Da De Gea a Falcao, la top 11 delle stelle cedute dai Colchoneros
Come coniugare al meglio sostenibilità economica e risultati? Il modello è quello dell'Atletico Madrid. E sì perché nelle ore dell'immediata vigilia della terza semifinale in quattro anni di Champions League per gli uomini di Simeone, un'analisi storico-comparativa accentua la forza, la grandezza e la lungimiranza di una società che ha saputo gestire al meglio il proprio percorso tecnico con plusvalenze, incassi record e reinvestimenti importanti.
Del resto, senza fatturati pantagruelici come quelli dei Bayern Monaco, dei Real Madrid e dei Barcellona, la strada non poteva essere differente con un percorso obbligato ancorché vincente. In questo contesto, da De Gea a Falcao ad Aguero, vediamo gli 11 campioni ceduti dai Colchoneros negli anni e che, malgrado tutto, non hanno affossato le ambizioni del club del Vicente Calderon che oggi cerca la vendetta, dopo le due finali perse con i Blancos, contro gli acerrimi nemici del Real.
In porta, il ‘numero 1' è De Gea
Uno degli aspetti che hanno reso celebre l’Atletico in Europa e, di conseguenza, in tutto il mondo è sempre stato la cura per il suo settore giovanile. La “Cantera” dei Rojiblanocs, infatti, specie negli ultimi anni, ha garantito a Simeone e compagni tanti talenti in grado di garantire un certo ricambio generazionale. Talenti come il portiere, ora al Manchester United, David De Gea che, dopo esser stato in bacino di carenaggio nell’Atletico B (38 gol subiti in 35 gare) per diversi anni, dalla metà della stagione 2009/10 con Quique Sanchez Flores in panchina, si è guadagnato i gradi di titolarissimo scalzando dalle gerarchie il giovane Sergio Asenjo.
Da lì un’ascesa inarrestabile con tante partite importanti (prestazione sontuosa in finale di Europa League contro il Fulham e rigore parato a Milito nella finale di Supercoppa Uefa del 2010 vinta contro l’Inter) che, nell’estate del 2011, per 21 milioni di euro, lo portano all’Old Trafford, alla corte di Sir Alex Ferguson. Niente paura però, a questo suo addio la dirigenza spagnola ha saputo rimediare con “Mister clean sheet” Jan Oblak (arrivato nel 2014), attualmente, uno dei migliori estremi difensori in circolazione.
Difesa, cessioni per 53 milioni di euro
Davanti a De Gea, in questo undici composto dai “rimpianti”, o meglio, dalle stelle ex Atletico Madrid troviamo diversi giocatori che, ora, nelle rispettive squadre, Dominguez a parte, hanno un ruolo di primo piano. Parliamo, nello specifico, dei centrali Alvaro Dominguez e di Miranda dell’Inter. Il primo, sfortunato protagonista di una carriera molto meno brillante di quanto potesse essere: il ragazzo iberico “canterano” doc dei Colchoneros si è dovuto fermare dopo la cessione al Borussia Monchengladbach (ceduto per 8 milioni) a causa di seri problemi alla schiena. Il secondo, a 31 anni, diventato, nell’Inter di Mancini, De Boer e Pioli, l’argine difensivo dei milanesi per 9 milioni di euro con tante partite in maglia nerazzurra (64 gare) ed una costanza di rendimento niente male.
Sulle corsie laterali, invece, sulla destra avremmo il belga del Tottenham Toby Alderweireld (ceduto nel 2015, dopo il prestito al Southampton, per 16 milioni di euro) e, sulla corsia opposta, il “figliol prodigo” Filipe Luis, venduto sì per 20 milioni ai Blues del Chelsea di Abramovich ma tornato, dopo appena una stagione, nel suo habitat naturale chiamato Vicente Calderon.
Centrocampo risicato: Torres e Suarez
A centrocampo, in una linea mediana a due, nel più ampio 4-2-4, troveremmo due ragazzi, "canterani" anche loro che hanno avuto, almeno al momento, una parabola diversa lontani da Madrid. Se, infatti, il folletto portoghese Oliver Torres impazza in Portogallo col suo Porto a -3 dal Benfica con 3 gol e 3 assist ed un recente riscatto conquistato a quota 20 milioni di euro, l’ex Mario Suarez non se la passa altrettanto bene.
E sì perché il mediano spagnolo classe ‘87, dopo 125 apparizioni totali con la camiseta biancorossa (per lui anche 5 titoli fra campionato, Europa League e Supercoppa Uefa) ed il passaggio alla Fiorentina per circa 15 milioni di euro (inserito all’interno della trattativa che ha portato Savic alla corte di Simeone) non ha trovato la giusta dimensione giocando, in viola, solo 9 partite prima di essere ceduto al Watford in Inghilterra a gennaio e, l’estate successiva al Valencia dove, attualmente, ha disputato con discreti risultati 21 gare complessive.
Attacco stellare, in dote 181 milioni di euro
A chiudere il “Dream Team” della compagine madrilena troviamo il piatto forte di giornata, ovvero: l’attacco. Davanti, infatti, i dirigenti rojiblancos hanno dato prova di grande intelligenza ed accortezza con l’arrivo, nel corso delle stagioni, di ragazzi molto forti rivenduti poi a prezzi irresistibili. Componendo il complesso mosaico offensivo, infatti, una maglia da titolare verrebbe affidata sulla corsia destra al ”Kun” Aguero il quale, arrivato dall’Independiente nel 2006, dopo 101 gol a Madrid (fra i top 10 della storia), è stato acquistato nel 2011 dal Man City per 45 milioni di euro.
Sulla fascia opposta, invece, troveremmo il turco Arda Turan prelevato la scorsa stagione per 34 milioni dal Barcellona e, malgrado le assenze in questo collettivo di Fernando Torres e Diego Costa (ceduti entrambi in Inghilterra per, rispettivamente, 38 e 40 milioni di euro), davanti, Falcao (60 milioni) e Jackson Martinez (42). Insomma, un reparto di assoluto livello (197 reti con l’Atletico) e che, allo stesso tempo, si è rivelato remunerativo non solo in campo con plusvalenze che ammontano addirittura ad un ottimo + 70 milioni di euro: chapeau Atletico.