Da Garcia a Spalletti, così la Roma è diventata l’anti Juve: il confronto in cifre
Era il 13 gennaio del 2016, la Roma, tramite una nota ufficiale, annunciò la fine del rapporto di lavoro con il tecnico francese Rudi Garcia. Con lui sulla panchina giallorossa, Totti e compagni conquistarono 61 vittorie, 35 pareggi e 22 sconfitte in 118 panchine condite dal singolare record di vittorie, 10 nelle prime 10 gare della stagione 2013/2014. Da quel giorno la distanza con la Juventus capolista sembrava insormontabile. Fu così ingaggiato Luciano Spalletti che da quando è tornato alla guida della squadra della capitale ha raccolto quasi lo stesso numero di punti di Allegri fino ad oggi. Un record che candida la sua Roma, a questo punto della stagione, ad essere la vera rivale scudetto della Juventus. Una rincorsa continua alla squadra di Allegri partita nella stagione 2014/2015.
I numeri di Roma e Juve a confronto nella stagione 2014/2015
Rudi Garcia ha sicuramente ridato slancio alla squadra con un gioco spumeggiante che ha garantito, grazie agli inserimenti dei centrocampisti come Naingollan, un’arma in più per pungere le difese avversarie. Differenze sostanziali con Allegri, che invece, alla sua prima con i bianconeri, è stato bravo a non cambiare l’identità tattica di Conte, affidandosi quasi sempre al collaudato 3-5-2. I numeri parlano chiaro, su 50 partite sulla panchina giallorossa, Garcia in quella stagione ha totalizzato 22 vittorie, 17 pareggi e 11 sconfitte.
Punto debole di quella Roma erano le partite fuori casa dove i giallorossi non riuscivano mai a dare seguito alle belle prestazioni fatte all’Olimpico. Un’annata che la Juventus invece concluse con la finale di Champions League poi persa a Berlino 3-1 contro il Barcellona. Nel corso della stagione, Allegri provò a cambiare più volte l’impostazione tattica della squadra a gara in corso, trovando però quasi sempre affidamento al solo 4-3-3 o 4-4-2. Terminò con un totale di 37 vittorie, 13 pareggi e 7 sconfitte. Una percentuale notevole nel confronto con il tecnico francese.
Spalletti come garanzia, da gennaio 2016 cosa è cambiato
In termini tattici Spalletti ha praticamente rivoluzionato il modo di giocare della sua squadra. Un 4-3-3 con diversi uomini pronti ad interpretare molti ruoli all’interno del campo. Con uno dei terzini (solitamente Florenzi) che in fase offensiva si propone al fianco dei centrocampisti facendo scalare uno di questi (Nainggolan) sulla linea d’attacco creando volume in fase di finalizzazione. I pochi punti di riferimenti là davanti dati da Perotti e Salah o El Sharaawy ad agire alle spalle dell’unica punta, Edin Dzeko, sono stati premiati dai gol, specie in questa stagione, del bosniaco e, dall’imprevedibilità tattica che spesso confonde gli avversari.
Un cambiamento radicale che ha portato, solo quest’anno, 9 vittorie 5 pareggi e 3 sconfitte su 17 gare giocate. Numeri decisamente migliori anche rispetto alla mezza stagione scorsa dove in 21 partite conquistò 14 vittorie, 4 pareggi e sole 3 sconfitte. Una serie di risultati positivi che ad oggi l’hanno portato a sole 4 lunghezze in classifica dalla Juventus, e 10 punti in meno conquistati da gennaio 2016 rispetto a quelli totali messi a segno dai bianconeri.