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Da Cissokho a Spinazzola: quando le visite mediche bloccano un affare di mercato

Il supplemento di visite mediche richiesto per Spinazzola potrebbe far saltare definitivamente lo scambio con Politano fra i nerazzurri e la Roma. Nella storia recente del calciomercato tanti altri casi del genere hanno caratterizzato l’esito di alcune trattative. Come Cissokho al Milan o Mattia Perin al Benfica.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Tutto fatto, anzi no. Visite mediche di rito è il linguaggio breve per dire che una trattativa fra un club e un altro per l’acquisizione, o il passaggio in prestito di un giocatore, sia cosa fatta. Chiedere a Matteo Politano che fino a qualche ora fa aveva toccato il cielo con un dito per aver nuovamente vestito la maglia della Roma lasciata con tanta amarezza dopo la sua cessione al Sassuolo. E che invece dovrà tristemente tornare a svolgere un ruolo di quarta punta all’Inter dietro a Lukaku, Lautaro e Sanchez. Lo scambio con Spinazzola è infatti quasi definitivamente sfumato per via delle visite mediche non superata dall’esterno giallorosso ex Juventus. Negli anni, situazioni di questo tipo però si erano già ripetute. Basti pensare ai casi più recenti che videro Andrè Silva ritornare al Milan (poi passato all’Eintracht) per non aver convinto dal punto di vista fisico il Monaco, o Perin che a un passo dal Benfica fu rispedito alla Juventus. Così come Schick e così via. Abbiamo dunque provato a ripercorrere le storie di alcuni precedenti di questo tipo con visite mediche determinati per l’esito poi negativo delle trattativa.

Il caso di Cissokho e quel problema ai denti

Aly Cissokho oggi ha 32 anni e gioca in Turchia con la maglia dell’Antalyaspor. Non sentirete parlare di lui come uno dei giocatori più bravi dell’ultimo decennio o che abbia fatto maggiormente la differenza. Ma forse fu uno dei primi a dover passare ad un top club per poi essere fermato dalla mancata idoneità dopo le visite mediche. Nel 2009 infatti era praticamente cosa fatta il suo passaggio al Milan dal Porto, ma quando ormai mancava solo la firma sul contratto, a Milanello si accorsero di un suo grosso problema ai denti del giudizio che avrebbe potuto danneggiare, in futuro, la postura del giocatore stesso. Saltò dunque l’ufficializzazione e l’affare, per il momento, rimase in sospeso, prima di saltare definitivamente dopo gli accertaenti. Il francesino non vestì mai la maglia del Milan e la sua storia fece il giro del mondo. Dopo qualche settimana però, sfruttando l’onda di questa notizia, che fece abbassare inevitabilmente il suo valore di mercato, il Lione ne approfittò tesserandolo. Per il resto Cissokho è stato un terzino sinistro discreto che ha vestito negli anni anche le maglie di Valencia, Liverpool e Aston Villa prima di tornare al Porto.

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Biabiany al Milan…anzi no

Era il 1 settembre del 2014 quando il Milan su Twitter salutava l’arrivo di Biabiany. Il brasiliano posò per l’account ufficiale rossonero con tanto di sciarpa rossonera, prima di subire una batosta che gli segnò completamente la carriera in futuro. Prima della firma sul contratto, si sottopose alle visite mediche di rito. Milan Lab, da sempre molto scrupolosi in questo, riscontrò un’anomalia cardiaca che avrebbe potuto mettere seriamente a rischio la carriera di Jonathan. Niente Milan, ovviamente, ma anche niente calcio per un lunghissimo anno pieno di controlli e speranze. Poi tornò la luce e il ritorno all’Inter per un sospiro di sollievo enorme. Oggi l’ex velocista, anche del Parma, veste la maglia del Trapani in Serie B.

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Quando De Laurentiis disse ‘no’ a Santon per via del suo ginocchio

Il Napoli sperava di poter rigenerare una promessa del calcio come Davide Santon sotto l’ombra del Vesuvio. Ma il sogno dell’ex terzino nerazzurro, oggi alla Roma, di vestire l’azzurro di un Napoli che stava puntando allo scudetto, fu infranto dalle visite mediche. Premesso che Santon veniva già da una prima proposta dell’Inter rifiutata dal giocatore per vie di alcune condizioni contrattuali che a lui non piacevano circa il suo possibile trasferimento al Sunderland, al Napoli il responso fu anche peggiore. Trovata l’intesa con il club sulla base di 5 milioni più bonus e 1 milione netto abbondante al giocatore per 3 stagioni, durante le visite mediche emerse una sofferenza al ginocchio già operato due volte. Il Napoli s’irrigidì rifiutando anche di ridiscutere l’affare sottoforma di un prestito con diritto di riscatto. Tutto andò in fumo fra lo stupore generale di tutte e tre le parti interessate.

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Schick e quel mancato approdo alla Juventus

Un colpo annunciato, un matrimonio già celebrato ma che sul più bello ha visto uno dei sposi tirarsi indietro. E’andata più o meno così la storia di Patrik Schick e la Juventus con la Sampdoria spettatrice non pagante (o quasi..). L’attaccante ceco, era ormai in procinto di passare ai bianconeri nell’estate del 2017 ma le visite mediche non furono positive e l’affare saltò definitivamente. Ferrero parlò di problemi paragonabili ad un raffreddore, ma la Juventus fu irremovibile e neanche gli ulteriori accertamenti sul calciatore convinsero la dirigenza campione d’Italia in carica a tesserato ufficializzandone il trasferimento dalla Samp. Si parlò genericamente di alcuni problemi cardiaci del giocatore ma poco nulla di specifico. E così un colpo da quasi 30 milioni si ridusse in niente prima dell’acquisto del giocatore da parte della Roma. Anche se il rendimento in giallorosso non fu dei migliori, oggi al Lipsia (primo in Bundesliga), Schick si sta realmente riscattando.

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Quando Cerci avrebbe dovuto vestire la maglia del Bologna

Storie recenti ci parlano di tanti altri giocatori che per via del mancato superamento delle visite mediche hanno dovuto rinunciare ad una nuova avventura calcistica. C’è stato prima Alessio Cerci, oggi ai margini del progetto Ventura con la Salernitana in B, protagonista per una stagione al Torino con lo stesso ex CT della Nazionale, che nel 2016 avrebbe dovuto vestire la maglia del Bologna. Di ritorno in Italia dall’Atletico Madrid, lo staff medico degli emiliani, appurata la guarigione di un suo guaio al ginocchio, ne evidenziò comunque i lunghi tempi di recupero. Problema non da poco che fece saltare l’affare.

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I casi recenti di Perin e Andrè Silva

E che dire di Mattia Perin che oggi dopo quasi un anno di inattività, ha ritrovato il campo con il suo Genoa dopo una stagione di passaggio alla Juventus. L’estremo difensore dei liguri avrebbe dovuto vestire la maglia del Benfica l’estate scorsa se non fosse per colpa di un problema alla spalla che insospettì la dirigenza portoghese che evidenziò come ci volessero più dei 4 mesi previsti per superarlo. Per non parlare di Andrè Silva che in questa stagione ha anche giocato la prima gara del Milan in campionato da titolare, proprio per mostrare all’Eintracht di Francoforte (squadra in cui milita attualmente), le condizioni ottimali dell’attaccante portoghese. Già, perché prima di passare ai tedeschi, anche per Andrè Silva le visite mediche diedero esito negativo. Avrebbe dovuto firmare per il Monaco e invece il club monegasco riscontro un problema ai tendini, per un affare da 30 milioni sfumato in maniera definitiva.

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