Da Conte a Ventura, così riparte la ‘nuova’ Italia
Il lavoro svolto da Antonio Conte lascia due tracce fondamentali: l’orgoglio di svolgere un compito anche piccolo ma che tutti credano sia importante e la voglia di superare l’avversario a ogni costo; un'organizzazione tattica imprescindibile. Se tutti hanno remato dalla stessa parte con alcuni calciatori che hanno giocato pochissimo o per niente, vuol dire che si sentivano davvero parte di una gruppo coeso. Poste queste basi, quale potrà essere l’Italia di Ventura e del suo staff (grande apporto sarà quello di Salvatore Sullo, soprattutto per la fase offensiva, il cui lavoro Ventura ha sempre sottolineato)?
Portieri, Donnarumma può essere il futuro
Buffon ha deciso di voler continuare già prima di questi Europei. Vuole fare il sesto Mondiale, battere ancora un po’ di record e diventare Leggenda con la “L” maiuscola, anche se nessuno crede che non lo sia già. Alle spalle un predestinato c’è già: Donnarumma deve confermarsi portiere di un Milan che magari crescerà e ritornerà in Europa, correggendo le disattenzioni normali per un portiere della sua età.
Difesa, Rugani e Romagnoli le scommesse
Sono anni che ci piangiamo addosso sul fatto che non ci sono più i difensori di una volta. Poi andiamo in Francia e che succede? Scopriamo di avere la migliore difesa d’Europa per uomini e soprattutto nella loro capacità di giocare insieme. Ventura è uno dei primi in Italia ad aver creduto nella difesa a 3 e se Allegri con la Juve non cambia modulo per inserire Dani Alves o qualche altro acquisto, nelle qualificazioni per Russia 2018 partiamo con i 3 juventini titolari inamovibili. Prima di partire per la Francia, Barzagli aveva affermato di voler lasciare dopo questi Europei ma subito lo stesso Ventura gli ha chiesto di restare ancora.
Dietro i tre juventini in questo Europeo non avevamo grandi riserve ma almeno due giovani possono affermarsi in questi due anni. Da una parte Rugani nella Juventus e dall’altra Romagnoli nel Milan devono prendersi il palcoscenico, imparare alla perfezione la difesa a 3 e a 4 e risultare decisivi anche in Europa. Anche in questo caso c’è una base che vuole continuare con l’Italia e su di essa poggeremo. Se Tonelli con il Napoli fa bene, entra nel giro.
Esterni, si riparte da De Sciglio e Darmian
Con Conte questo ruolo ha assunto una dimensione a parte, nelle convocazioni stesse e con Ventura questa particolarità non cambierà. Questo è dovuto al fatto che con i moduli di Conte e Ventura gli esterni devono fare tante cose diverse e reggere un’usura fisica indescrivibile. Servono due tipi di esterni, per poter lavorare con atteggiamenti differenti. Gli esterni più difensivi, un po’ i vecchi terzini per dirla alla buona, con molta gamba, ma anche esterni di fantasia e tecnica che però sappiano tenere l’equilibrio della squadra.
Per quanto riguarda la prima tipologia, De Sciglio ha sorpreso tutti. Ha superato problemi di autostima, dopo il boom giovanissimo con il Milan, e questo Europeo lo ha consacrato come uomo su cui puntare ad occhi chiusi. Darmian è un ’89 che gioca nel Manchester United e Ventura lo ha esaltato nel Torino. Resterà nei radar ma dovrà avere ancora più personalità.
Siamo in difficoltà se pensiamo alla seconda tipologia. Bernardeschi contro l’Irlanda ci ha dimostrato che ancora non è pronto per un ruolo così completo ed altri come El Shaarawy nei rispettivi club non giocheranno in quella maniera. La grande fortuna sarebbe trovare un esterno sinistro dalla grande corsa e dal buon piede ma all’orizzonte non si vede granché. Potremmo pensare a Berardi in quel ruolo, ma con il Sassuolo dovrebbe avvicinarsi sempre di più alla porta e perdere gli automatismi di fascia, oppure a giocatori a cui oggi non consideriamo (Di Francesco, Federico Ricci, addirittura Adam Masina se Donadoni gli dà l’intera fascia del Bologna).
Un giocatore che potrebbe mettere insieme tutto è ovviamente Florenzi, ma deve diventare il Florenzi aggressivo della Roma anche in Nazionale e poi c’è sempre Candreva, un ’87 che non deve perdere forza e voglia di correre lungo la fascia. Giampiero Ventura in questi ruoli cambierà e proverà molto perché trovare due titolari dal valore internazionale e due riserve affidabili è necessario per il suo gioco.
Centrocampisti, il ritorno di Verratti e Marchisio
Verratti non può non essere il regista della prossima Italia. De Rossi deve restare per due motivi: essere un cambio affidabile in regia e pensare di essere ancora una grande mezzala. Tutto sta nel vedere se il suo fisico regge. Marchisio deve giocare sempre e con continuità di rendimento in una Juve che compra campioni nel suo ruolo, mentre Parolo e Giaccherini possono essere questi per poter essere ancora titolari.
Dietro questi c’è un po’ di tutto: Benassi, che Ventura terrà molto in considerazione dopo l’ultima annata torinista insieme, Cataldi che adesso avrà il maestro Bielsa da cui imparare, Mandragora se arriva in una grande e gioca, anche Mazzitelli che per fisico e testa sembra uno che può spaccare. I centrocampisti di Ventura devono saper fare tutto, ancora più di quelli di Conte. Trovare giocatori così completi non è facile, ma è il primo grande obiettivo del nuovo ct della Nazionale che punterà tutto il suo gioco su un centrocampo dominante.
Attacco, se Balotelli mette la testa a posto…
In Francia siamo andati con quello che avevamo. La sensazione è che Ventura voglia cambiare molto per trovare i due-tre attaccanti titolari fissi della sua squadra. Ha sempre amato giocatori di fisico, capaci di pressare alto e muoversi tantissimo. Belotti di quest’anno correva più di un centrocampista e spesso giocava Martinez invece di Maxi Lopez perché le punte devono fare un lavoro massacrante. Anche nell’Italia contiana gli attaccanti hanno fatto un grande lavoro e da lì si riparte, sicuramente da Eder, se però gioca e segna nella sua squadra di club, ovviamente da Immobile che Ventura ha fatto diventare capocannoniere del campionato italiano, forse Zaza, se anche lui diventa protagonista almeno nel nostro campionato.
Dietro abbiamo poco: Belotti ma non sembra uno che decide le partite, Berardi di sicuro come seconda punta o esterno d’attacco ma con il Sassuolo deve fare i gol di una punta vera ed El Shaarawy, che Spalletti vuole portare molto in alto sostituendo Totti nelle gerarchie romaniste. Insigne deve continuare così e sarà un fattore decisivo. Manca la punta che ci dà qualcosa in più e anche oggi si faceva il nome di Balotelli, sempre che metta la testa a posto… Fino ad oggi lo ha portato lontano da quello che doveva essere e fare, il grande calciatore, ma non è detto che il timone viri all’improvviso e porti in dote un calciatore sul pezzo. Forse il giocatore più venturiano che ci sia è Lapadula e aspettiamoci grandi cose anche nel Milan.
Speranze e sorprese: Morosini, Locatelli, Nicoletti
Ventura è sempre stato un allenatore che ha sperimentato e lo farà anche con l’Italia, anche se abbiamo preso un girone di qualificazione impegnativo. Ci sono dei calciatori che oggi non sono presi in considerazione, ma in due anni cambiano tante cose. Tre nomi a sorpresa che possono diventare delle belle suggestioni: Leonardo Morosini del Brescia, uno che potrebbe diventare una sorta di Ozil, Manuel Locatelli del Milan, centrocampista che sa fare già tanto e Manuel Nicoletti del Crotone, un ragazzo di Calabria che potrà stupire nel Crotone in serie A e oltretutto è un esterno di sinistro naturale che a noi manca tanto. Ventura vuole provare molti giocatori, speriamo di arrivare in Russia con nuovi e giovani campioni.