Da Gordon Ramsey a Papa Giovanni Paolo II. Storie di calciatori mancati
Potevano essere dei calciatori, campioni di uno degli sport più popolari del mondo, ma per varie cose, hanno deciso di prendere strade diverse. Ecco le storie di alcuni personaggi famosi che avrebbero voluto, o potuto, intraprendere la carriera nel calcio.
Papa Giovanni Paolo II: un portiere mancato
Che dire, ogni parola sarebbe superflua per definire la straordinaria personalità di questo singolare uomo di chiesa, capace di perdonare anche colui il quale ha tentato di ucciderlo nel famoso e tragico attentato a Piazza San Pietro. Papa Giovanni Paolo II, definito il Papa migliore di tutti i tempi, stupì il mondo anche per il suo curioso passato, prima di intraprendere il percorso ecclesiastico. Per lo stupore di molti, Sua Santità ha calcato da giovane i campi da gioco. Il pontefice è stato un grande appassionato di calcio e ha militato come portiere nella squadra della propria città natale, ovvero l’MKS Cracovia.Coloro che ricordano questo fatto incredibile, assicurano che Giovanni Paolo II era un grande sportivo e ottimo portiere, nonché leader assoluto della propria squadra.
“Black Mamba” nel mondo del calcio
L’NBA è lui, o almeno, è stata lui, fino all’aprile dello scorso anno quando decise di smettere con il basket. Stiamo parlando di Kobe Bryant, la stella dell’NBA non ha mai nascosto la sua grande passione per il mondo del calcio. All’età di 6 anni, la sua famiglia si trasferì in Italia e Kobe ha vissuto a tutto tondo questo sport, che è il più popolare nel Belpaese. Pur avendo giocato a basket fin da bambino, Bryant ha sempre saputo che anche il calcio gli avrebbe potuto riservare un futuro da protagonista. La sue caratteristiche fisiche, la sua determinazione e la voglia di vincere, l'avrebbero fatto diventare un giocatore di grande tecnica e qualità. L’ex guardia dei Lakers è un grandissimo tifoso del Barcellona, e in più di una occasione, si è allenato con la prima squadra blaugrana in compagnia di Messi e compagni che più di una volta lo hanno invitato alle loro partite.
Ex cestista ora proprietario del Maiorca
Dopo una sontuosa carriera in NBA, fra le fila di Dallas, Phoenix e Los Angeles, con cui ha sempre giocato con la maglia numero 10, Steve Nash, ha deciso di dedicarsi al calcio. Dopo l’addio al basket, non ha infatti detto addio alla palla. Il calcio è sempre stata una grande passione che ora, insieme al proprietario della squadra Nba Phoenix Suns, Robert Sarver, ha comprato la quota di controllo, circa l’81%, del Real Maiorca, squadra che milita nella seconda divisione spagnola. Ciò che spiega questa scelta, è sicuramente il fatto che Steve Nash è stato molto vicino a diventare un calciatore. L’allora giovane Nash infatti, aveva iniziato a giocare a calcio e non a basket nel suo college. I suoi amici ricordano che era molto bravo in entrambi gli sport, ma preferì poi le luci dei palazzetti ai riflettori degli stadi. Ancora oggi, il canadese gioca a calcio ogni volta che ne ha occasione, lo ha fatto anche in Italia partecipando agli allenamenti dell’Inter.
Dalle vittorie nel calcio alle cucine di Hell’s Kitchen
Oggi lo ammiriamo su Sky in alcuni esilaranti programmi di cucina famosissimi negli Stati Uniti d’America, ma anche in Italia. Formati televisivi come “Hell’s Kitchen”, poi ripreso dal nostro Carlo Cracco e “Cucine da Incubo”, la cui versione italiana è condotta oggi dallo chef campano Antonino Canavacciuolo. Il protagonista di questa storia è Gordon Ramsey. Acclamato cuoco scozzese e chef, ha giocato a calcio fino all'età di 16 anni. Il terribile chef, che fa tremare i cuochi a suon di lanci di piatti e pentole, faceva parte delle giovanili dei Rangers di Glasgow, una delle più grandi squadre del paese. Un grave infortunio al ginocchio ne ha però condizionato le prestazioni, impedendogli di diventare un calciatore professionista. Nella sua autobiografia, lo chef rivela anche un aspetto molto curioso, ovvero quello di aver giocato due partite con la prima squadra.
Bolt, sarebbe l’incubo di tutte le difese avversarie
Ci ha deliziato sempre con i suoi record, le sue prestazioni, ma anche per le sue bravate fuori pista. Oltre alla sua grande passione per l’atletica e le donne, è il calcio a stimolare le ambizioni future di Usain Bolt. Da sempre infatti è grande appassionato e tifoso del Manchester United, l'atleta giamaicano per un certo periodo di tempo aveva fatto intendere di realizzare il sogno di disputare un’amichevole con i Red Devils. Ultimamente però, continua i suoi allenamenti in vista dei prossimi mondiali di Londra, ma non abbandona il sogno di giocare a calcio. Usain ha lanciato l'ennesima proposta alla sua squadra del cuore, il Manchester United: "Non ho mai rinunciato a una carriera da calciatore. Tutto è ancora possibile. E poi credo in Mourinho, sa riconoscere il talento”. Il calcio infatti è qualcosa che stanno prendendo in considerazione col suo entourage. Sta infatti cercando di organizzare una sorta di provino per vedere quali sono le sue capacità, per potersi mettere veramente alla prova.