Da Balotelli a Barella, la nuova Italia di Roberto Mancini (in attesa dell’incarico)
Chi sarà il prossimo commissario tecnico della Nazionale? Il 20 maggio è la data segnata in rosso sul calendario per la nomina del nuovo ct, quello della rifondazione. La candidatura che ha preso maggiore quota è quella di Roberto Mancini, 53enne tecnico attualmente alla guida dello Zenit San Pietroburgo al quale è legato da un contratto fino al 2020. Lui non ha mai fatto mistero di essere onorato per l'accostamento al ruolo di selezionatore azzurro e, fosse dipeso solo dalla sua volontà, avrebbe già detto sì ma dovrà attendere almeno il prossimo 13 maggio (quando si chiuderà il campionato russo) prima di rifare i bagagli e dirigersi ancora una volta verso l'Italia dopo essere stato alla guida dell'Inter.
Prima le dimissioni, poi l'incarico. ‘Mancio' rassegnerà le dimissioni e, sempre che la società le accetti, inizierà il nuovo corso della carriera. Al momento la sua figura è una spanna davanti a Carlo Ancelotti (preferisce lavorare ancora in un club), Fabio Capello (defilatosi dopo l'addio al Gruppo Suning), Antonio Conte (alternativa che presuppone un domino di cambi in panchina in Europa), Claudio Ranieri e lo stesso Gigi Di Biagio che ha guidato la Nazionale nelle ultime due uscite con Argentina e Inghilterra. Nei prossimi giorni ci sarà l'incontro coi vertici federali, è allora che si avrà un quadro della situazione più chiaro e soprattutto si capirà se l'Italia ripartirà con Mancini oppure prenderà direzione differente poco prima delle amichevoli contro Arabia Saudita, Francia e Olanda.
Come potrebbe giocare l'Italia di Mancini. Quali potrebbero essere gli interpreti da convocare in azzurro? Presto per dirlo e anche azzardato ma, almeno per ripartire subito in attesa di valorizzare i giovani che piano piano si stanno facendo luce, la novità assoluta sarebbe il ritorno in Nazionale di Mario Balotelli, lasciato in secondo piano anche da Di Biagio. Caldara, Romagnoli e Cutrone pure fanno parte della schiera da cui ripartire.
Da Balotelli a Cutrone, come si può ripartire. Quanto al modulo l'ex tecnico dell'Inter potrebbe puntare tutto sul 4-2-3-1 o sul 4-3-1-2 ma anche in questo caso si tratta di supposizioni. In questo solco, oltre (ri)chiamata di Balotelli, l'altra novità sarebbe costituita dall'innesto in pianta stabile di Barella del Cagliari, uno dei giovani più interessanti e in vista del campionato, nella prima opzione.
- Modulo 4-2-3-1 – Donnarumma; Florenzi, Bonucci (Caldara), Chiellini (Romagnoli), Spinazzola; Pellegrini, Verratti; Chiesa, Barella, Insigne; Belotti (Balotelli, Immobile).
Nella seconda opzione, quella che prevede un fantasista alle spalle delle due punte, potrebbe essere Federico Bernardeschi la pedina da rilanciare in chiave futura con Barella che avrebbe una sorta di ruolo ‘di lotta e di governo' a centrocampo, con il conseguente spostamento di Barella e il sacrificio di Insigne e Chiesa nell'undici titolare. Attacco con Belotti, Immobile (impossibile non pensare a lui considerato il trend)
- Modulo 4-3-1-2 – Donnarumma; Florenzi, Bonucci (Caldara), Chiellini (Romagnoli), Spinazzola; Pellegrini, Verratti, Barella; Bernardeschi; Belotti (Immobile), Balotelli (Cutrone).