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Da Alario a Thiago Maia, i 5 calciatori sudamericani pronti per l’Europa

Da Alario, talento del River Plate con il gol nel sangue, fino ad Ascacibar, che in Argentina hanno ribattezzato il nuovo Mascherano: ecco i profili di alcuni dei ragazzi più interessanti e pronti a sbarcare nel ‘vecchio continente’.
A cura di Salvatore Parente
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Pavon

Una delle fucine di talenti più produttive del pianeta è di sicuro il Sudamerica. Con i suoi tantissimi prospetti di grande livello generati, infatti, la parte meridionale dell’America, senza tema di smentita, si candida a porzione del globo nel quale è più facile diventare calciatori forti e apprezzati. In questo contesto favorevole, dove il calcio è un autentico culto da vivere 365 giorni all’anno, vediamo i top 5 profili argentini e brasiliani più preparati ad attraversare l’Atlantico e far meraviglie nel “vecchio continente”.

Cristian Pavon un mix fra Aguero e Lavezzi

Il classe 1996 è uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico argentino per merito delle sue straordinarie qualità tecniche. L’attaccante xeneize, infatti, grazie alle sue doti ha conquistato proprio tutti diventando, nella squadra del giovane Benedetto e della colonna Tevez, uno dei punti di riferimento del Boca Juniors. A dispetto dei suoi 20 anni, il nativo di Anisacate (distretto di Cordoba) sembra già pronto a fare il salto fra i grandi d’Europa per via delle sue interessantissime qualità: dribbling stretto, carisma, forza fisica, estro ed un ottimo tiro dalla distanza.

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Queste le abilità che hanno permesso a Pavon di scalare le gerarchie del tecnico Schelotto e vincere, praticamente sempre, i ballottaggi con Bou e con l’ex Genoa Centurion per una maglia da titolare, vestita ben 13 volte in questa Primera Division con 5 reti totali. 18 milioni di euro, questo il valore della sua clausola rescissoria, che potrebbero essere ben investiti per un ragazzo paragonato a due straordinari interpreti del football argentino: Aguero e Lavezzi.

Jorge

Jorge, l’erede di Marcelo cercato dal Man City

Pur se escluso dalla recente selezione carioca che ha trionfato, in finale contro la Germania, nelle Olimpiadi di casa di Rio de Janeiro, Jorge Marco de Oliveira Moraes, per tutti Jorge, sembra essere il terzino del futuro del Brasile. L’erede del madridista Marcelo però, a dispetto dell’esterno basso merengue spicca non tanto o non solo per le sue buone doti di spinta ma, soprattutto, per tenuta difensiva e intelligenza tattica. Una sorta di rarità per un 20enne che gioca in un calcio, dal ritmo bailado, meno attento ad aspetti meramente strategici. Su di lui, le grandi d’Europa col City di Guardiola fortemente interessato a prelevarlo dal Flamengo già nel prossimo mercato invernale.

Alario

Il gol nel sangue: Lucas Alario del River

Alario, per i tifosi del River Plate è una vera e propria leggenda dall’anno del suo arrivo. E sì perché dopo poche settimane dal suo acquisto (2 milioni di euro dal Colòn), il numero 13 millonario è riuscito a realizzare, nella semifinale di ritorno della Libertadores 2015 il gol dell’1-1 contro i brasiliani del Guarani che ha poi consentito ai biancorossi di staccare il pass per la finale (vinta contro il Tigres anche grazie ad una sua rete nel 3-0 complessivo).

Insomma, una avventura cominciata benissimo per il 24enne che, oggi, continua a far bene grazie alla sua ferocia sotto porta ma anche per merito della sua disponibilità a giocare con i compagni e a lavorare sporco per loro. Caratteristiche preziose per il nativo di Tostado e che, oltre a valergli la convocazione in nazionale (lo scorso settembre contro Uruguay e Venezuela), potrebbero consentirgli di approdare finalmente in Europa, sulle sue tracce: Inter e Liverpool.

Thiago Maia

Il centrocampista moderno: Thiago Maia del Santos

Da una scuola floridissima, quella del Santos (Pelè, Carlos Alberto, Neymar, Robinho e tanti altri), sta per “diplomarsi” un nuovo talento, il 19enne centrocampista carioca Thiago Maia. Il mediano di Boa Vista, già oro olimpico quest’estate a Rio con la sua nazionale, è uno di quei mediani grintosi che associano, un po’ alla Emerson dei bei tempi, quantità e raffinata qualità. Sa aggredire gli avversari e, contestualmente, cucire il gioco con lampi di genio, geometrie e letture precise nei panni di un veterano. In più, a 19 anni, ha maturato già tanta esperienza in campo con 50 partite in Serie A col Santos (3.906 minuti di gioco), 2 reti ed 1 assist. Su di lui United, Chelsea Juventus, Leverkusen e Monaco pronte, a partire dai 15 milioni di euro di valutazione, a scatenare un’asta internazionale per lui.

Ascacibar

Ascacibar sulle orme di Gattuso e Mascherano

Santiago Ascacibar somiglia ad un grande del nostro calcio ovvero: Gennaro Ivan Gattuso. In Argentina, com’è ovvio che sia invece, il paragone viene compiuto con “el jefecito” Mascherano del Barcellona. Parallelismi importanti, a tratti, insostenibili ma che ben lasciano intendere le virtù ed i pregi di un talento ancora tutto da scoprire. Dell’uno ha “ereditato” l’energia e la grinta con la quale affronta, senza paura e timidezza, qualsiasi avversario, dall’altro grande sicurezza col pallone fra i piedi, intelligenza ed un posizionamento in campo solitamente impeccabile. Tutti, tifosi e dirigenti, dalle parti di La Plata sono consapevoli, se dovesse continuare a elevare il suo gioco, del fatto che non saranno in grado tenerlo per molto tempo all’Estudiantes con l’Atletico Madrid in primis sulle sue tracce: il mondo è pronto per lui, la Liga, Simeone e l’Europa l’attendono.

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