Da ex giocatori ad allenatori il passo è breve, ma non è sempre la scelta giusta

Negli anni ’70 in Italia fu creato il centro tecnico di Coverciano. Con Italo Allodi, presidente per otto stagione, il centro è diventato il fiore all’occhiello del nostro calcio. Lì tanti calciatori hanno studiato ed hanno imparato a fare l’allenatore. Anche per questo gli italiani sono considerati i più grandi strateghi e più grandi tattici delle panchine. Negli ultimi trent’anni tecnici italiani hanno trionfato in ogni angolo del mondo. Negli anni ’80 e negli anni ’90 tantissime squadre italiane hanno vinto in Europa. Anche per merito del settore tecnico.
Da Guardiola a Stramaccioni – In Inghilterra fino a dieci – quindici anni fa capitava di vedere calciatori che allenavano la propria squadra. In Italia in tanti criticavano questa scelta. Dopo l’arrivo di Wenger tante cose nel calcio inglese. Oggi i Player – Manager non se vedono più. Nel 2008/2009 però tutto è cambiato. Merito, o colpa, del Barcellona. Laporta scelse Guardiola, che al primo colpo vinse Liga, Coppa del Re e Champions League. Anche in Italia si pensò che questa strada era vincente. Tra le grandi la prima ad osare fu la Juventus. Ma Ciro Ferrara fu esonerato a metà campionato. L’anno successivo Vincenzo Montella, nemmeno 37enne, prese il posto di Ranieri alla Roma. Lo scorso anno l’Inter licenziò Ranieri, che fu sostituito dal giovane Stramaccioni.
Corini, Diego Lopez e Inzaghi – Oggi Campedelli ha esonerato Di Carlo, al suo posto è arrivato Eugenio Corini. Il capitano del Chievo più bello di sempre per la prima volta allenerà in Serie A. Una scelta fatta più con il cuore che con la ragione, perché Corini è stato esonerato sia dal Crotone sia dal Frosinone. Diego Lopez si è preso la panchina del Cagliari, mentre Pippo Inzaghi aspetta la prima sconfitta di Allegri per prendersi la panchina del Milan, assieme a Tassotti, l’eterno secondo. Vedere un po’ di giovani, in un Paese come il nostro dove tutti restano attaccati alla poltrona all’infinito, fa piacere. Però questa moda è diventata stucchevole. Così, tra l’altro, si sminuisce il ruolo della gavetta. Walter Mazzarri, che ieri ha compiuto 51 anni, non è mai stato esonerato nella sua carriera. Ma prima di arrivare al Napoli l’allenatore livornese si è dovuto sedere sulle panchine di Acireale, Pistoiese, Livorno, Reggina e Sampdoria. Oggi per gli ex calciatori è tutto troppo più facile.