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Da Conte a Emery, da Zidane ad Allegri: nessuno è più sicuro in panchina

Ago della bilancia sarà la nostra Nazionale e il ruolo di ct. Intanto, a Parigi Emery è già stato accompagnato alla porta, così come Conte a Londra. E poi c’è il dubbio Zidane così come Allegri che potrebbe lasciare la Juventus e l’Italia per una avventura all’estero.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nessuna panchina in Europa è sicura. Forse Guardiola, Mourinho, Valverde. Tutto il resto è in continuo movimento, anche l'addove si vince e si convince. In Italia c'è un Allegri in bilico tra il bianconero e la voglia di evasione dall'Italia; in Inghilterra ecco che l'ultimo vincitore della Premier, Conte, sa già da tempo di dover abbandonare il Chelsea. Poi, in Spagna, anche Zidane sembra essere all'ultima corsa sulla panchina del Real Madrid.

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Tutti pezzi da 90 senza dimenticare chi è a piedi, al momento, come Carlo Ancelotti, che potrebbe rientrare prepotentemente creando un effetto domino sui colleghi. Perché la prossima estate ci sarà moltissimo spazio anche per il mercato degli allenatori che ovviamente sposteranno equilibri in giro per l'Europa.

In mezzo a tutto ciò c'è ovviamente un ruolo importante giocato anche dalla nostra nazionale che potrebbe essere l'ago della bilancia per diversi spostamenti. C'è Mancini allo Zenit pronto al rientro in Italia, c'è Ancelotti attuale disoccupato di lusso, c'è Conte che la Nazionale l'ha già vestita e che forse non rifiuterebbe un ‘bis'. Tutto ciò significherebbe che alcune partite importanti potrebbero restare scoperte.

Se Ancelotti accettasse l'Italia e Allegri partisse da Torino? Chi arriverebbe? E con Conte in giro per l'Europa nel dopo Chelsea, chi siederebbe sulla panchina dei Blues? E poi c'è il punto di domanda Real dove Zidane non è poi così certo di restare al proprio posto. Senza dimenticare la panchina del PSG dei campioni che ha già salutato Emery.

Tutti nomi e realtà di primo piano che avranno necessità di certezze con l'inizio dell'estate. Per un allenatore che va ci saranno nuove scelte tecniche da affrontare e rivoluzioni da completare. Lo scorso mercato fu all'insegna dei giocatori trasferitisi con assegni plurimilionari. Il prossimo potrebbe essere quello dei tecnici. I nomi non mancano.

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