D’Ambrosio, rabbia Toro: “Le immagini parlano da sole”
Danilo D'Ambrosio cuore napoletano che batte nel cuore del Toro. Ha fatto il ‘diavolo' a quattro, ma non è bastato: il doppio colpo (l'altro porta la firma di Cerci) che ha messo in ginocchio il Milan è stato vanificato da quell'azione contestata, da far ribollire il sangue nelle vene, con Larrondo a terra (dolorante), i rossoneri che continuano il gioco, l'arbitro che non consente la sostituzione e poi arriva il rigore di Balotelli… Il primo pensiero (come si evince dalla sua pagina ufficiale su Facebook), però, è per un amico: un abbraccio virtuale in un momento di grande dolore. "Il gol lo voglio dedicare a Vincenzo Falco, un amico che è appena mancato (per un brutto incidente sul lavoro) e il mio pensiero in questo momento va anche ad Alessandra, che ha perso il fratello".
La sequenza videoclip aziona il rewind e lo rimanda a quegli istanti – decisivi – che hanno cambiato le sorti della partita: due punti persi per strada…
E' inutile protestare tanto ormai quel che è fatto è fatto: però le immagini parlano da sole, ma la rabbia resta. Se sul primo gol di Muntari l'azione è stata molto caotica, nel caso del rigore probabilmente tutto ciò non si sarebbe verificato se ci fosse stato concesso di fare la sostituzione. Larrondo era per terra da parecchio tempo, si era fatto male, e quando il gioco si è interrotto con la palla fuori dal campo noi avremmo dovuto poter far entrare al suo posto Farnerud. Invece mentre Marcelo era a terra dolorante il gioco è stato fatto subito riprendere e da quell'azione è nato il rigore: una beffa assurda.
Prestazione positiva contro il Milan, il Toro di Ventura è sulla buona strada.
Non abbiamo vinto però negli occhi di tutti resta la nostra bella prestazione: dobbiamo andare avanti così, restando concentrati partita dopo partita, con l'obiettivo di fare 40 punti il prima possibile per poi divertirci. Il gol lo voglio dedicare a Vincenzo Falco, un amico che è appena mancato, e il mio pensiero in questo momento va anche ad Alessandra, che ha perso il fratello.
