufficializzata qualche giorno fa, nell’ultima finestra di gennaio del mercato invernale. Ma già in precedenza, nelle prime  settimane dell’attuale stagione di Serie A, su Instagram, Carolina Marcialis, moglie di Antonio Cassano, aveva preso le difese del marito messo fuori rosa dalla Sampdoria, con messaggi avvelenati al presidente dei genovesi Massimo Ferrero. Ma l'ex pallanotista, un anno e mezzo fa, riservò diverse frasi al veleno, nei confronti di Roberto Donadoni, allora tecnico del Parma, che criticò Cassano al passo d'addio al Parma, dicendo che ci voleva più dignità a rimanere in sella che ad andarsene. Un Donadoni evidentemente a pezzi, che vedeva lo spettro dei libri contabili in tribunale del club crociato. "Dopo 17 sconfitte parlare di dignità è il colmo! Capisco che hai perso l'occasione per andare via prima e capisco anche l'attaccamento ai soldi ma prima o poi qualcuno ti cercherà, abbi fede Crisantemo!!". Questo il delicato messaggio della moglie del talento di Bari vecchia verso l'allenatore bergamasco.

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Ultimo caso: la Quattrociocche contro Oddo

Nella gara giocata allo stadio “Adriatico” di Pescara fra i delfini e il Sassuolo, ogni volta che Alberto Aquilani toccava palla, era accompagnato da una marea di fischi del pubblico abruzzese. Il motivo si chiama Michela Quattrociocche. La nota attrice e moglie dell’ex Roma, ruppe infatti il silenzio, rispondendo a tutti quei tifosi del Pescara che avevano dato del “traditore” al centrocampista adesso passato al Sassuolo. Il trasferimento del classe ’84 dagli abruzzesi ai neroverdi non era stato accompagnato da alcuna polemica da parte dei diretti interessati, ma a pensarci è stata proprio la Quattrociocche che si scagliò pesantemente contro il tecnico Massimo Oddo. Ecco cosa scrisse sul proprio account Facebook in risposta agli insulti di alcuni sostenitori pescaresi. “Perché un giocatore come Alberto Aquilani dovrebbe restare a Pescara quando l’allenatore che l’ha tanto voluto non lo faceva giocare? Siete una massa di ignoranti che parlano tanto per parlare. Ha fatto bene ad accettare un club che punta su di lui! E voi pensate a parlare di ciò che conoscete che è meglio“. Accuse pesanti a cui Oddo non ha mia replicato ma che fecero infuriare il popolo di Pescara.

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