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Da Buffon a Higuain: la formazione ideale della Serie A 2014

Lo strapotere di Juve e Roma non lascia molta scelta per il miglior 11 dell’anno solare. Il double del Napoli non permette sconti: Higuain è l’alfiere per la “banda Benitez”. Due granata nel top team 2014.
A cura di Vito Lamorte
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Il 2014 in ambito calcistico verrà ricordato soprattutto per la cocente eliminazione al primo turno della Nazionale Italiana ai campionati del mondo in Brasile ma è tempo di bilanci e tocca stilare la Top 11 dell'anno solare del nostro campionato. La supremazia della Juventus è stata imbarazzante anche se la Roma non ha mai perso il contatto. Il Napoli di Rafa Benitez porta in bacheca due coppe e si rilancia per il prosieguo del campionato. La scelta è stata ardua e vi garantisco che è stato difficile lasciare fuori gente del calibro di Rossi, Callejon, Savic, Handanovic, Toni, Di Natale, etc; ma le regole son regole. Nell'undici titolare dell'anno che sta per chiudersi trovano posto 5 juventini, 3 romanisti, due granata e un napoletano. Di risposta all'undici ideale, non potevano mancare anche i Flop dell'anno solare.

Gianluigi Buffon. Senso della posizione, reattività e carattere. Potremmo riassumere così "il più forte portiere italiano degli ultimi 20 anni". Meno battuto dell'anno grazie alla sua difesa ma è innegabile che i suoi interventi portano una decina di punti nell’arco di un campionato. Le dichiarazioni post Mondiale non sono all'altezza del personaggio ma il momento era difficile. La prestazione in Supercoppa è una delle migliori degli ultimi anni. Elisir della giovinezza.

Maicon. In ex aequo con Stephan Lichsteiner ma ho voluto premiare la voglia di rimettersi in gioco del terzino brasiliano che da quando è tornato a Roma sembra rinato. Dopo la stagione al City piena di infortuni, “Maciste” è tornato protagonista nonostante l'età e l'assenza nella difesa di Garcia si è fatta sentire.

Leonardo Bonucci. Andrò controcorrente ma secondo me il centrale della Juve ha dato il meglio nel 2014 ( Mondiale escluso). Nella difesa a 3 di Conte era il regista basso, in quella a 4 di Allegri sta giocando in maniera egregia. Uno dei pochi difensori italiani dotato di ottimi piedi e che sa far partire l'azione da dietro.

Mehdi Benatia. L'addio alla Roma è stato, per usare un eufemismo, difficile ma vorrei vedere chi riuscirebbe a resistere alla corte del Bayern Monaco. Il centrale marocchino ha fatto valere tutte le sue doti tecniche nello scorso finale di stagione a Roma e, dopo un avvio difficile in Baviera, si è ritagliato un posto da titolare nell'undici di Pep Guardiola.

Matteo Darmian. La nota lieta della spedizione azzurra in Brasile. Il laterale del Torino è stato uno dei pochi, se non l'unico, che ha messo in campo tutta la voglia e la dinamicità che lo hanno contraddistinto in tutto l'anno. Gioca su entrambe le fasce e fa bene sia la fase difensiva che quella offensiva.

Andrea Pirlo. I complimenti nei confronti di questo giovanotto della provincia di Brescia si sprecano. Testa alta, lucidità e calcio pulito come pochi. Il numero 21 della Juventus è un punto fisso della squadra campione d'Italia. La carta d'identità parla chiaro: 35 anni nella normalità calcistica rappresentano un sicuro viale del tramonto ma questa regola non sembrava valere per Pirlo, almeno fino al termine di un 2013-2014 condotto ad altissimi livelli. L'infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per un paio di mesi ha fatto capire che il “genio di Flero” non può tenere sempre ritmi altissimi ma il suo apporto nelle gare che contano è indispensabile per la Juventus.

Paul Pogba. Solo Pogba sa dove potrà arrivare Pogba. Il centrocampista della Juventus ha dominato in lungo e in largo sui campi della Serie A con le sue lunghe leve e le sue falcate. Il futuro è nelle sue mani: Paul è e sarà l'artefice del suo avvenire.

Miralem Pjanic. Il maghetto della linea mediana della Roma può tirare fuori la giocata vincente in qualsiasi momento. Utilissimo sia in fase di possesso che di ripiegamento. Il centrocampista bosniaco classe 1990 è una pedina fondalementale nello scacchiere di Rudi Garcia che raramente se ne priva.

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Carlos Tevez. Quando guardo Tevez giocare mi sembra di vedere un tornado che passa e spazza via tutto. Il numero 10 della Juventus è un moto perpetuo: gol, assist, pressing, fase difensiva e numeri d'alta scuola. Per chi lo conosce dai tempi del Boca Juniors non è una novità e i dubbi sul suo carattere sono soltanto il frutto di situazioni che non sono state create dal giocatore. Carlos è un giocatore vero e lo sta dimostrando anche in questo secondo anno di Serie A.

Gonzalo Higuain. Un centravanti completo: fa gol ed è in grado di mettere i suoi compagni davanti al portiere. Di attaccanti con le sue caratteristiche ce ne sono pochi in giro. Nelle partite che contano c'è sempre e da questo si intuisce la levatura del calciatore. Supercoppa docet. I rigori sbagliati in questa prima parte di campionato hanno influito sulla classifica del Napoli ma sono sicuro di due cose: primo, quei gol torneranno presto nella casella reti di Gonzalo; e secondo, "i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli". Ricordate chi disse questa frase?

Ciro Immobile. Il capocannoniere del campionato 2013/2014 è volato alla corte di Klopp e dopo un periodo di adattamento sta facendo vedere quanto vale anche nella Renania settentrionale con 8 gol in 19 presenze. Il suo dinamismo e la potenza fisica sono molto utili nel gioco del Borussia Dortmund e si adattano benissimo ai parametri della Bundesliga ma il rimpianto di non vederlo più in Serie A persiste.

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